Il referendum sulla cittadinanza supera le 500 mila firme. Conte non ha firmato

L’obiettivo delle 500 mila firme, che inizialmente sembrava complicato, è stato raggiunto e superato. A far volare il referendum sulla cittadinanza, che punta a dimezzare da 10 a 5 anni di residenza legale continuativa il termine dopo il quale gli stranieri possono diventare cittadini, sono stati gli ultimi tre giorni. Nel centrosinistra non tutti hanno sottoscritto la proposta: non lo ha fatto il leader M5S Giuseppe Conte, convinto che sia importante che il Movimento porti avanti la propria proposta d legge. E mentre anche Fi lavora a un proprio testo, si dice invece contraria a modifiche la premier Giorgia Meloni: “L’Italia ha un’ottima legge. Non vedo quindi la necessità di cambiarla”, dice da New York. Per il segretario di Più Europa Riccardo Magi, tra i promotori del quesito, invece “gli italiani dimostrano una grande voglia di partecipazione e di non essere rassegnati al modo ideologico con cui questo Governo tratta temi centrali per il futuro del paese”. Magi ringrazia “tutti quelli che hanno creduto” nella possibilità del referendum “in condizioni difficilissime”. 

Ad aver contribuito di più sono le regioni del Nord: in termini assoluti risulta prima la Lombardia con 106 mila firme alle 16.30, mentre l’Emilia-Romagna è quella che ha registrato maggiori adesioni rispetto alla popolazione (1166 ogni 100.000 abitanti). Seguono Piemonte (1061), Lombardia (1059), Lazio (1030) e Toscana (1003). Più tiepide le regioni meridionali, a partire dalla Calabria (474), il Molise (506) e la Sicilia (526). Per i promotori però non finisce qui. “Chiediamo agli italiani di continuare a firmare nei prossimi giorni dando ancora più forza a questa iniziativa popolare”. All’entusiasmo per il rush finale in giornata si unisce anche la segretaria del Pd Elly Schlein che esorta sui suoi social: “Non fermiamoci, continuiamo a firmare!”. L’obiettivo è far pesare, anche a livello politico, le tante sottoscrizioni incassate. 

Meloni ha parlato delle grandi sfide all’Assemblea Generale dell’Onu

Le crisi globali, l’Ucraina, il Medioriente, il rapporto col Sud del mondo, l’IA, la riforma della governance dell’Onu. Il discorso di Giorgia Meloni all’Assemblea Generale dell’Onu ha toccato i temi già anticipati alla vigilia: “È un’epoca molto complessa quella nella quale viviamo, e il carattere comune delle sfide del nostro tempo ci impone di ragionare in un modo completamente nuovo”, l’invito iniziale della premier. “La ferita inferta al sistema internazionale fondato sulle regole dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina sta avendo effetti destabilizzanti, molto oltre i confini nei quali si consuma, e come un domino sta contribuendo a riaccendere, o far detonare, altri focolai di crisi”, è stato il monito di Meloni. Sulla crisi in MO, pur riconoscendo a Israele il diritto di difendersi, la premier ha sottolineato che “allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive”. Oggi “l’imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano

La premier ha rivendicato che con il Piano Mattei l’Italia ha impresso “una svolta” ai propri rapporti con l’Africa. “Il nostro intento non è imporre, ma condividere” e “il nostro obiettivo, di fronte di decine di migliaia di persone che affrontano viaggi disperati per entrare illegalmente in Europa, è garantire prima di tutto il loro diritto a non dover emigrare”. Sul fronte dell’immigrazione illegale, Meloni ha detto che contro i trafficanti di esseri umani “bisogna fare di più, le Nazioni Unite devono fare di più, perché queste organizzazioni criminali stanno riproponendo, sotto altre forme, una schiavitù”. Sconfiggere gli schiavisti del Terzo millennio “è possibile e possiamo farlo se uniamo le forze, con una maggiore cooperazione e iniziative congiunte tra le nostre Forze di polizia, i servizi di intelligence e le Autorità giudiziarie”, e, ha aggiunto rivendicando una strategia lanciata dall’Italia, “adottando la formula follow the money. Una intuizione di due grandi giudici italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che è diventata un modello, anche a livello internazionale, per contrastare le organizzazioni criminali”. 

Altra grande sfida è quella rappresentata dall’avvento dell’IA generativa che “pone interrogativi del tutto inediti”. Poi, il passaggio dedicato al Venezuela: “La comunità internazionale non può rimanere a guardare mentre, a distanza di quasi due mesi dalle elezioni del 28 luglio scorso, ancora non è stato riconosciuto il risultato elettorale”. Per questo, “è nostro dovere alzare la voce”. Infine, il tema della riforma della governance dell’Onu: “L’Italia è convinta che qualunque revisione dell’architettura di funzionamento delle Nazioni Unite, a partire dal Consiglio di Sicurezza, non possa prescindere dai principi di eguaglianza, democraticità e rappresentatività. Sarebbe un errore creare nuove gerarchie, con nuovi seggi permanenti. Siamo aperti a discutere la riforma senza alcun pregiudizio, ma vogliamo una riforma che serva a rappresentare meglio tutti, non a rappresentare meglio alcuni”. 

