“Niente sarà come prima”, le 12 abitudini che cambieremo dopo il Coronavirus
Ce lo siamo detto e ridetto, questa pandemia cambierà tutto. L’ormai celebre “niente sarà più come prima”, che dai social è rimbalzato sui giornali e in tv, potrebbe davvero modificare molte delle nostre abitudini più radicate. Magari in meglio. C’è solo da attendere il momento in cui sarà annunciata la fine del lockdown.
Un momento che sembra di settimana in settimana sempre più lontano. Il Governo, infatti, sposta in avanti la data fatidica in cui le persone potranno tornare a muoversi liberamente, a vivere e lavorare. Ma qual è il motivo?
A quanto pare una pandemia non è gioco da ragazzi, non si debella facilmente. C’è da attendere il vaccino, c’è da rispettare la legge del distanziamento sociale, ci sono da seguire rigidi protocolli, ci si deve abituare ad indossare dispositivi di protezione personale, come le famose mascherine.
In un articolo pubblicato su gqindia.com, la giornalista fa una lista delle 12 principali attività per-Coronavirus che molto probabilmente non si potranno fare più come prima, o eventualmente in maniera molto diversa, una volta finita la pandemia.
Le feste
In tanti abbiamo già passato il nostro compleanno in quarantena. Sicuramente Zoom non può essere un’alternativa ad un sano party. Sicuramente le feste, ogni tipo di festa, che avremo modo, prima o poi, di vivere nuovamente di persona, assieme ai nostri amici e parenti, avranno un sapore diverso da oggi in poi.
I contatti fisici
Forse gli abbracci, le pacche sulle spalle e il prendersi per mano, sono alcune delle manifestazioni di fisicità che più ci mancano in questi giorni. L’essere umano è tale se può vivere in mezzo e assieme agli altri, alle persone. Amici, famiglia, amanti/fidanzati (e quindi incontri romantici) sono elementi chiave per il nostro benessere psicologico e sociale. Non mancheremo più ad un abbraccio in futuro. Non disdegneremo più con superficialità una semplice stretta di mano.
Spesa online e consegne
Quante volte ci siamo lamentati del ritardo “insopportabile” di qualche giorno nella consegna di un acquisto online? Un nuovo costume per andare al mare questa estate? Un nuovo smartphone, oltre gli altri due che già avevamo? Forse la realtà che viviamo ci ha fatto tornare con i piedi per terra. L’attesa di settimane per un pacco di alimenti basilari ci ha ridimensionato. Forse, quando un giorno torneremo ad aspettare qualche giorno per un paio di scarpe o un libro, non ci lamenteremo più.
Shopping e centri commerciali
È inutile ricordare a tutti quanto tempo abbiamo inutilmente passato in un centro commerciale a cercare accessori e articoli di ogni tipo, che in fondo non ci servivano. Quante volte abbiamo maledetto quel tempo e abbiamo giudicato male l’esser consumatori. Eppure, speriamo di poterci tornare presto, perché significherà che i negozi avranno riaperto e che noi saremo liberi. Forse non torneremo a perdere tempo come prima, forse non sarà possibile, ma se ne avremo modo, saremo di certo più indulgenti sullo shopping.
I viaggi
Potersi fare un bel viaggio ci manca tanto, anche fosse un fine settimana in una delle nostre belle città o in campagna. O più semplicemente poter passare una giornata al mare senza far nulla, magari in una seconda casa. La prima cosa che molti di noi faranno appena possibile, sarà proprio una gita fuori porta.
Mangiare fuori
Quante volte abbiamo storto il naso di fronte ad una trattoria che non ci piaceva, magari per le sedie, le tovaglie o l’arredamento? Sicuramente in futuro faremo meno i difficili e anche il solo rumore di piatti e padelle nelle cucine di un ristorante ci rassicurerà e ci farà sorridere, nel ripensare agli improbabili pasti che a malapena riuscivamo a tirare fuori, per i nostri pranzi e le nostre cene a casa.
Il lavoro
Un tema questo molto più delicato e molto più grave da affrontare per le nostre vite è quello del lavoro. Fino ad ora abbiamo sempre pensato che per garantirci lo stipendio era sufficiente lavorare, magari sodo e con impegno. La pandemia ci ha aperto gli occhi sulla fragilità delle aziende di cui siamo dipendenti e soprattutto ci ha aperto gli occhi su un fatto inquietante: più che bravi, quanto siamo “indispensabili” alla società per cui lavoriamo?
Gli alcolici
Magari è un’esigenza da molti considerata secondaria, ma quanto ci manca poter dire: “ti va stasera di bere qualcosa?”. Oppure, “ci facciamo una birra?”. Il rito degli alcolici ha profonde radici storiche e sociali, un buon bicchiere si beve sempre con delle persone speciali, che per noi significano qualcosa. A fine lockdown, visto che i locali non saranno ancora accessibili a tutti, magari anche per una festa in terrazzo, in tanti faremo incetta di alcolici al supermercato.
Eventi sportivi
Calcio, basket, volley, rugby, atletica, nuoto, tutto quello che volete, ma ridateci lo sport. Formula Uno, calcio, gaming, tutto quello che si poteva fare online lo abbiamo fatto, l’attesa ora è sapere quando avremo modo di rivedere una bella partita di qualsiasi cosa “dal vivo”, con dei giocatori veri. Forse i tempi per gli stadi pieni saranno lunghi, ma vale la pena attendere per un’emozione unica (quando vedrò la mia squadra giocare male allo stadio o anche in televisione, non penserò mai più “chi me lo ha fatto fare?!”).
Ginnastica
Il dover stare a casa ci ha obbligati anche a fare ginnastica, sport tra quattro mura per mantenerci in salute fisica. Abbiamo comprato macchinari e accessori di ogni tipo, ma la verità è che ci manca correre all’aperto, anche fare una bella camminata. Quando sarà di nuovo possibile, non ci mancheranno proprio quelle serie di esercizi in salone e se riapriranno le palestre, non ci lamenteremo di certo di guanti, mascherina e disinfettante.
Festival e concerti
Quante volte abbiamo snobbato un concerto o un festival perché non ci piaceva il programma, o quel cantante o gruppo non lo ritenevamo all’altezza dei nostri standard musicali? Sicuramente, quando sarà di nuovo possibile partecipare ad un bel festival di musica, o acquistare un biglietto per un live, saremo molto meno pretenziosi. Ci sarà la fila per vedere qualsiasi cosa.
Lavoratori domestici
Se qualcuno ha mai avuto l’opportunità di avere a disposizione del personale domestico, forse è bene ripensare a quanto volte vi siete lamentati inutilmente del loro lavoro, anche quando non ce n’era proprio bisogno. Se ne avete necessità e vi fidate, teneteveli stretti e offritegli un aumento, anche prima che possano tornare di nuovo al lavoro.
“Niente sarà come prima”, le 12 abitudini che cambieremo dopo il Coronavirus