Export di armi, Francia seconda al mondo dopo gli Usa
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Ha l’11% del mercato globale. Il caso di Mbda (missili): ordini cresciuti del 94,1%
L’economia di guerra in Francia è una faccenda sempre più seria. Anche economicamente. All’inizio della guerra combattuta dall’Ucraina contro l’invasione russa del Donbass, il presidente francese Emmanuel Macron era un falco: propose il possibile invio di soldati dai Paesi Nato in Ucraina. Si sarebbe trattato di soldati Nato in un Paese non Nato che andrebbero a combattere contro la Russia. Dopo il disastroso incontro tra il presidente ucraino Zelenski e quello americano Trump, però, ha cambiato opinione e pare che aderisca alla proposta britannica di (almeno) un mese di cessate il fuoco. Ma l’idea di mandare soldati non è completamente rientrata. Il motivo? A pensar male si potrebbero guardare i dati sull’export di armi delle aziende francesi.
L’export di armi delle aziende francesi
Mettiamo da parte i retropensieri e guardiamo i i numeri dell’export di armi che premiano non solo l’approccio aggressivo della Francia, ma mostrano un quadro generale dove la maggior parte dei paesi europei sta aumentando le proprie spese per la difesa. Un buon termometro dell’industria bellica francese è rappresentato dalla performance di Mbda: secondo produttore mondiale di missili con sede a Parigi e con ricavi e investimenti in crescita nel 2023 (ultimi dati disponibili). La società potrebbe avvantaggiarsi anche di un recentissimo accordo tra il Ministero della Difesa ed Edf, il principale produttore di energia (anche nucleare) del Paese. L’accordo prevede che Edf produca Trizio per l’industria bellica. Il Trizio è “un raro gas indispensabile per le armi di dissuasione”. Insomma: quando si tratta di armi la Francia non si fa pregare, ma vediamo nel dettaglio l’andamento dell’economia di guerra con i numeri.
In 5 anni la Francia supera la Russia nell’export armi
Tra il 2019-2023, come mostra il grafico qui sopra, la Francia è diventata il secondo Paese esportatore delle principali armi, tra cui dominano gli aerei militari, dopo gli Stati Uniti. Rispetto al periodo 2014-2018, è passata dal 7,2% elle esportazioni globali all’11% mentre la Russia è scesa dal 21% all’11% anche, ovviamente, a causa delle sanzioni occidentali. La Francia ha consegnato armi a 64 stati nel 2019-23 e l’India è stata di gran lunga il più grande destinatario, rappresentando il 29% dell’import di armi francesi, d’altra parte la maggior parte delle esportazioni di armi della Francia nel 2019-23 sono andate in Asia e Oceania (42%) e nel Medio Oriente (34%).
In Italia cresce esponenzialmente l’export di armi
L’Italia anche se non è nella top five degli esportatori, ha aumentato la quota di export dell’86% tra il 2014 e il 2023 e si conferma un grande paese esportatore di armi con una quota di mercato pari al 4,3%. Dall’altra parte è il Paese che cresce di più nelle prime dieci posizioni. Il 71% delle armi italiane viene esportato in Medio Oriente, soprattutto in Qatar e Egitto.
Il successo del secondo produttore globale di missili Mbda
Torniamo alla Francia: una parte importante dello sforzo francese nell’industria bellica è rappresentato dai numeri di Mbda: il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa con sede a Parigi. Tra il 2023 e il 2028 Mbda investirà la cifra senza precedenti di 2,4 miliardi di euro in impianti di produzione e nel 2024 verranno assunte più di 2.600 nuove persone.
Il secondo produttore mondiale di missili, nato nel 2001, è di proprietà per il 37,50% di Airbus, per il 37,5% di Bae Systems e per il 25% dall’italiana Leonardo. Tra le partecipate, c’è anche la filiale Mbda Italia e proprio quest’ultima è la destinataria, dopo l’ok del Ministero dell’Industria, di un accordo di sviluppo di circa 96 milioni di euro con il consorzio europeo finalizzato all’ammodernamento e alla ricerca di tecnologie per la Difesa.
Mbda ha registrato per il 2023 un record di ordini per i suoi sistemi antiaerei con un fatturato pari a 4,5 miliardi nel 2023 e in aumento del 7%. Gli ordini hanno totalizzato 9,9 miliardi, con una crescita del 94,1% rispetto al 2021. Circa il 70% degli ordini riguarda i missili antiaerei (Mistral, Camm, Mica, Aster) anche grazie a un ordine congiunto di Roma e Parigi per quasi 700 missili Aster. Dotazione cruciale sia per i sistemi antiaerei Samp/T che per le fregate. La Polonia ha ordinato 44 lanciatori e diverse centinaia di missili antiaerei Camm alla filiale britannica per circa 2,2 miliardi.
Ma fuori dal mondo Mbda c’è stato anche un netto aumento dell’export di aerei da combattimento che hanno rappresentato la maggior parte della crescita delle esportazioni di armi francesi nel 2019-23. La Francia ne ha esportati 23 tra il 2014 e il 2018 mentre tra il 2019 e il 2023 è arrivata a quota 94.
Il 19 dicembre 2024 la società francese ha completato l’acquisizione del 50% delle quote di Roxel precedentemente detenute da Safran, rendendo Roxel una sua controllata al 100%.
I dati si riferiscono al 2019-2023
Fonte: Sipri, Mbda
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