LibreOffice corregge una falla ma suggerisce di usare la vecchia versione
Il bug permette di sfruttare una Macro per eseguire codice. La nuova versione della suite la blocca, ma sul sito se ne consiglia l’uso solo agli “smanettoni”.
Gioie e dolori della filosofia open source. A mettere in luce i secondi questa volta è LibreOffice, il pacchetto di programmi per l’ufficio che negli ultimi anni si è guadagnato un discreto spazio a livello di utenti.
Qual è il problema? Che dopo aver corretto una clamorosa falla di sicurezza, gli sviluppatori hanno pubblicato la nuova versione 6.2.5 sul sito sconsigliandone però l’utilizzo generalizzato. Per “l’uso in ambito professionale” viene consigliata la vecchia versione 6.1.6.
Si tratta di un’abitudine tipica dei progetti open source, ispirata da una certa prudenza nel distribuire le nuove release dei programmi che, effettivamente, potrebbero avere qualche bug o incompatibilità non ancora rilevata. In questo caso, però, questa forma di “prudenza” è decisamente fuori luogo. La versione 6.2.5, infatti, contiene una patch che corregge una falla di sicurezza particolarmente grave.
La vulnerabilità (CVE-2019-9848) è stata individuata da Nils Emmerich, che nel suo report spiega come sia possibile sfruttarla per trasformare un documento di LibreOffice in un perfetto vettore di attacco.
Il primo problema, spiega il ricercatore, è che LibreOffice esegue i comandi Macro senza chiedere alcuna conferma all’utente. Questo anche se si imposta il massimo livello di sicurezza.
Il secondo riguarda la presenza in LibreOffice di un componente chiamato LibreLogo, che permette di programmare in Python attraverso un sistema di controllo basato su grafica vettoriale. Ciò di cui si è accorto Emmerich, è che utilizzando un comando Macro è possibile sfruttare LireLogo per eseguire un comando.
Il documento qui sopra, per esempio, avvia la calcolatrice di Windows quando il cursore viene posizionato o semplicemente passa (non è necessario alcun clic) sulla scritta “Run”. Modificandolo, sarebbe possibile eseguire un malware.
Insomma: sul sito di LibreOffice viene suggerito di installare una versione “stabile” che contiene una vera voragine di sicurezza. Speriamo che le segnalazioni circolate in queste ore arrivino alle orecchie dei responsabili in modo che possano prendere provvedimenti.
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