Democrazia Futura. Perché negli Stati Uniti la sinistra radicale ha perso il senso dell’umorismo

  ICT, Rassegna Stampa
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Dom Serafini

Dom Serafini inaugura la nuova rubrica La Grande Tela vista dalla Grande Mela, spiegando “Perché negli Stati Uniti la sinistra radicale ha perso il senso dell’umorismo”, un articolo uscito inizialmente con il titolo “Che ne sarà di Biancaneve?”, nel giornale statunitense America oggi il 6 giugno 2021 e poi riproposto il 28 giugno in lingua inglese sul mensile da lui diretto Video Age International. L’autore rimpiange la libertà di satira molto ampia presente sui media americani, nella fiction seriale come nei programmi di varietà, e nella fattispecie quella dei comici progressisti vicini al Partito Democratico che non lesinavano graffianti sfottò nei confronti anche delle minoranze (famose quelle di Don Rickles contro i propri correligionari ebrei), rievocando anche i processi da loro subiti in taluni casi. “Quell’era potrebbe essere oggi descritta Live, Laugh, Love (ovvero Vivi, Ridi, Ama), come una recente vignetta del settimanale New Yorker, un baluardo del pensiero progressista, le cui vignette purtroppo non sono più divertenti perché socialmente e politicamente sterili. Oggi, le parolacce (e non l’irriverenza sociale) sono le uniche cose che i comici possono usare per far ridere perché le loro battute devono aderire al “politicamente corretto”- commenta amaramente il giornalista abruzzese che vive da mezzo secolo a New York. “Recentemente il parco divertimenti di Disneyland è balzato sulla ribalta politica per via di Biancaneve. Alcuni progressisti americani si sono scandalizzati dal fatto che il Principe Azzurro potesse baciare Biancaneve addormentata senza il suo consenso, e che quindi non potesse esser stato vero amore. […]. Riprendendo argomenti già affrontati su queste colonne da Claudio Sestieri nel suo pezzo “Il tempo dei cancellatori”, Serafini osserva con ironia come “La società progressista di oggi vive in un’era di Cancel Culture, ovvero di “cultura della cancellazione”, un termine reso popolare nel 2014 dal movimento #MeToo, e che sta facendo proseliti ad Hollywood e a New York tra i media liberali”. Peggio ancora: “La sinistra radicale americana non solo ha perso il senso dell’umorismo, ma vuole riscrivere la storia in versione sanificata”. 

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Negli anni Settanta, registi progressisti come Norman Lear hanno creato serie televisive comiche per le reti americane del tipo di All in the Family (1), in cui il protagonista, Archie Bunker, può essere definito un malvagio dalle pari opportunità, nel senso che  denigrava indiscriminatamente persone di ogni sesso, nazionalità e razza. TV Guide (2) classifica la serie come il quarto programma televisivo americano più popolare di tutti i tempi. Peccato che oggi non lo si potrebbe più produrre.

Il comico americano Don Rickles (3) era famoso per le sue sparate offensive nei confronti di tutti, compresi (e soprattutto) i suoi correligionari ebrei. Chiamava sua madre “la [generale George] Patton ebrea”. Per rivedere i suoi sketch, basta trovare su YouTube uno degli show di Celebrity Roasts di Dean Martin (4) degli anni Settanta. 

Rickles definiva il suo stile come “comiche offensive“, e per questo era soprannominato il “mercante di veleni“. A livello politico Rickles si è sempre dichiarato sostenitore del Partito Democratico, ma oggi il partito non gli permetterebbe più di rappresentare quel tipo di personaggio.

Un altro comico progressista americano (che però non amava il political correct), George Carlin (5), era definito “il decano dei comici della controcultura” a causa del suo repertorio di argomenti tabù. Nel 1978 la sua routine televisiva con “sette parole volgari” (6) finì alla Corte Suprema (7) per una causa (che poi vinse) intentata dall’autorità per le comunicazioni degli Stati Uniti. Un precursore progressista della critica sociale è stato il cabarettista Lenny Bruce (8), che nel 1961 fu arrestato per oscenità (9). All’epoca la sua comicità era considerata in opposizione ad uno stato sociale che giustificava l’accanimento contro i poveri e le minoranze.

Quell’era potrebbe essere oggi descritta Live, Laugh, Love (ovvero Vivi, Ridi, Ama), come una recente vignetta del settimanale New Yorker, un baluardo del pensiero progressista, le cui vignette purtroppo non sono più divertenti perché socialmente e politicamente sterili.

Oggi, le parolacce (e non l’irriverenza sociale) sono le uniche cose che i comici possono usare per far ridere perché le loro battute devono aderire al “politicamente corretto“.

