Clima, a Milano Cingolani incontra Greta: “Uniamo le forze, troviamo soluzioni”

Parte la Youth4Climate a Milano

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha aperto stamattina i lavori della Conferenza dei giovani sul clima, la Youth4Climate, organizzata dal Governo italiano al centro congressi Mico di Milano come evento introduttivo alla Pre-Cop26 (30 settembre – 2 ottobre).

Un’occasione unica per riprendere i temi dibattuti al G20 di Napoli e per aprire un confronto serio, profondo e decisivo tra chi governa e i più giovani, cioè il futuro dell’umanità, su alcuni temi centrali nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale (o global warming).

Cingolani invita all’unità

Le proteste dei giovani contro il cambiamento climatico sono utili, ma occorre lavorare insieme per trovare una soluzione”, ha detto Cingolani nel discorso di apertura della Conferenza, secondo quanto riferito da RaiNews.

Il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali globali devono essere trattati insieme ha aggiunto il ministro – non esiste un’unica soluzione e spero che oltre a protestare, cosa che è estremamente utile, ci aiuterete a identificare nuove soluzioni e visioni d’insieme, è questo quello che ci aspettiamo da voi”.

“Siamo qui in 400 partecipanti di 186 Paesi – ha ricordato il ministro – e il compito della giornata odierna è ascoltare le vostre priorità, Vogliamo ascoltare le vostre idee, proposte e raccomandazioni, abbiamo bisogno della vostra visione e motivazione e del vostro coinvolgimento“.

Uniamo le forze – ha poi dichiarato, sempre secondo quanto riportato dalla testata online della Rai – non dobbiamo rinunciare al nostro futuro e al futuro del nostro Pianeta, siete intervenuti per questo, lo dico come scienziato, l’ho fatto per 35 anni, come ministro temporaneo e come padre di tre bambini”.

Gli interventi di Greta e Vanessa

Tra i 400 giovani partecipanti alla Conferenza ci sono anche le celebri attiviste climatiche e ambientali Greta Thunberg dalla Svezia e Vanessa Nakate dall’Uganda.

Il loro intervento come al solito non è passato inosservato e non è stato certo banale.

La svedese Greta ha puntato il dito contro i politici e i Governi, che “non agiscono concretamente e questo è un tradimento, perché continuano ad aprire miniere di carbone e a sfruttare giacimenti, senza aumentare i fondi per i Paesi più vulnerabili”.

Nakate ha invece ricordato a tutti che “L’Africa è responsabile solo del 3% delle emissioni inquinanti globali, ma gli africani subiscono gli impatti maggiori del cambiamento climatico”.

Da entrambe un invito a considerare i cambiamenti climatici e i loro impatti economici e sociali anche in termini politici, perché la crisi ambientale a cui assistiamo ha notevoli conseguenze su altre crisi come la disuguaglianza, che ha radici nel colonialismo dei Paesi occidentali e nell’idea malsana che alcune persone sono molto più importanti di altre.

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