Costi delle reti Tlc, Meta contro l’ipotesi ‘telco tax’ Ue per le Big Tech
Meta Platforms sostiene che un pedaggio sull’utilizzo della rete non è la soluzione per i problemi finanziari delle società di telecomunicazioni europee. Il social network di Mark Zuckerberg si esprime contro la proposta al vaglio della Commissione Ue di far contribuire le Big Tech al finanziamento delle nuove reti 5G e in fibra del vecchio Continente. La proposta, secondo l’azienda, non tiene conto dei pesanti investimenti che le Big tech hanno fatto e continuano a fare per l’infrastruttura.
La tesi delle telco…
Da anni i principali operatori europei chiedono un intervento normativo da parte di Bruxelles per costringere le Big Tech a contribuire ai costi di rete: Google, Apple, Meta, Netflix e Microsoft generano più di metà del traffico online e secondo le telco dovrebbero pagare un equo contributo (‘fair share’) per i nuovi network.
“Riconosciamo le sfide finanziarie che gli operatori di telecomunicazioni europei devono ora affrontare dopo decenni di ottime prestazioni”, hanno scritto in un post sul blog Kevin Salvadori, vicepresidente per la rete di Meta e Bruno Cendon Martin, direttore e capo dei laboratori di realtà wireless.
…Ma le Big Tech investono
“Tuttavia, le proposte di alcuni operatori di telecomunicazioni europei di imporre tariffe di rete ai fornitori di applicazioni di contenuto (CAP) come Meta non sono la soluzione”, hanno affermato.
“Le proposte sulle commissioni di rete sono costruite su una falsa premessa perché non riconoscono il valore che i CAP creano per l’ecosistema digitale, né gli investimenti che facciamo nell’infrastruttura che lo sostiene”.
I due rappresentanti di Meta hanno citato le decine di miliardi di euro che l’azienda investe nelle sue app e piattaforme come Facebook, Instagram e Quest, che a loro volta creano la domanda che consente agli operatori di telecomunicazioni di addebitare alle persone l’accesso a Internet.
Investimenti infrastrutturali
Meta ha indicato gli oltre 880 miliardi di dollari in infrastrutture digitali in tutto il mondo, inclusi circa 120 miliardi di dollari all’anno dal 2018 al 2021, che le aziende tecnologiche hanno investito collettivamente, facendo risparmiare agli operatori di telecomunicazioni circa 6 miliardi di dollari all’anno.
Meta respinge altresì le argomentazioni dei fornitori di telecomunicazioni secondo cui l’espansione del metaverso, mondi virtuali condivisi accessibili tramite Internet, metterebbe a dura prova la capacità dell’infrastruttura.
“Ma questa è una sciocchezza. Lo sviluppo del metaverso non richiederà agli operatori di telecomunicazioni di aumentare le spese in conto capitale per maggiori investimenti di rete”, hanno affermato Salvadori e Martin.
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