Sulle nomine Rai il centrodestra tenta l’allungo. Le opposizioni cercano l’unità

Il centrodestra tira dritto sul voto dei quattro componenti del Cda Rai di nomina parlamentare: “È in calendario il 26 e lì resta”, la linea che tiene fede al “basta rinvii” arrivato direttamente da Palazzo Chigi. La maggioranza, che ancora non sa come risolvere il rebus numeri in Vigilanza (dove servono i 2/3 dei votanti per confermare il presidente) punta, intanto, a spaccare le opposizioni sul voto in Parlamento. Il fronte dell’Aventino, annunciato in modo compatto ad agosto e confermato la settimana scorsa da tutti i partiti di minoranza, comincia infatti a scricchiolare: non sarebbe più convinto di lasciare “la partita” tutta in mano al centrodestra il M5S, che preferirebbe partecipare al voto per riconfermare l’uscente Alessandro Di Majo

Questo, però, dividerebbe di fatto le opposizioni e creerebbe un problema ad Elly Schlein. La segretaria Pd, dall’inizio della legislatura, si è battuta contro TeleMeloni, organizzando sit-in a viale Mazzini e battendosi per una riforma della Governance, e non vorrebbe fare passi indietro. Le ipotesi sulle quali i leader lavorano, allora, sono due: o le opposizioni, insieme, escono dall’aula, oppure, sempre in modo unitario, partecipano al voto. La decisione verrà presa oggi dopo che al mattino si riunirà la Commissione di vigilanza. È lì che le opposizioni si aspettano un (nuovo) segnale sulla riforma delle regole del gioco in direzione del Media freedom act approvato dall’Ue. In ogni caso, è il ragionamento, resta ferma la volontà di non partecipare al voto della Vigilanza sulla presidenza, in modo da bloccare Simona Agnes

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per il voto finale sulla pdl per la revisione della disciplina sulla valutazione delle studentesse e degli studenti e per la tutela dell’autorevolezza del personale scolastico. A seguire, esaminerà le mozioni per una riforma della disciplina in materia di cittadinanza, le mozioni per garantire il diritto allo studio, le relazioni della Giunta per le autorizzazioni nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di Vittorio Sgarbi (deputato all’epoca dei fatti), il ddl sulle disposizioni in materia di lavoro, la proposta di legge per il riconoscimento del relitto del regio sommergibile Scirè quale sacrario militare subacqueo e le mozioni per il rilancio produttivo e occupazionale degli stabilimenti italiani di Stellantis

A seguire si confronterà sulla mozione sulla parità di genere con particolare riguardo alle condizioni lavorative, economiche e sociali delle donne e sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull’attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dall’anno 2019. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali esaminerà la pdl sulla composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). La Giustizia, con la Finanze, dibatterà sul decreto per l’attuazione di obblighi derivanti da Atti dell’Ue e sulle procedure d’infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. La Esteridibatterà su diverse ratifiche di trattati internazionali. La Difesa ascolterà i rappresentanti di Engineering sulla difesa cibernetica, esaminerà lo schema di decreto ministeriale sul programma pluriennale Site Activation dell’unità navale LHD Trieste per l’adeguamento agli standard JSF per la conduzione di operazioni imbarcate con velivoli F-35B e sullo schema di Dm di approvazione del programma pluriennale relativo all’acquisizione di 20 velivoli T-346. La Bilancio dibatterà sul documento conclusivo relativo alle prospettive di riforma delle procedure di programmazione economica e finanziaria e di bilancio in relazione alla riforma della governance economica europea. 

La Cultura esaminerà la pdl per la celebrazione del quinto centenario della morte di Niccolò Machiavelli, e, con la Lavoro, svolgerà delle audizioni sull’Atto Ue per il miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini. La Ambiente esaminerà la pdl sui piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e d’interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana. La Trasporti dibatterà sullo schema di decreto legislativo sui requisiti di stabilità definiti dall’Organizzazione marittima internazionale, sulla pdl per la cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo e ascolterà l’Amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante sulle prospettive del Gruppo, sul piano industriale, sulla proroga del contratto di programma e sull’attuazione del progetto Polis. 

La Attività Produttive dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la costituzione dell’Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale. La Lavoro esaminerà le pdl per il calcolo dei trattamenti pensionistici per i lavoratori dello spettacolo e la pdl per favorire la riduzione dell’orario di lavoro. La Affari Sociali esaminerà e svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo sulle caratteristiche di sicurezza che figurano sull’imballaggio dei medicinali per uso umano. In particolare, ascolterà i rappresentanti di Farmindustria, Federfarma, Egualia-Industrie farmaci accessibili, Federchimica-Assosalute e dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA). Dibatterà, poi, sull’istituzione di un’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie. 

Al Senato

Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’aula di palazzo Madama riprenderà ai propri lavori domani con l’esame del decreto-legge recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi e interventi di carattere economico.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà i ddl sulle elargizioni dei benefici alle vittime di incuria, per l’istituzione della Giornata nazionale delle periferie urbane, e quello sulla Giornata in memoria delle “Marocchinate”. Si confronterà, poi, sui ddl per la tutela delle vittime di reati, per la semplificazione nelle attività economiche, per la semplificazione normativa e sulla Giornata in memoria vittime stupri di guerra 1943-44. Con la Esteri, dibatterà sul ddl relativo all’ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Forze di polizia, delle Forze armate nonché del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. La Giustizia, con la Affari Sociali, svolgerà delle audizioni sui ddl sulla morte volontaria medicalmente assistita e terrà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo per il rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione d’innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali. 

La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e sull’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Bilancio, con la Finanze, proseguirà le votazioni degli emendamenti al decreto-legge recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi e interventi di carattere economico. La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni sul ddl contro lo spreco alimentare. 

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