L’Egitto visto da un turista egiziano. DIARIO DI BORDO #2
Alessandria d’Egitto
Dopo tre ore di tragitto sull’autostrada dal Cairo si può finalmente giungere alla seconda più grande città d’Egitto, Alessandria. Situata presso il delta del fiume Nilo, con una popolazione di 4,1 milioni di abitanti, è il principale centro portuale egiziano (vi transita oltre l’80% delle importazioni ed esportazioni del paese), e terzo per importanza nel Mediterraneo dopo Genova e Marsiglia, affermandosi come polo commerciale, finanziario e industriale.
Estesa per 32 km lungo la costa del Mediterraneo nella parte settentrionale del paese, Alessandria fu una delle più importanti e splendide città del mondo antico. Fondata nel 332 a.C. da Alessandro Magno, da cui deriva il nome, fu sede reale e ospitava magnifici palazzi e giardini. Tolomeo II fece realizzare il Faro, una delle sette meraviglie del mondo, posto sull’isola omonima, che venne collegata alla terraferma da un possente molo (lungo circa 1,6 km), detto Eptastadion (“sette volte 201 m”); questo separava il Porto Grande, a oriente, dal Porto Occidentale (o Eunostos), più piccolo, collegato con un canale alla laguna di Maryût (lago Mareotide) e a un ramo del Nilo. Allo stesso sovrano si devono il complesso del Museo e della Biblioteca che divennero i principali centri di cultura dell’età ellenistica. Tolomeo III fece costruire il grande Serapeion, santuario della divinità egizia Serapide, posto su una collina a sud-ovest della città.
La celeberrima Biblioteca, con i suoi 500.000 volumi, costituiva la maggiore collezione di libri del mondo antico, un patrimonio che andò purtroppo disperso nel corso dei secoli. Per iniziativa dell’UNESCO, tra il 1988 e il 2002, sul sito dell’antica Biblioteca andata distrutta, di fronte al leggendario Faro, è stata eretta la nuova Bibliotheca Alexandrina. L’imponente edificio, che si estende su un’area di circa 80.000 m², è destinato a diventare il principale centro internazionale di studi e di ricerca del Medio Oriente.
Il moderno centro urbano si è sviluppato attorno all’isola di Faro, unita alla terraferma fin dall’antichità tramite un molo, e dispone dei due porti di antichissima origine: l’Eunostos, a ovest, utilizzato come porto commerciale; e il Porto Grande, a est, oggi destinato alle attività turistiche. Tra le attività industriali, grande rilievo ha il settore tessile (cotone, lana), a cui fanno seguito la raffinazione del petrolio, la cantieristica navale e l’industria alimentare. Negli ultimi decenni, grazie anche alla ricca storia cittadina e al clima, il settore turistico è andato assumendo un’importanza crescente. La città è anche sede universitaria.
Akrm è arrivato a casa, può disfare le valigie e affacciarsi dalla finestra, che mostra il lungomare: grattacieli, lettini e ombrelloni degli stabilimenti, una sabbia chiara e un’acqua cristallina prima degli scogli più a largo; una vista mozzafiato. Una descrizione inaspettata, sembrerebbe più adatta alla playa di Rio de Janeiro, ma questo è l’esempio più forte di quanto poco conosciamo le altre realtà, di quanto siamo legati a stereotipi distorcenti e problematici.
Nella zona del lungomare larghissimo, molto più ordinata rispetto agli anni passati, tanti giovani escono per ritrovarsi, essendo fine settimana. La temperatura supera spesso i 30 gradi e ci si tuffa in mare; non ci sono spiagge libere ma gli stabilimenti che gestiscono le spiagge mantenendole pulite hanno costi non elevati, accessibili e adatti a tutti.
Durante la settimana la giornata tipo degli abitanti di Alessandria è più impegnata: sveglia, commissioni, lavoro…senza troppe differenze con la quotidianità europea occidentale. I mezzi pubblici funzionano bene senza problemi, il traffico è presente solo quando si entra internamente, a volte diventa insopportabile e snervante: un tratto che si potrebbe fare in 15 minuti lo si può fare in un’ora, nemmeno fosse il Grande Raccordo Anulare all’ora di punta.
Un elemento particolare e caratteristico delle giornate alessandrine è il richiamo delle moschee che si sente in qualsiasi parte del paese per raccogliere la gente in preghiera.
Alessandria è una città in crescita, povera e ricca, con le contraddizioni di ogni posto in cui passato e presente, tradizione e modernità, si contaminano e danno vita a nuovi fenomeni socio-culturali. Non possiamo rimanere indietro, a un’immagine errata da terzo mondo superata, la bellezza la troviamo sparsa ovunque; basta affacciarsi come Akrm, dalla finestra delle nostre case, e magari anche scendere per vedere meglio cosa c’è oltre il nostro punto di vista.
Emanuele Forlivesi
http://ilkim.it/legitto-visto-da-un-turista-egiziano-diario-di-bordo-2/