Israele-Palestina, dal 2008 morte 5.854 persone (5.603 palestinesi e 251 israeliani)
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I nuovi scontri tra israeliani e palestinesi, le violenze a Gerusalemme Est, i bombardamenti su Gaza, i razzi su Tel Aviv e le altre città israeliane possono sembrare all’opinione pubblica come una replica di un film già visto. Il conflitto tra Israele e Palestina data ormai più di 70 anni, e anche più se consideriamo le tensioni già esistenti prima della nascita dello Stato di Israele nel 1948. Negli ultimi decenni, dopo le due intifade, è stato strisciante, sotterraneo, con azioni mirate ed attacchi terroristici che solo episodicamente sono sfociati in guerra aperta, in occasione in particolare delle operazioni israeliane contro Hamas a Gaza.
Il numero di morti del conflitto israelo palestinese
Il numero complessivo delle vittime infatti non è paragonabile a quello di guerre aperte come ad esempio quella civile siriana. Ma ogni anno sono stati registrati morti. Soprattutto, ed è questo il dato che spicca di più, da parte palestinese. Il divario è rilevantissimo: dal 2008 al 2020 sono morti 5.603 palestinesi e solo 251 israeliani, un rapporto superiore a 20 a 1. La ragione è chiaramente la disparità di mezzi e di armi tra i due contendenti.
Le vittime israeliane sono cadute in accoltellamenti, investimenti in auto, razzi artigianali lanciati da Gaza verso il territorio circostante nel caso dei civili, e in scontri con milizie peggio equipaggiate ed addestrate nel caso dei militari. Quelle palestinesi sono morte soprattutto in seguito a bombardamenti aerei su Gaza o operazioni lanciate da Israele con mezzi altamente tecnologici e letali. Lo Stato Ebraico poi grazie a Iron Dome riesce ad abbattere gran parte dei razzi lanciati da Hamas limitando così moltissimo le vittime civili sul proprio territorio.
Conflitto tra Israele e Palestina, l’anno più letale è stato il 2014
Non è un caso che la maggioranza assoluta delle morti palestinesi, 2.922 su 5.603, sia stata provocata da bombe lanciate da aerei israeliani. In buona parte durante la maggiore delle azioni di guerra effettuate contro Hamas, l’Operazione Margine di Protezione, che nel luglio e agosto del 2014 portò anche a un’invasione di terra di Gaza da parte dell’esercito israeliani. Ma gran parte degli attacchi furono come in altre occasioni aerei.
Ed è stato infatti quell’anno, il 2014, quello con più vittime in assoluto, 2.327 da parte palestinese e 88 da parte israeliana, in maggioranza in quest’ultimo caso soldati caduti durante gli scontri. In precedenza l’altro periodo con il numero maggiore di morti era stato quello a cavallo tra 2008 e 2009 quando la guerra sotterranea tra Hamas e Israele aveva vissuto un altro periodo caldo con scontri aperti che avevano provocato gran parte degli 877 morti palestinesi e dei 34 israeliani del 2008 e dei 1059 e 11 per parte del 2009.
Il ruolo centrale di Gaza nell’attuale conflitto tra Israele e Palestina è dimostrato dal fatto che qui si sono avute circa 5 mila vittime palestinesi in questi 12 anni, la grande maggioranza. Solo una piccola minoranza è stata uccisa in Cisgiordania. Che rispetto ai tempi dell’Intifada è diventata periferica negli scontri israelo-palestinesi. Soprattutto dopo la presa del potere da parte di Hamas nella Striscia di Gaza e l’inizio della strategia dei razzi contro le città israeliane.
Conflitto Israele Palestina, più di metà dei morti sono civili
L’aspetto più dibattuto del conflitto tra Israele e Palestina è sempre stato il coinvolgimento dei civili. In un territorio molto ridotto e densamente popolato, con installazioni militari costruite a Gaza in mezzo alle case, con militanti, nel caso di Hamas, che alternano i panni dei cittadini privati e quelli dei soldati, i civili risultano essere stati la maggioranza delle vittime in entrambi i popoli.
Tra i palestinesi in particolare sono stati 3.183 su 5.603. In questo calderone troviamo sia civili veri e propri, spesso anche minorenni morti soprattutto sotto i bombardamenti, 907 in totale in 12 anni, sia in realtà dirigenti e fiancheggiatori di Hamas che combattenti non ufficialmente inquadrati tra il personale militare, come spesso capita quando lo scontro non è tra due eserciti regolari. Anche tra gli israeliani in realtà vi è una maggioranza di vittime civili, 130 su 251, in gran parte, 98, coloni in Cisgiordania, morti in seguito ad attacchi di militanti palestinesi, spesso all’arma bianca, presso gli incroci stradali o tramite agguati in casa. I minorenni morti sono stati 19.
La pandemia ha fatto ridurre gli scontri
Questi dati si riferiscono al periodo precedente agli attuali scontri, che arrivano dopo anni di relativa calma. Dal 2015 da entrambe le parti le vittime sono state 906, molte meno che nei 6 anni precedenti. Nel 2020 naturalmente anche la pandemia ha contribuito a diminuire le occasioni di conflitto tra Israele e Palestina. Il ritorno alla normalità dopo il Covid sembra tanto un ritorno al passato e all’eterna guerra tra questi due popoli. E il 2021 rischia di vedere da solo più morti di quelli che sono stati prodotti negli ultimi anni.
I dati si riferiscono al: 2008-2020
Fonte: Ocha (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs)
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