busy-waiting? Forse! – come scrivere un busy-wait loop in C (e C++)
Alain: Al mondo ci sono 8 miliardi di persone, la possibilità di nascere è una su 400 bilioni, eppure tu ed io siamo qui, vuol dire che abbiamo vinto la lotteria cosmica.
Visto che l’ultimo articolo era della serie “Forse!” ho deciso di battere il ferro finché è caldo e ve ne propongo un altro (non dimenticate, però, di leggere anche gli articoli della serie “No, grazie!” che sono, spero, interessanti: li potete trovare qui, qui, qui, qui, qui e qui). Oggi parleremo di busy-waiting, o meglio di busy-wait loop, un argomento che, per quel che ho visto in rete, è fonte di molti dubbi, e noi siamo qui per questo, per fugarli! L’argomento dell’articolo, si intona con il cinquantesimo film del Maestro Woody Allen, il bel Coup de Chance, un film sulla importanza, nella vita, del caso e della fortuna: affidarsi a un busy-wait loop è un po’ affidarsi al caso, e quindi bisogna usarli con le dovute precauzioni… Forse!
Cosa sono i busy wait-loop? Senza girarci troppo intorno è meglio vedere un brevissimo esempio con una versione elementare. Vai col codice!
// faccio un busy-wait loop "elementare" while (condizione) { // non faccio nulla: sto aspettando che la condizione diventi false } // busy loop terminato: proseguo (e, magari, mi scuso con la povera CPU...) ...
Facile, no? Il codice è semplicissimo e ben commentato, e c’è poco da aggiungere se non che il commento finale “…mi scuso con la povera CPU…” anticipa un problema abbastanza grave… In realtà questo difetto è facilmente evitabile con un trucchetto (di cui ho già parlato varie volte, ad esempio qui), ma ne parlerò solo alla fine dell’articolo, spiegandovi anche il perché non ne parlo ora (pazientare, prego…).
Andiamo avanti: un busy-wait loop elementare come quello mostrato sopra ha vari difetti e, per sintetizzare, possiamo isolare i due più gravi (di cui il primo è quello appena anticipato):
- È un cpu-killer, nel senso che durante l’attesa si mangia tutte le risorse del sistema, visto che continua a testare la condizione alla massima velocità possibile.
- Non ha una condizione d’uscita: il loop potrebbe trasformarsi in infinito.
(…apro una parentesi per fare il precisino: in alcuni ambienti di programmazione, tipicamente quelli del firmware di basso livello senza sistema operativo (il bare-metal, per gli amici) i busy-wait loop “elementari” sono usati e ammessi. Ma questa è un’altra storia…)
E come si procede (correttamente) se abbiamo bisogno di eseguire qualcosa “tipo un busy-wait loop”? Ci sono varie maniere, e dipendono dal tipo di condizione da testare. Vi propongo un piccolo riassuntino di tre casi: sicuramente non è esauriente ma che credo renda bene l’idea; gli esempi forniti sono molto (ma moooolto) semplificati e servono solo a rendere un po’ l’idea:
- La condizione è l’attesa di un segnale del sistema: invece di non fare nulla nel loop si usa una funzione bloccante come pause(2) o la più moderna sigsuspend(2), e questo comporta un carico nullo per la CPU. Vediamo un piccolo esempio:
// faccio un busy-wait loop con pause(2) (o sigsuspend(2)) while (true) { // aspetto che la pause(2) ritorni perché è arrivato un segnale pause(); // questa è bloccante e non consuma CPU break; // pause(2) è uscita: interrompo il loop } // busy-wait loop terminato: proseguo (e, non devo scusarmi con la CPU...) ...
- La condizione è l’attesa di un evento su una variabile: useremo allora una condition variable attraverso la funzione pthread_cond_wait(3) che è bloccante (come la pause(2) dell’esempio precedente). Vediamo l’esempio:
// lock mutex pthread_mutex_lock(&my_mutex); // faccio un busy-wait loop con una condition variable while (condizione) { // aspetto che la pthread_cond_wait(2) ritorni quando si segnala la condizione pthread_cond_wait(&my_cond, &my_mutex); // questa è bloccante e non consuma CPU // il break non è necessario: la condizione non è più valida } // unlock mutex pthread_mutex_unlock(&my_mutex); // busy-wait loop terminato: proseguo (e, non devo scusarmi con la CPU...) ...
