Ransomware, IAB e infostealer: le minacce da tenere d’occhio nel 2023
I ransomware sono stati la minaccia principale degli ultimi tre anni e continueranno a esserla, su questo non c’è alcun dubbio. Nonostante il numero di aziende che paga i riscatti sia in calo, il mercato dei ransomware è ancora prolifico e rimarrà tale anche nel 2023, ma ci sono nuove minacce all’orizzonte da tenere sotto controllo.
È ciò che emerge dall’ultimo report di Group-IB, Hi-Tech Crime Trends, in cui è stato analizzato il panorama delle minacce informatiche nel periodo H2 2021 – H1 2022.
Il numero di attacchi è cresciuto nel periodo preso in esame, così come la quantità dei dati aziendali pubblicati sui siti di data leak. A guidare questa crescita è stata l’adozione sempre più frequente del modello ransomware-as-a-service: nei 12 mesi oggetto dell’analisi sono aumentati i programmi di affiliazione tra i cybercriminali.
Sono in particolare gli Initial Access Broker (IAB) ad essersi affermati nel mercato del cyber crimine e aver contribuito alla crescita dei ransomware: il numero di accessi messi in vendita sul dark web è raddoppiato rispetto al periodo precedente e i prezzi sono calati. Gli IAB hanno favorito le operazioni dei criminali, permettendo anche agli attaccanti meno esperti di agire.
Tra gli sviluppi più interessanti nel mondo del cybercrimine c’è l’aumento di popolarità degli information stealer, malware in grado di accedere ai metadati del browser della vittima. Il numero di log di infostealer messi in commercio è arrivato a 96 milioni nel periodo tra luglio 2021 e giugno 2022.
Lo stato del mercato dei ransomware
Secondo il report di Group-IB, le compagnie più colpite dai ransomware sono state quelle del Nord America: più della metà dei dati in vendita sul dark web si riferivano ad aziende degli Stati Uniti. Segue l’Europa, dove le nazioni più bersagliate sono state la Germania, il Regno Unito e l’Italia. I settori più colpiti sono invece il manifatturiero, l’immobiliare, i servizi professionali e i trasporti.
Il quadro che emerge dall’analisi dei ricercatori di Group-IB non fa ben sperare: i ransomware continueranno a dar filo da torcere alle aziende ancora a lungo, e assieme a loro anche gli IAB e gli infostealer. I gruppi di criminali sono riusciti a dare vita a un vero e proprio mercato attorno a questi attacchi, creando nel tempo nuove alleanze e trovando nuovi modi per compromettere i dispositivi.
Anche se il mercato sembra essersi stabilizzato nell’ultimo periodo, le operazioni cybercriminali non si arresteranno facilmente. Gli attaccanti stanno riorganizzando il proprio assetto per continuare a colpire le realtà mondiali in modi sempre più aggressivi.
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