Google licenzia 12mila dipendenti. Apple rimane l’unica a resistere alla crisi. I motivi

Dall’inizio del 2022 sono quasi 194mila i dipendenti che sono stati licenziati dalle grandi compagnie tecnologiche. Una crisi che non accenna a diminuire nemmeno con il nuovo anno.

Dopo Microsoft, Alphabet, la controllata di Google, ha annunciato il taglio del 6% della forza lavoro che equivale al licenziamento di 12mila persone.

L’amministratore delegato Sunbdar Pichai ha inviato un messaggio di posta elettronica per avvisare il 6% del totale degli addetti del colosso tecnologico. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg, citando le parole di Pichai, il quale si assume “la piena responsabilità della decisione”.

“Questi sono momenti importanti che ridefiniscono la nostra attenzione, rivedono la nostra base di costi e dirigono i nostri talenti e i nostri capitali verso le principali priorità”, ha dichiarato Pichai. Secondo il dirigente, la compagnia ha “una importante opportunità” di fronte a sé con l’Intelligenza Artificiale, un settore nel quale la competizione è sempre più serrata.

Pichai ha anche precisato che ai dipendenti licenziati sarà corrisposta una liquidazione di almeno 16 settimane e sei mesi di benefici sanitari negli Stati Uniti. Questi licenziamenti si sommano ai 240 di Verily, la divisione dedicata alle life sciences di Alphabet, che ha annunciato lo scorso 12 gennaio un taglio del 15% dei posti di lavoro a causa di un ridimensionamento di alcuni programmi di ricerca.

Verily, specializzata in scienze della salute, è una delle consociate di Google, che opera all’interno della casa madre di Google, Alphabet.

I tagli sono gli ultimi a scuotere il settore tecnologico e arrivano pochi giorni dopo che la rivale Microsoft ha annunciato il licenziamento di 11mila lavoratori. Secondo i dati di Layoffs.fyi, da inizio 2022 ad oggi sono quasi 194.000 i posti di lavoro tagliati nelle aziende tecnologiche di tutto il mondo.

Tutti i licenziamenti delle big tech: Microsoft licenzia 10mila dipendenti

Il 18 gennaio 2023 il CEO di Microsoft Satya Nadella ha annunciato, in un post sul blog, il taglio del 5% della forza lavoro dell’azienda, circa 10mila risorse he coinvolgeranno le divisioni hr e ingegneria.

“Stiamo apportando modifiche che comporteranno la riduzione della nostra forza lavoro complessiva di 10.000 posti di lavoro fino alla fine del terzo trimestre dell’anno fiscale del 2023. Ciò rappresenta meno del 5 percento della nostra base totale di dipendenti. È importante notare che mentre stiamo eliminando ruoli in alcune aree, continueremo ad assumere in aree strategiche chiave”, ha spiegato Nadella.” Sappiamo che questo è un momento difficile, per questo sia io che il gruppo dirigente senior ci impegniamo a farlo nel modo più ponderato e trasparente possibile”.

Amazon 18 mila dipendenti

In contemporanea, sempre il 18 gennaio, Amazon ha dato al via al licenziamento di massa più consistente mai portato avanti da una big tech. Non più 10mila dipendenti come sia era ipotizzato qualche mese fa ma 18mila. L’annuncio era stato dato lo scorso 5 gennaio dal amministratore delegato Andy Jessy in un post sul blog ufficiale dell’azienda, annunciando dunque i tagli a causa dell“economia incerta” e le “rapide assunzioni degli ultimi anni”.

Le lettere di licenziamento partiranno oggi e interesseranno soprattutto i dipendenti dei negozi, come Amazon Fresh e Amazon Go, e le sue organizzazioni Pxt, che gestiscono per esempio le risorse umane.

In Italia le rappresentanze sindacali di Filt-Cgil e di Uiltrasporti hanno annunciato che non “non ci sarà nessun piano di ridimensionamento del personale di Amazon dipendente in Italia”. I sindacati sostengono di aver ricevuto, nelle ore scorse, rassicurazioni direttamente dalle due aziende italiane operanti per conto del colosso americano del commercio online, Amazon Italia Logistica srl, e Amazon Italia Transport srl, che rappresentano la quasi totalità degli oltre 10mila addetti impiegati in Italia.

Meta 11mila dipendenti

Il 9 novembre 2022 Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e capo indiscusso di Meta, ha annunciato per la prima volta nella storia della società un taglio del personale da record a causa della crisi globale e delle politiche di investimento “scellerate” che ha lui stesso ha attuato sul metaverso. “Oggi condivido alcuni dei cambiamenti più difficili che abbiamo fatto nella storia di Meta. Ho deciso di ridurre le dimensioni del nostro team di circa il 13% e lasciare andare più di 11.000 dei nostri talentuosi dipendenti”, ha dichiarato il CEO.

Zuckerberg nella lettera ai dipendenti ha parlato anche dell’adozione di “una serie di ulteriori misure per diventare un’azienda più snella ed efficiente, tagliando le spese discrezionali ed estendendo il blocco delle assunzioni fino al primo trimestre”.

Zuckerberg si è preso la responsabilità dei passi falsi della società, incluso un eccesso di ottimismo che l’ha portato a sovrastimare la crescita di Facebook e quindi a far ingigantire troppo il suo organico.

Twitter 3700

AnchElon Musk, dopo avere preso il controllo di Twitter ad ottobre, ha tagliato circa la metà della sua forza lavoro, eliminando 3.700 dipendenti (molti altri se ne sono andati volontariamente). Le partenze hanno incluso ingegneri di lunga data, alcuni con più di un decennio di esperienza in azienda, nonché un elenco crescente di leader aziendali come il ceo Parag Agrawal, il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della policy Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett

Apple: 0

Apple rimane l’unica big tech a non aver licenziato nessun dipendente dall’inizio della crisi. I motivi? Due. Il primo riguarda le vendite. La casa di Cupertino è l’unica ad aver diversificato il proprio business in quanto vende sia prodotti che servizi. E ha un prodotto di particolare successo: l’iPhone.

Nonostante il 2022 sia stato un anno da dimenticare per il mercato degli smartphone, che ha registrato la peggior performance degli ultimi 10 anni, Apple rimane saldamente al comando per quanto riguarda la vendita. Secondo le stime di Canalys, pubblicati martedì, affermano che Apple ha preso il primo posto da Samsung alla fine del 2022; il produttore di iPhone ha raggiunto una quota di mercato del 25% nel quarto trimestre, rispetto al 20% del suo rivale.

Il secondo invece è sulle assunzioni degli ultimi anni. A differenza di Amazon, Microsoft e Meta (che hanno visto crescere il loro organico del 30% dal 2020), il ritmo delle assunzioni di Apple è rimasto costante durante la pandemia, con una crescita degli organici che prosegue in modo lineare dal 2016. Apple conta oggi 164mila dipendenti, che sono il 6,5% in più rispetto a un anno fa (+10.000 persone). Nel 2020 aveva assunto meno di 7.000 persone.

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