Domotica, streaming e pandemia: come sarà il 2021 in casa?
Non siamo mai stati tanto a casa come nel 2020: un fatto incontrovertibile, conseguenza diretta della pandemia che ha, in fondo, soltanto accelerato un processo che da tempo è in corso. Anche prima del coronavirus si parlava di cinema in grande difficoltà, visto il ventaglio d’offerte della tv streaming; e se si costruiscono stadi sempre più piccoli rispetto ai colossi di qualche decennio fa, è perché in molti sono disposti a rinunciare all’atmosfera della visione “in presenza” per la comodità della partita sul proprio divano. Le palestre? Sempre frequentatissime ante-Covid, ma con qualche incrinatura che già era evidente, dovuta alla quantità crescente di corsi online, training personalizzati, app integrate con dieta-ginnastica-meditazione.
Certo, l’impatto dei lockdown ha enfatizzato, fino a livelli francamente insostenibili, la tendenza corrente. Perché una cosa è scegliere di rimanere a casa per passare una serata a guardare un film su Netflix, un’altra è essere obbligati a non uscire per andare al lavoro, a scuola, a cena dagli amici, a fare una passeggiata. A prescindere dal motivo, un luogo che per molti era solo il posto dove dormire, che si vedeva di sfuggita al mattino e alla sera, è diventato il centro di tutte le nostre attività: e non è detto che la situazione nel 2021 cambi, anche con l’arrivo del sospirato vaccino.
Anche l’anno prossimo riscopriremo la casa
Secondo App Annie, infatti, anche per l’anno prossimo lo “state a casa”, forzato o meno, rimarrà lo standard. La crescita delle ore passate su app di telefonia mobile per il 2021 sarà elevata per tutti i settori, con punte del +62% per la didattica e +57% per le app business (in entrambi i casi grazie al boom delle videoconferenze, con Zoom che si appresta a entrare anche nel mercato dei grandi eventi con la nuova piattaforma OnZoom). Anche lo streaming tv continuerà il suo momento d’oro, con un +43% del tempo trascorso (su SOStariffe.it si possono trovare tutte le soluzioni più convenienti per guardare film, serie tv e programmi originali sulle proprie piattaforme digitali, dalla smart tv ai tablet). Molto bene, infine, lo shopping con lo smartphone in mano (+40%), il food delivery (+38%), le app fintech (+35%) e quelle di fitness (+23%).
Il fenomeno del couch commerce è ormai tanto dominante che ci si aspetta, negli Stati Uniti, una cifra vicina al miliardo di ore complessive, solo sui dispositivi Android, per il mobile shopping. E le strategie cambieranno di conseguenza: Disney ha già annunciato che punterà molto di più sullo streaming che in passato, considerando come alcuni grossi rami produttivi tipici del secolo scorso, come i parchi a tema, hanno fatto registrare un rosso allarmante, con licenziamenti a catena e non poche attrazioni che forse non riapriranno mai più.
Sempre più richieste le case indipendenti e con giardino
Dal punto di vista immobiliare, si è da tempo notato che, in un mercato che continua a vedere crollare il prezzo al metro quadrato per l’acquisto di una casa, ci sono delle categorie in controtendenza; e cioè le case ampie e soprattutto con uno spazio esterno, come un terrazzo o, meglio ancora, un giardino. Si tratta di contesti in cui la necessità di non poter uscire dal proprio domicilio è più sopportabile ed è possibile respirare un po’ d’aria fresca senza paura del contagio. Anche secondo i calcoli di Tecnocasa le soluzioni indipendenti e i trilocali stanno diventando sempre più popolari, anche se questo significa che sul mercato si trovano parecchie casa con metratura minore, vendute per poter acquistare un nuovo immobile. Di certo, lo stesso lockdown che obbliga a stare a casa rappresenta un ostacolo spesso insormontabile per l’acquisto della stessa; sono purtroppo centinaia di migliaia, se non milioni, gli italiani che non sono sicuri del mantenimento del proprio posto di lavoro, e quindi, malgrado i tassi più che vantaggiosi per i mutui, sono in molti a rinunciare di chiedere un finanziamento.
Domotica, tra elettrodomestici intelligenti e agevolazioni fiscali
E poi c’è la domotica: se in casa si è costretti a stare, è normale far sì che sia anche comoda e, soprattutto, automatica. Il business della smart home applicato alle abitazioni private è un altro dei settori che non sembra risentire della crisi pandemica, o comunque aver assorbito molto meglio il colpo. Gli italiani sono disposti a spendere anche l’8-10% in più per case supertecnologiche e con una connessione in fibra ottica di ultima generazione, in grado di fornire la struttura necessaria per tutta una serie di soluzioni, che includono smart lock, termostati controllabili a distanza, luci a LED che si accendono quando il proprietario arriva a casa e si spengono quando se ne va, videocitofoni avanzati ma anche sistemi che riducano la necessità di contatto. Ad esempio, nei Covid hotel una delle caratteristiche più richieste è proprio il controllo degli accessi a distanza, in modo che sia possibile mantenere il distanziamento sociale anche in questi contesti.
Smart home
Secondo una ricerca di Samsung dello scorso aprile, il 61% degli italiani ha avuto modo di scoprire le potenzialità della smart home per la prima volta, mentre il 40% ha cominciato a sfruttare molto di più le possibilità che già aveva. Tra le tecnologie più apprezzate c’è sicuramente la termoregolazione tramite smartphone, ma anche la possibilità di mettere in comunicazione lo smartphone con la smart tv: un’ennesima conferma che, malgrado in tanti ne avessero decretato la fine, la televisione gode ancora di ottima salute, e che la bellezza e la comodità di uno schermo ultrapiatto da cinquanta o sessanta pollici lo fa ancora preferire ai pur sofisticatissimi OLED dei telefonini di alta gamma. E proprio in relazione alla necessità costante di igienizzare e sanificare gli ambienti di casa, non stupisce che gli elettrodomestici più richiesti anche nella loro versione “smart” siano soprattutto l’aspirapolvere dotato di intelligenza artificiale, magari da attivare con un comando vocale, seguito dal forno, dalla lavatrice, dal frigorifero e dalla lavastoviglie. Con il massimo del risparmio energetico possibile, è chiaro, anche per poter sfruttare l’ecobonus.