Per ascoltare un po’ di umorismo irriverente 15,5 milioni di americani si sintonizzavano sul programma radiofonico dell’estremista di destra Rush Limbaugh (10), prima del suo decesso sopraggiunto nel febbraio 2021 (il giornale conservatore National Review lo ha definito un “intrattenitore esilarante“).

Recentemente il parco divertimenti di Disneyland è balzato sulla ribalta politica per via di Biancaneve. Alcuni progressisti americani si sono scandalizzati dal fatto che il Principe Azzurro potesse baciare Biancaneve addormentata senza il suo consenso, e che quindi non potesse esser stato vero amore.

Un’altra notizia dagli Stati Uniti rimbalzata in tutto il mondo è quella dell’editore di molti libri per bambini degli anni Cinquanta e Sessanta dell’autore progressista Theodor Seuss Geise, noto come Dr. Seus (11), che ha tolto dalla circolazione sei dei suoi libri, perché contenevano immagini considerate razziste (generando di conseguenza la corsa all’acquisto online).

La società progressista di oggi vive in un’era di Cancel Culture, ovvero di “cultura della cancellazione”, un termine reso popolare nel 2014 dal movimento #MeToo, e che sta facendo proseliti ad Hollywood e a New York tra i media liberali.

Che ne sarà ora de Il Padrino? Il film del 1972 e i suoi Sequels che hanno vinto nove Oscar, così come la serie televisiva della HBO del 1999 I Soprano (12) e il film del 1992 Mio cugino Vincenzo (My Cousin Vinny) (13), tra decine di altri che hanno stereotipato e disprezzato gli italo-americani.

E che dire di West Side Story? I portoricani ora si opporranno al film del 1961 e allo show teatrale di Broadway del 1957 perché incitano alla paura degli immigrati e al razzismo?

E il divertente film del 1978 La Cage aux Folles (14) ossia Il Vizietto (“The Birdcage” nella versione americana remake del 1996 con Robin Williams e Nathan Lane) potrebbe essere realizzato nel clima culturale di oggi?

La sinistra radicale americana non solo ha perso il senso dell’umorismo, ma vuole riscrivere la storia in versione sanificata. Ad esempio, ha definito Cristoforo Colombo un “razzista”, quando questo concetto non esisteva nel 1492 (il termine fu coniato nel 1902).  Inoltre, il fatto che, nel tentativo di salvare gli indigeni, Colombo ordinò che fossero battezzati, chiamandoli “indios” (in-Dios o in-Dio), è spesso trascurato dai sostenitori della “cultura della cancellazione“.

Al giorno d’oggi, le uniche persone che possono parlare schiettamente senza  subirne le conseguenze sono i populisti, gli ultraconservatori e i nazionalisti, personificati dall’ex presidente Usa Donald Trump, noto anche per aver detto: “Potrei stare nel mezzo della Fifth Avenue, sparare a qualcuno e non perderei i voti degli elettori“.

Gli Stati Uniti si trovano ora di fronte ad una situazione politica in cui la sinistra più radicale ha bisogno della rabbia suscitata dai comportamenti e dagli atti dell’estrema destra per mobilitare la propria base e rimanere rilevante. Allo stesso tempo la destra sta erodendo il movimento Democratico nella sua base centrista, che si è stufata di subire i dettami e le imposizioni culturali dell’estrema sinistra.

Note al testo

(1) Arcibaldo (All in the Family) è una sitcom statunitense trasmessa dalla CBS tra il 1971 e il 1979. Ispirato dalla sit-com britannica Till Death Do Us Part, Norman Lear adattò la serie per il mercato americano, decidendo quindi di introdurvi argomenti legati alla cronaca statunitense, aprendo la strada alla raffigurazione televisiva di temi precedentemente considerati non idonei per le commedie televisive, come il razzismo, il sesso, l’omosessualità, il ruolo delle donne, lo stupro, l’aborto, il cancro, la guerra del Vietnam, la menopausa e l’impotenza.

(2)TV Guide è l’equivalente di quello che è stato in passato il nostro RadiocorriereTV, ovvero il settimanale guida dei palinsesti delle televisioni statunitensi. Nel numero del 4 maggio 2002 ha pubblicato la classifica de I migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi.

(3)Don Rickles (New York8 maggio 1926 – Beverly Hills6 aprile 2017) è stato. un comico e attore statunitense. Apparve anche nel Dean Martin Show, divenendo una sorta di “marchio di fabbrica” degli special di Dean Martin, che continuarono sino al 1984.

(4) Il Dean Martin Celebrity Roast era una serie di speciali televisivi condotti dall’intrattenitore Dean Martin e trasmessi dal 1974 al 1984. Per una serie di 54 speciali e spettacoli, Martin e i suoi amici avrebbero “arrostito” una celebrità.

