Fede e stelle
Per il solo fatto che noi umani esistiamo sulla Terra, è ragionevole presumere che esista altra vita ‘intelligente’ nell’Universo, anche se tarda a farsi vedere. In effetti, diversi sondaggi indicano che circa il 20 per cento della popolazione mondiale è convinto che gli extraterrestri siano già presenti tra noi, sul nostro pianeta, anche se di nascosto…
Comunque sia, da qualche parte gli ET dovrebbero esserci e ciò pone un interessante problema: Credono in Dio? Hanno un Dio diverso? Il nostro Dio è presente in tutto l’universo, o solo qui, dove—almeno secondo i cristiani—suo Figlio sarebbe apparso, sacrificandosi sulla Croce, per riscattare il nostro Peccato Originale? O forse dovremmo essere noi a ‘salvare’ gli extraterrestri, avviandoli alla ‘vera’ fede, nel caso arrivassero senza avere precedentemente ricevuto la Parola divina?
Perlopiù, le nostre religioni sono nate in epoche in cui gli esseri umani avevano una visione abbastanza ristretta del Creato. Le stelle erano delle semplici ‘luci sul soffitto’, i misteri terrestri erano già sufficienti a tenerci occupati. Alcune fedi proponevano l’esistenza di angeli—una sorta di assistenti, per quanto meno divini, della Divinità primaria—ma la possibilità che un giorno potessero arrivare da fuori degli ‘alieni’ con o senza un’anima non è mai stata seriamente contemplata. Ci va più vicino il Corano (21:19) quando asserisce: “A Lui (Allah) appartengono tutte le creature in Cielo e sulla Terra”. Egli le avrebbe “…contate tutte con esattezza e appariranno una a una davanti a Lui nel Giorno del Giudizio” (19:93-95).
Malgrado tutto ciò—compresa la (remota) possibilità che abbiamo davanti un Universo completamente ‘islamizzato’—non sono i musulmani i più convinti sostenitori della presenza di altra vita intelligente (e potenzialmente praticante) nell’Universo. Il primato spetterebbe—almeno negli Usa, dove la ricerca è stata fatta—agli atei, che ci credono al 55%. Seguono poi gli islamici (44%), gli ebrei (37%), gli indù (36%) e solo in coda, al 32%, i cristiani.
Tra i cristiani, sono i cattolici ad avere studiato l’argomento in maniera più approfondita, anche perché presenta un problema teologico apparentemente irrisolvibile, uno che tocca la base della Fede. La difficoltà sta nel concetto del Peccato Originale. Se gli alieni intelligenti non discendono da Adamo e Eva, perché dovrebbero soffrire per il terribile peccato del Giardino dell’Eden? Potrebbero dunque non avere la necessità di essere redenti e salvati per via di un ‘crimine’ che la loro stirpe non ha commesso. E se invece avessero loro commesso un proprio Peccato Originale, allora vorrebbe dire che Gesù li ha visitati a loro volta? Che è stato crocifisso e poi è risorto anche su altri pianeti? O forse è stato un altro Figlio di un altro Dio? Allora il nostro Dio è solo ‘locale’? Non sia mai!
Forse è per non affrontare questo ginepraio teologico che i Protestanti in genere—e in particolar modo gli evangelici e i fondamentalisti—sono i cristiani che meno credono nell’esistenza di alieni intelligenti nell’Universo?
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