Le cantine CAVIRO pubblicizzano il loro prodotto di punta invitando ad una riflessione.

Roma- La pubblicità televisiva del Tavernello 2019 vede protagonisti tre giudici e quattro aspiranti sommelier.

I tre giudici sono, Luca Gardini, campione del mondo dei sommelier 2010, Alessandro Pipero, proprietario del locale “Pipero” di Roma con una stella Michelin e Andrea Gori, oste, critico e giornalista di vini.

Gli aspiranti sommelier, invece, sono impegnati in una degustazione alla cieca di quattro vini, tutti Tavernello, ma a loro è stato detto che tre sono famosi e solo uno è Tavernello ed è anche stato loro detto di indovinare quale sia il Tavernello dei quattro vini.

I candidati degustano i quattro vini e indicano secondo loro quale sia il bicchiere contenente il Tavernello, alla fine della degustazione, gli viene detto che tutti i vini degustati da loro erano Tavernello, lasciandoli sbigottiti perché loro avevano affermato che negli altri tre bicchieri non c’era il Tavernello.

Andrea Gori finisce la pubblicità dicendo:

<<La gente beve con il pregiudizio e non beve quello che c’è nel bicchiere>>

La pubblicità si conclude con un brindisi tra i giudici e gli aspiranti sommelier.

Il Tavernello, da venticinque anni sulle tavole degli italiani, un vino semplice ma non facile, come recita l’ultima promozione di casa CAVIRO.

Nel modo enologico i giudizi sul vino di casa CAVIRO, sono tutti negativi tranne quello di Daniele Cernilli, direttore della rivista web Doctorwine e autorevole voce del mondo enologico italiano, il quale afferma che se non ci fosse il Tavernello bisognerebbe inventarlo, per via della sua confezione. per quelle persone che amano un vino non complesso, di pronta beva ed anche perché rappresenta il vino nazionale e popolare italiano.

C’è da notare che le cantine CAVIRO, specialmente negli ultimi tre anni, hanno aumentato di molto la qualità del loro vino di punta, diversificandone anche l’offerta.

Bisogna sottolineare, però, la profondità del messaggio promozionale:

<<La gente beve con il pregiudizio e non beve quello che c’è nel bicchiere. Bevi quello che c’è nel bicchiere.>>

Questa massima dovrebbe essere esposta in ogni sala di degustazione e dovrebbe essere tenuta in mente da ogni appassionato di vino esperto o non esperto, professionista o dilettante.

Molte volte, esperti ed appassionati di vino, bevono anteponendo i loro gusti personali e i loto pregiudizi nei confronti di un determinato vino, sorvolando su alcune fasi della degustazione e non valutando con imparzialità quello che c’è nel bicchiere.

Questi giudizi, possono sminuire e declassare sia il vino sia il lavoro del produttore del quale bisognerebbe sempre preservarne la dignità.

Ritornando alle cantine CAVIRO, beviamo dunque il Tavernello, se non abbiamo niente di meglio però.

Stefano Campidelli

http://ilkim.it/le-cantine-caviro-pubblicizzano-il-loro-prodotto-di-punta-invitando-ad-una-riflessione/