Edilizia, l’impatto ambientale ed economico del Superbonus. Numeri e prospettive
Le città sono il terreno di gioco da cui dipendono la transizione ecologica, la sicurezza e lo sviluppo sociale dei territori, due processi che identificano in risorse economiche, competenze e coesione fra istituzioni e imprese alcuni degli elementi necessari per plasmare le realtà urbane.
Numeri e prospettive dello scenario italiano
In Italia oltre il 70% dei 12,2 milioni di edifici che compongono lo stock abitativo risalgono a prima del 1981. A distanza di quarant’anni la quasi totalità di questi edifici non rispetta gli standard di costruzione introdotti attraverso norme antisismiche ed energetiche che negli anni hanno cercato di rispondere al bisogno di sicurezza del Paese e di sostenere il processo di transizione.
Il quadro normativo ha davanti a sé uno scenario che richiede ancora molti sforzi da compiere. In Italia le aree classificate a maggior rischio sismico coprono l’85% della superficie nazionale nella quale vive l’80% della popolazione. Anche sul fronte ambientale i numeri dimostrano la necessità di accelerare verso la diminuzione dei consumi. Secondo uno studio dell’Ance, infatti, sono 184mila le tonnellate di CO2 che potrebbero essere risparmiate dall’efficientamento energetico.
La fase attraversata dal comparto delle costruzioni dopo anni di crisi incrocia ora le opportunità legate alla riqualificazione edilizia che passa attraverso un ampio piano di rinnovamento, la cui realizzazione deve essere portata avanti facendo leva su un sistema burocratico snello e rapido, capace di giocare un ruolo chiave nella sfida di stare al passo con i tempi dell’innovazione.
In questo quadro, il volto sicuro e sostenibile delle città dipende oggi in larga parte dal Superbonus 110% che ha permesso di realizzare, secondo le stime di Enea – MISE – MITE del mese di ottobre, 326.819 interventi legati all’efficientamento energetico per un ammontare complessivo di 55 miliardi di euro.
Superbonus: un volano per la transizione ambientale e il risparmio economico
In due anni il Superbonus ha reso possibile l’efficientamento di oltre 35.000 condomini, un numero che segna un cambio di rotta rispetto ai bonus ordinari attraverso i quali erano stati efficientati appena 1.443 nei 7 anni precedenti. Questi numeri sono indice di solo alcuni dei benefici di una misura che andrebbe resa strutturale.
Sul piano della transizione energetica è stato calcolato che il risparmio ammonta a circa 11.700 GWh all’anno, un dato che si può far coincidere con una tappa importante del percorso di riduzione dell’impronta ecologica del patrimonio edilizio italiano, anche alla luce degli obiettivi fissati anche a livello europeo. Entro il 2030 l’UE punta infatti a diminuire le emissioni di CO2 degli edifici e a raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050.
Il Superbonus presenta numerosi vantaggi anche sotto il profilo economico, laddove il costo effettivo netto sostenuto dallo Stato rappresenta solo il 50% circa degli importi portati in detrazione dai contribuenti. Il Ministero dell’economia, inoltre, ha comunicato che fra gennaio e settembre di quest’anno l’extra gettito delle entrate tributarie e contributive, in parte legate agli interventi di riqualificazione energetica e sismica degli edifici, è pari a 54 miliardi di euro.
Queste cifre evidenziano, ancora una volta, il ruolo chiave del Superbonus nel sostegno a un comparto che ha una filiera collegata a quasi il 90% dei settori economici. Gli interventi realizzati, infatti, hanno contribuito alla crescita del valore aggiunto complessivo, misurato, nel 2021, in un aumento del PIL del 6,7%. Il contributo dell’edilizia su questa crescita è pari al 30% per questo sostenere il settore delle costruzioni significa sostenere un settore strategico per il Paese.
L’anno che sta per volgere al termine ha visto numerose imprese in difficoltà a causa del blocco dei crediti sui lavori in corso, un tema prioritario da affrontare e da cui dipende il futuro dell’intero comparto. Per questo, garantire continuità negli aiuti alle imprese e razionalizzare uno strumento come il Superbonus è il primo passo per assicurare maggiori certezze e favorire quel dinamismo di cui il settore ha bisogno.
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