Cina: crolla l’import-export, ma attenti alle conseguenze anche sulle terre rare

Come si mostra il cammino verso la depressione mondiale? Con una forte contrazione dell’import export anche dei paesi che, precedentemente, si sono basati proprio sul commercio estero per accelerare la propria crescita. Però attenzione alle conseguenze settoriali di questi dati che potrebbero essere molto pesanti.

Iniziamo con i dati sull’export, anche perché contengono un dato molto interessante: le esportazioni dalla Cina si sono ridotte del 12,4% su base annua a 285,32 miliardi di dollari nel giugno 2023, il calo più marcato dal febbraio 2020, dopo il calo del 7,5% di maggio, e peggio delle previsioni di un calo del 9,5%, a causa del rallentamento della domanda globale.

Le vendite sono diminuite per l’alluminio grezzo e i prodotti (-18,9%), i prodotti siderurgici (-0,6%) e i cereali (-36,4%), ma sono aumentate per i prodotti raffinati (40,8%) e le terre rare (17% a 5.009 tonnellate metriche, il livello più alto da marzo 2020).

Tra i principali partner commerciali, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 23,7% rispetto all’anno precedente, mentre quelle verso l’UE e i Paesi ASEAN sono diminuite rispettivamente del 12,9% e del 16,9%. Al contrario, le spedizioni verso la Russia sono aumentate del 90,9%. Nel primo semestre dell’anno, le esportazioni sono calate del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ecco il relativo grafico:

Questo dato ci permette di fare alcune osservazioni:

  • a livello internazionale la crisi è evidente e mostrata proprio da un calo così forte dei volumi esportati in due mesi successivi. Qualcuno non sta comprando più dalla Cina e, dai flussi logistici, sembrano essere USA e EU e altri paesi del Pacifico. Al contrario la Russia è sempre più dipendente dall’industria cinese;
  • interessante il dato sulle terre rare. Il record è precedente alle limitazioni all’export di gallio e germanio. Il record del loro export è anche indicativo dello sviluppo altrove di industrie dipendenti da queste terre, come quella dei pannelli solari. La mossa della limitazione dell’export può essere vista come protezionistica dell’industria solare interna, già sottoposta a forti tensioni;.

Vediao ora l’import della Cina: le importazioni in Cina sono diminuite del 6,8% annuo a 214,7 miliardi di dollari nel giugno 2023, rispetto alle aspettative del mercato di un calo del 4,0% e dopo un calo del 4,5% il mese precedente.

Si tratta del quarto mese consecutivo di calo degli acquisti, dovuto al deterioramento della domanda interna. Le importazioni sono diminuite per il rame grezzo (-16,4%) e i prodotti siderurgici (-22,6%), ma sono aumentate per il petrolio greggio (45,4%), il gas naturale (19,2%), il carbone (110%), il minerale di ferro (7,4%), i semi di soia (24,5% grazie all’arrivo sul mercato dei fagioli brasiliani a basso costo), l’olio vegetale commestibile (199,8%) e la gomma (18,1%).

Dal punto di vista geografico Le importazioni sono diminuite dagli Stati Uniti (-4,1%), dall’UE (-0,7%), dal Giappone (-14,3%), dai Paesi ASEAN (-4,1%), dalla Corea del Sud (-15,4%), da Taiwan (-15,6%), ma sono aumentate del 6,2% dall’Australia.l. Ecco il grafico relativo

Il calo dell’import di rame e acciaio indica come vi sia un calo nella produzione tecnologica e edilizia in Cina, e come questo sia molto sensibile in questa fase. Questo segnale si unisce a quelli più decisi che provongono dal sistema bancario.

Vediamo ora i saldi della bilancia commerciale. I saldi commerciali cinesi si sono ridotti, ma comunque rimangono abbondantemente positivi. L’avanzo commerciale della Cina è sceso a 70,62 miliardi di dollari nel giugno 2023 rispetto ai 97,41 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente e al di sotto delle previsioni del mercato di 74,80 miliardi di dollari, poiché le esportazioni sono diminuite più delle importazioni a causa della persistente debolezza della domanda interna ed estera.

Quindi la Cina funge da termometro mondiale e mostra, con i suoi saldi, come ci sia un sensibile rallentamento mondiale, che coinvolge anche Pechino. Nello stesso tempo l’andamento dell’export delle terre rare può essere stata la base della decisione della limitazionee dell’export di questo prodotto, proprio per tutelare maggiormente l’industria interna in settori strategici come elettronica e energia solare.


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