- La condizione è l’attesa di una evento di I/O: useremo allora una funzione bloccante (come, ad esempio, la read(2) o la recv(2)). Vediamo, di nuovo, un piccolo esempio:
// faccio un busy-wait loop con read(2) (o recv(2)) while (true) { // aspetto che la read(2) ritorni perché è arrivato un buffer di I/O read(my_fd, my_buf, my_count); // questa è bloccante e non consuma CPU break; // read(2) è uscita: interrompo il loop } // busy-wait loop terminato: proseguo (e, non devo scusarmi con la CPU...) ...
Notare che l’esempio n.3 si poteva anche scrivere usando la nostra cara select(2), che è bloccante e si sveglia quando arriva l’I/O sul canale sorvegliato… ma in questo caso non sarebbe un busy-wait loop! Notare anche che, per semplificare e unificare gli esempi, ho usato dei loop che sembrano innecessari, ma potrebbero essere utili per risolvere il difetto n.2 della lista-difetti mostrata più sopra, come vedremo più avanti.
E, come promesso all’inizio dell’articolo, vediamo quale è il trucchetto (che molti avranno già intuito) per migliorare il busy-wait loop “elementare”. Vediamolo!
// faccio un busy-wait loop "elementare" migliorato while (condizione) { // aspetto che la condizione diventi false rilasciando la CPU ad ogni ciclo sleep(1); // o nanosleep o usleep, ecc. } // busy-wait loop terminato: proseguo (e, non devo scusarmi con la CPU...) ...
Con questo semplice trucco il busy-wait loop non è più un cpu-killer, perché rilascia la CPU (durante il tempo di sleep) permettendo ad altri thread e/o processi di lavorare liberamente. Ma allora perché ho lasciato questo interessante esempio per ultimo? Semplicissimo: perché un loop fatto così non è più un busy-wait loop! Infatti i cicli vengono eseguiti molte volte (magari infinite) ma visto che ogni volta viene rilasciata la CPU usare il termine busy è poco appropriato.
(…e apro un’altra parentesi da precisino: i tre esempi “buoni”, 1, 2 e 3 qui sopra, si possono considerare dei veri esempi di busy-waiting solo pensando che il loop è bloccato ma è anche attivo; ma c’è chi, con argomenti validi, non li considera degli esempi calzanti… va a finire che l’unico vero busy-wait loop è quello “elementare” mostrato all’inizio!…)
Comunque questo ultimo caso ci può aiutare a risolvere il secondo dei difetti descritti sopra: “Non ha una condizione d’uscita: il loop potrebbe trasformarsi in infinito.”. Visto che (andando in sleep) il loop si sospende per un certo tempo e poi riparte, è abbastanza semplice modificarlo per contare il numero di ripartenze e alzare un allarme o scrivere un messaggio di errore (e, magari, forzare un break) nel caso che si superi un certo tempo. Vediamolo!
// faccio un busy-wait loop "elementare" migliorato e con condizione d'uscita int seconds = 0; while (condizione) { // aspetto che la condizione diventi false rilasciando la CPU ad ogni ciclo sleep(1); // o nanosleep o usleep, ecc. if (++seconds > 5) { printf("impossibile rispettare la condizione in %d sec\n", seconds); break; } } // busy-wait loop terminato: proseguo (e, non devo scusarmi con la CPU...) ...
Semplice ed efficace, no? Ma allora quest’ultimo esempio (ribadisco: super semplificato) è quello da usare sempre? Io direi di no: in alcuni casi è l’unico possibile e raccomandabile, ma (quando possibile) è consigliabile usare uno degli esempi (1, 2 o 3) descritti sopra, visto che non usano la sleep(3) (che è una fonte notevole di problemi, come scrissi qui e qui). Certo, con il codice di quegli esempi diventa un po’ più complicato (ma comunque possibilissimo) gestire la condizioni d’uscita temporizzate, ma con un po’ di inventiva si può fare! Anzi, ve lo lascio come divertente attività per le vacanze di Pasqua, sempre che le facciate, ah ah ah. E per oggi ho detto tutto!
Ciao, e al prossimo post!
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