Via libera dalla Commissione Ue ad un pacchetto per rendere disponibile la connettività Gigabit, la connessione super veloce attraverso la fibra, a tutti i cittadini e le imprese dell’Ue entro il 2030.
Il pacchetto legislativo approvato comprende:
- una proposta di regolamento, chiamato Gigabit infrastructure act, comprendente nuove norme per consentire un’introduzione più rapida, economica ed efficace delle reti Gigabit in tutta l’Ue;
2. e una raccomandazione per fornire orientamenti alle autorità nazionali di regolamentazione sulle condizioni di accesso alle reti di telecomunicazioni degli operatori con un significativo potere di mercato, al fine di incentivare un più rapido abbandono delle tecnologie legacy e un’accelerazione della diffusione delle reti Gigabit.
3. Infine, la Commissione ha avviato una consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività e delle sue infrastrutture, per raccogliere pareri su come la crescente domanda di connettività e i progressi tecnologici possano influenzare gli sviluppi e le esigenze future.
Commissione Ue alle Autorità nazionali: addio al rame in due o tre anni
La Commissione Ue invita le autorità nazionali di regolamentazione a uscire delle tecnologie legacy, ovvero da quelle tecnologie obsolete che si appoggiano su proprietà si singoli fornitori, entro 2 o 3 anni. Lo prevede la raccomandazione sulla connessione gigabit approvato dalla Commissione Ue, facente parte del pacchetto per una connessione gigabit. Quella approvata è solo una bozza di raccomandazione, che è stata inviata all’Organismo dei regolatori europei (Berec) per una consultazione, della durata di due mesi. Dopo aver tenuto conto del parere del Berec, la Commissione adotterà la sua raccomandazione finale.
La raccomandazione, in generale, punta fornire orientamenti alle autorità nazionali di regolamentazione in merito alle condizioni di accesso alle reti degli operatori che detengono un significativo potere di mercato. Il progetto di raccomandazione mira a garantire che tutti gli operatori possano accedere a tale infrastruttura di rete esistente, ove opportuno. La raccomandazione promuove anche la flessibilità dei prezzi per l’accesso alle reti regolamentate, consentendo al tempo stesso una concorrenza sostenibile. Le misure – secondo Bruxelles – contribuiranno inoltre a far sì che i consumatori possano godere dei vantaggi di un mercato unico delle comunicazioni elettroniche in Europa: servizi migliori forniti attraverso reti di alta qualità a prezzi accessibili.
La raccomandazione approvata in bozza sostituirà le Access Recommendations, costituite dalla Next generation access recommendation del 2010) e dalla Non-discrimination and costing methodology recommendation del 2013.
Tutti i nuovi edifici in fibra
Tutti gli edifici nuovi o fortemente ristrutturati, salvo casi motivati, dovranno essere dotati di fibra o avere le infrastrutture necessarie per l’installazione della fibra, in modo che i cittadini possano usufruire dei servizi di connettività di ultima generazione FTTH. Lo prevede la proposta di regolamento, il Gigabit infrastructure act, approvato dalla Commissione Ue, che fa parte del pacchetto per una connessione gigabit entro il 2030 in tutta Europa.
Adesso l’iter prevede che la proposta di regolamento sia esaminata dal Parlamento e dal Consiglio Ue. Il nuovo regolamento sostituirà la direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga datata 2014.
Il Gigabit infrastructure act – precisa una nota di Bruxelles – mira a superare la sfida dell’implementazione lenta e costosa dell’infrastruttura fisica sottostante che sostiene le reti gigabit avanzate. Questi lavori rappresentano fino al 70% dei costi di implementazione della rete.
Nel dettaglio, le misure faciliteranno il coordinamento della realizzazione di infrastrutture fisiche, come condotte, torri o piloni, con lavori su altre infrastrutture pubbliche. Le misure renderanno anche più agevole la richiesta dei permessi e ridurranno i tempi di ottenimento degli stessi imponendo alle autorità competenti di confermare la completezza di una domanda di permesso entro 15 giorni dal suo ricevimento e stabilendo la regola che le domande di permesso, cui non venga data risposta entro quattro mesi, si intenderanno tacitamente approvate.
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