Cybersecurity e identità digitale: l’Europa accelera con eIDAS 2.0
L’identità digitale europea è a un punto di svolta. L’introduzione degli Implementing Acts di eIDAS 2.0, prevista per maggio 2025, porterà infatti cambiamenti significativi per cittadini e aziende.
L’obiettivo è rafforzare la sicurezza online e restituire agli utenti il controllo sui propri dati personali.
E si tratta di una trasformazione che arriva in un momento critico: secondo il report Clusit 2024, il 56% degli italiani teme il furto d’identità, mentre gli attacchi informatici sono aumentati del 79%.
Le novità degli Implementing Acts
L’Unione Europea spinge per un ecosistema digitale più sicuro e interoperabile tra i Paesi membri.
Il cuore di questa rivoluzione sarà l’EUDI Wallet, un portafoglio digitale che permetterà di conservare e condividere documenti ufficiali, come passaporto, patente, certificato di nascita e tessera elettorale.
Si tratta di un’evoluzione che mira a garantire maggiore controllo ai cittadini, limitando l’esposizione ai cyber attacchi e rafforzando la fiducia nei servizi digitali.
Il regolamento eIDAS 2.0 (electronic IDentification, Authentication and trust Services) introduce concetti chiave per la protezione dell’identità digitale.
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L’introduzione degli Implementing Acts di eIDAS 2.0 porterà grandi cambiamenti per cittadini e aziende.
Tra questi troviamo il Selective Disclosure, che consente agli utenti di decidere quali informazioni condividere coi fornitori di servizi, e lo Zero Knowledge Proof, che permette di autenticarsi senza rivelare dettagli sensibili.
Se per i cittadini il cambiamento promette più sicurezza e trasparenza, per le aziende si apre un capitolo complesso: l’adeguamento ai nuovi standard implicherà investimenti in tecnologia, certificazioni e formazione.
Gli Implementing Acts definiranno nel dettaglio le regole per l’adozione dell’EUDI Wallet e le imprese dovranno scegliere se assumere il ruolo di Verifier, limitandosi ad abilitare l’accesso ai propri servizi tramite il wallet, o di Issuer, diventando anche fornitori di attributi digitali validati per terzi.
Le sfide per le imprese: adeguarsi o restare indietro?
Secondo gli esperti, il passaggio agli standard di eIDAS 2.0 non sarà semplice ma rappresenta una tappa fondamentale per il futuro digitale dell’Europa.
Intesa (Kyndryl), tra i principali attori del settore e membro del Consorzio POTENTIAL, sottolinea l’importanza di un approccio proattivo.
“L’entrata in vigore degli Implementing Acts sarà un passaggio delicato e importante per tutta l’UE, in particolare per le imprese, che dovranno rivedere i propri sistemi di gestione”, spiega Simone Baldini, Head of Business Compliance di Intesa.
Che poi prosegue: “Perché l’ecosistema funzioni, è essenziale che tutti gli attori coinvolti diventino parte attiva del cambiamento, per promuovere privacy e sicurezza”.
Per adeguarsi, le aziende dovranno adottare soluzioni crittografiche avanzate, garantire l’integrità dei dati e ottenere certificazioni conformi alle nuove normative.
Chi fornirà soluzioni Wallet, in particolare, dovrà assicurare elevati standard di sicurezza e gestire in modo trasparente i rischi e le vulnerabilità.
La transizione verso il nuovo modello di identità digitale sarà allora una grande sfida nei prossimi mesi. Intesa (Kyndryl) offre supporto alle aziende nel percorso di adeguamento, attraverso consulenza, soluzioni tecnologiche e formazione.
E ricorda che per chi volesse approfondire gli scenari normativi e le opportunità legate agli Implementing Acts, il 27 febbraio si terrà un webinar gratuito.
L’identità digitale europea sta dunque cambiando e chi non si adeguerà, rischia di restare indietro in un mercato sempre più regolamentato e attento alla sicurezza.
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