È importante, ovviamente, sapere come il segretario del PD, Nicola Zingaretti,immagini l’Italia del presente e del futuro, ed è altrettanto interessante conoscere il “suo piano” per rendere il Paese più digitale e moderno. Ma, analizzando le poche occasioni in cui Zingaretti ha affrontato il tema del digitale come leva per rilanciare l’Italia, ci siamo accorti che i suoi interventi sono solo pieni di buzzword del mondo della tecnologia.
Digitalizzazione, green economy, innovazione, fibra ottica, 5G, data center, cloud e diritto alla connessione in Costituzione”, sono solo queste parole e non un programma strategico a caratterizzare il piano del segretario del Pd per modernizzare il Paese.
“Tentare per la nazione un nuovo sviluppo“, ma come?
Infatti, nella lettera di oggi inviata a La Stampa dal titolo “Non è in gioco soltanto un’alleanza di governo ma la tenuta della nazione”, Zingaretti, nell’elencare le proposte del Pd da inserire nel piano nazionale di ripresa e di resilienza per ottenere i 209 miliardi dal Recovery Fund, si è limitato a scrivere: ”Il Recovery Fund è l’occasione per il riscatto dell’Italia. Ma il riscatto dell’Italia si avrà solo se quello che realizzeremo non ci porterà a riaccendere il vecchio sviluppo; bisogna, finalmente, tentare per la nazione un nuovo sviluppo qualitativamente più alto e avanzato”.
Ed in che modo, concretamente? Ecco un po’ di buzzword…
“Abbiamo detto innovazione, ricerca, scuola, capitale umano, valorizzazione dei nostri talenti, green economy, digitalizzazione del Paese e drastico ammodernamento della pubblica amministrazione”, ha scritto Zingaretti nella lettera pubblicata dal giornale.
“Infrastrutture moderne”, in che modo?
Sulle infrastrutture moderne, mentre è in corso il caso della rete unica che vede coinvolto attivamente il Governo, il segretario del Partito Democratico ha sottolineato: “E infine infrastrutture moderne, risanamento strutturale del dissesto idrogeologico dei nostri territori, interventi nel Mezzogiorno d’Italia che dall’emergenza debbono passare alla capacità di sostenere i mille talenti, le mille imprese, i meravigliosi territori agricoli e turistici che ha il nostro Sud, con una qualità eccezionale rispetto a tutti i Paesi del mondo”.
“Una piattaforma digitale di ultima generazione“, come concretamente?
Dunque sulle nuove infrastrutture strategiche del Paese ha scritto solo “infrastrutture moderne”. E basta. Sappiamo che con la lettera il segretario del Pd vuole toccare, in modo sintetico, tutti i punti chiave fondamentali, secondo lui, per riscattare la nazione e puntare alla sua tenuta, allora analizziamo un altro intervento di Zingaretti, questa volta sul Corriere della Sera. Il 25 luglio il segretario dei dem immagina “una piattaforma digitale di ultima generazione”.
“È necessario puntare alla creazione in Italia di una piattaforma digitale di ultima generazione, che trasformi il Paese rendendolo più connesso, competitivo e sicuro”, ha scritto Zingaretti.
Ed in che modo, concretamente? Ecco un po’ di buzzword…
“Ciò non può che avvenire integrando tutte le tecnologie di ultima generazione: fibra ottica, 5G, data center e cloud, costituendo un volano per nuove forme di lavoro, sanità e formazione, a tutela dei diritti costituzionali nella nuova era digitale”, haindicato il numero 1 dei democratici.
Anche questa volta ha messo insieme tante parole legate alle nuove tecnologie senza indicare concretamente un programma strategico.
“Il tempo di innovare”, qual è il programma?
E questo programma strategico Zingaretti non poteva illustrarlo a voce all’evento “Il tempo di innovare” organizzato dal PD e trasmesso su facebook il 7 luglio.
Anche questa volta il segretario dei dem utilizza slogan per affrontare l’innovazione in Italia:
“Noi vogliamo ridurre il digital divide”.
Poi fa una battuta: “Un giorno arriverà un ragazzino di 14 anni che ci dirà ‘ma tirate ancora i denti alle persone, c’è un’app che lo fa anche in un altro modo’”.
Infine, per due volte dice stampanti 3G al posto di 3D.
“Nella Regione Lazio abbiamo messo in tutte le scuole superiori del Lazio stampanti 3G”.
(L’intervento di Nicola Zingaretti inizia a 1:17:03)
Per conoscere in modo più dettagliato il “piano digitale del Pd”, occorre leggere su Repubblica un documento di 13 pagine (“Ripartiamo, Italia”) realizzato da Emanuele Felice, Marianna Madia e Pietro Bussolati del Pd in cui “Per l’innovazione e la digitalizzazione delle aziende il progetto dem punta sul rafforzamento delle agevolazioni di Industria 4.0; l’innalzamento al 15% del credito d’imposta per i beni strumentali, al 25% di quello per ricerca e al 15% per l’innovazione green”.
Attendiamo la metà di ottobre per conoscere nel dettaglio le proposte sul digtale e sull’innovazione del Pd che il Governo inserirà nel piano nazionale di ripresa e di resilienza per ottenere i 209 miliardi dal Recovery Fund.
Il piano per l’Italia digitale di Nicola Zingaretti è solo pieno di ‘buzzword’?