L’OTELLO in scena al Teatro Quirino ha voce di donna
Se l’intenzione era quella di innovare una rappresentazione in scena per ogni dove almeno dal 1604, trasportando altrove la percezione di un pubblico per molta parte assuefatto alle tante, diverse, repliche dell’opera del grande drammaturgo, l’operazione è riuscita. Attrici vs attori in primis, una scenografia essenziale ma drammatica, musiche, parole e luci in un intreccio che funziona, una fisicità ostentata ma mai sopra le righe, sono solo alcuni degli ingredienti di una formula che ha saputo rivestire questo Otello di panni nuovi.
È Iago (una bravissima Federica Fracassi), uno dei più famosi personaggi archetipici della letteratura occidentale, solo, anzi sola, in scena ad accogliere il 6 febbraio il pubblico della prima di Otello, di William Shakespeare, del regista Andrea Baracco. È lui/lei a domandarsi per primo chi è veramente – “io non sono ciò che sono” – perché bisogna da subito avvertire, mostrare, come sia facile, alla fine, scoprire e anzi far fiorire la banalità del Male nei personaggi e, per trasposizione, in ognuno di noi. E come attraverso la sua lente di scrittore, Georges Simenon guarda ai personaggi dei suoi romanzi con inflessibile lucidità, ma anche con la compassione, di chi comprende e alla fine accetta nel profondo la mutevole natura umana, lo stesso fa lo spietato Iago come sarà del tutto evidente nelle sue battute finali.
Ben oltre una lettura scontata del testo teatrale intorno ai temi così tristemente attuali del razzismo e della violenza di genere, al regista preme, lo ha raccontato lui stesso, anche attraverso la scelta “poetica, non estetica”, come avvisa, di ribaltare il canone elisabettiano di un cast maschile sul palco portandovi invece un cast interamente femminile, rifocalizzare l’attenzione del pubblico, liberato da pregiudizi, sulla parola originaria di Shakespeare e sul suo più autentico, originario appunto, significato. E infatti ci concentriamo giocoforza su queste voci di uomini che sono invece voci di donne e che parlano di vero e falso – altro tema da cui siamo tutti proprio oggi e più che mai così individualmente toccati –, con il teatro stesso del resto metafora di un “finto” che però è vero. Voci che raccontano di invidia, di aspirazioni inseguite e aspettative deluse, di rapporti familiari e umani e della loro ripetitività senza tempo, di tradimenti e di cadute involontarie. Del destino e del “caso”, anche, e di come non sia affatto un caso nelle nostre vite.
La trama è nota. Della rete maligna gettata da Iago intorno a Otello (Ilaria Genatiempo) e Desdemona (Cristiana Tramparulo), Cassio (l’attrice romana Flaminia Cuzzoli), luogotenente di Otello, che appare già nella prima scena, in partenza con Otello per Verona e che poi ne prenderà il posto nel suo ruolo di servitore della Repubblica Veneta, non si accorge: si muove inconsapevole in scena tutto preso dal suo orgoglio di militare, e poi dalla volontà di recuperare il ruolo perduto, amato, a sua volta, senza ricambiare, leggero e ingenuo. E la discesa agli inferi dei personaggi principali, tra lo stupore o l’indifferenza o l’incapacità di porvi rimedio di quelli che li circondano, si avvale qui di interpretazioni dolenti e appassionate.
L’Amore, l’amore atteso, quello appena nato, quello passionale, quello respinto, quello che lega tra loro gli uomini d’arme tra ammirazione ed emulazione è testimoniato da una gestualità potente, da un parlato ora gridato ora sussurrato. Muovono al riso, in qualche tratto, alcune delle battute pronunciate. Si muovono veloci sul palco e tra il pubblico, le attrici, la macchina di scena le asseconda, i costumi sono appropriati, dove serve la purezza e l’innocenza Desdemona, per tutto lo spettacolo vestita semplicemente e di colori neutri, indosserà il lucido bianco di una veste candida. Il ritmo è in sicuro crescendo, il secondo atto per forza di cose teatro di più numerosi avvenimenti. E alla fine, quando tutto è svelato, e consumato, lo spettacolo termina in un modo inaspettato e, per chi scrive, perfetto.
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OTELLO, da William Shakespeare
con Valentina Acca, Flaminia Cuzzoli, Francesca Farcomeni, Federica Fracassi, Federica Fresco, Ilaria Genatiempo, Viola Marietti, Cristiana Tramparulo
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche Giacomo Vezzani
traduzione e drammaturgia di Letizia Russo
regia di ANDREA BARACCO
Nel cast:
Iago / Federica Fracassi
Otello / Ilaria Genatiempo
Desdemona / Cristiana Tramparulo
Cassio / Flaminia Cuzzoli
Brabanzio – Emilia / Francesca Farcomeni
Roderigo / Valentina Acca
Clown / Viola Marietti
Doge – Ludovico – Bianca / Federica Fresco
Al Teatro Quirino di Roma dal 6 all’11 febbraio 2024.
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