(5)George Dennis Patrick Carlin (New York12maggio 1937 – Santa Monica22 giugno 2008) è stato un comico, attore e sceneggiatore statunitense. Nel 2004 l’emittente The Comedy Central lo ha classificato secondo miglior comico statunitense di tutti i tempi alle spalle di Richard Pryor.

(6) Titolo originale: Seven dirty Words

(7) In seguito a questa sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d’America il governo statunitense fu autorizzato a regolamentare il contenuto delle trasmissioni pubbliche per evitare l’uso di un linguaggio eccessivamente volgare

(8) Lenny Bruce, pseudonimo di Leonard Alfred Schneider (Mineola13 ottobre 1925 – Los Angeles3 agosto 1966), è stato un comicocabarettista e autore teatrale satirico statunitense, famoso per la sua comicità aperta e satirica che integrava politica, religione, sesso e volgarità. il suo processo per oscenità è considerato un punto di riferimento per la tutela della libertà di parola negli Stati Uniti.

(9) Il 4 ottobre 1961 Lenny al Jazz Workshop a San Francisco, aveva usato la parola cocksucker (“pompinaro”) e affermato che venire è un verbo e che il suo uso in termine sessuale non ha alcun peso; se qualcuno si offende a sentirlo, egli probabilmente non può venire. A ogni modo la giuria non lo condannò, anche se comunque ebbe inizio un monitoraggio legale molto forte nei suoi confronti che lo condusse a diversi arresti con accusa di oscenità.

(10)Rush Hudson Limbaugh III (Cape Girardeau12 gennaio 1951 – Palm Beach17 febbraio 2021) è stato un conduttore radiofonico e giornalista statunitense, orientato su posizioni conservatrici. i a Palm Beach, in Florida, e da lì trasmise il suo The Rush Limbaugh Show, andato in onda su Premiere Networks: è stato a lungo il più seguito talk show radiofonico del paese.

(11)Theodor Seuss Geise (Springfield2 marzo 1904La Jolla24 settembre 1991) è stato uno scrittore e fumettista statunitense di origine tedesca, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Dr. Seuss. Ha pubblicato oltre 60 libri per bambini che sono stati spesso caratterizzati da una straordinaria fantasia di personaggi, da utilizzi frequenti di rime e di metri trisillabici. Fra i suoi successi più rinomati si può citare Prosciutto e uova verdi (Green Eggs and Ham), Il gatto col cappello (The Cat in the Hat), One Fish Two Fish Red Fish Blue FishL’uovo di OrtoneOrtone e i piccoli Chi e Il Grinch. Il suo lavoro è stato adattato numerose volte, in undici special televisivi, tre lungometraggi e un musical di Broadway. Anche Ortone e il mondo dei Chi (2008, dei Blue Sky Studios diretto da Jimmy Hayward e Steve Martino), Lorax – Il guardiano della foresta (2012, della Illumination Entertainment diretto da Chris Renaud e Kyle Balda) e Il Grinch (2000, della Universal Pictures diretto da Ron Howard) sono basati sulle sue opere.

(12) I Soprano (The Sopranos) è una serie televisiva statunitense prodotta dall’emittente HBO, trasmessa in USA nell’arco di sei stagioni, dal 1999 al 2007: ideatore e produttore della serie è lo sceneggiatore statunitense David Chase che, oltre a supervisionare e ideare i soggetti, firma anche la regia del primo e dell’ultimo episodio. La serie descrive la vita di Tony Sopranoboss della mafia italoamericana del New Jersey: la famiglia Soprano, i cui avi sono originari di Ariano, vanta importanti contatti con le cosche newyorkesi e mantiene relazioni affaristiche con la Camorra napoletana.

(13) Mio cugino Vincenzo (My Cousin Vinny) è un film statunitense del 1992, diretto da Jonathan Lynn e interpretato da Joe Pesci e Marisa Tomei (premio Oscar come miglior attrice non protagonista).

(14) Il vizietto (titolo originale La Cage aux folles) è un film francese del 1978 diretto da Édouard Molinaro.Si tratta dell’adattamento cinematografico della commedia La Cage aux Folles di Jean Poiret, messa in scena nel 1973 e replicata per cinque anni consecutivi al Palais-Royal di Parigi. Uno dei due protagonisti maschili, l’attore Michel Serrault, conserva il proprio ruolo anche nel film, mentre il personaggio di Jean Poiret viene qui interpretato dall’attore italiano Ugo Tognazzi. Ebbe grande successo per l’esilarante interpretazione della coppia Ugo Tognazzi- Michel Serrault.

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