REPowerEU, Von der Leyen: “Rinnovabili al 45% entro il 2030 e obbligo pannelli solari sui tetti degli edifici”

Ecco il piano “REPowerEU”: indipendenza energetica dalla Russia e contrasto alla crisi climatica

Secondo molti è la scossa che mancava all’Europa per accelerare seriamente sulla strada della transizione ecologica e per rafforzare la propria autonomia energetica, per altri un passaggio obbligato e piuttosto debole negli obiettivi.

Di fatto, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi il piano “REPowerEU”, che segue due linee guida ben precise: fine della dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili provenienti dalla Russia (che a conti fatti ci costa anche 100 miliardi di euro l’anno) e affrontare la crisi climatica che si fa sempre più concreta e minacciosa.

Bisogna certamente cambiare il nostro modello di consumo, anche individuale, ricorrere con maggiore determinazione alle fonti energetiche rinnovabili, investire in efficienza energetica, diversificare gli approvvigionamenti energetici, puntare su carburanti a bassissime emissioni inquinanti e sull’idrogeno (anche verde), ma serve un’azione istituzionale più forte e decisa a livello di Unione.

Efficienza energetica e rinnovabili per uscire dalla crisi

La Commissione ha quindi proposto di potenziare l’efficienza energetica spostando l’obiettivo del pacchetto “Fit 55dal 9 al 13% entro il 2030, di tagliare i consumi abbassando la domanda complessiva di gas e petrolio del 5%.

Per rendere la transizione più efficace si suggerisce di pianificare misure fiscali che favoriscano ed incoraggino il taglio dei consumi, anche con aliquote IVA ridotte sui sistemi di riscaldamento più efficienti e puliti, ma anche isolando meglio gli edifici e immettendo sul mercato elettrodomestici di classe energetica più alta.

Si punta poi moltissimo sulle fonti energetiche rinnovabili e nella generazione di prossimità di energia elettrica pulita, grazie ad impianti installati direttamente all’interno delle aziende e delle strutture industriali.

La quota di energie pulite in Europa dovrà passare dal 40 al 45% entro la fine del decennio sempre nell’ambito del pacchetto “Fit 55”.

Proponiamo quindi l’obbligo di pannelli solari sui tetti degli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 e sui nuovi edifici residenziali entro il 2029”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue nel suo discorso.

Investimenti massici, fino a 300 miliardi di euro

Quella che presentiamo è una via operativa da seguire, che fa leva su un meccanismo di appalti congiunto che ci garantisce le importazioni di energia necessarie senza correre i rischi di farci concorrenza l’un l’altro”, ha chiarito la von der Leyen.

Certo, ha spiegato, questo piano comporterà degli investimenti massicci, “per questo abbiamo pensato di mobilitare circa 300 miliardi di euro, ci cui 72 miliardi in sovvenzioni e 225 miliardi in prestiti, con un fondo di 10 miliardi di euro per realizzare le infrastrutture mancanti per il gas e il GNL, affinché nessuno Stato rimanga indietro”.

Qualcosa è stato stanziato anche per il potenziamento delle infrastrutture petrolifere, circa 2 miliardi di euro. tutto il resto è finalizzato al potenziamento e la rapida realizzazione della transizione ecologica del continente.

Ulteriori punti chiave del piano: idrogeno verde, semplificazione burocratica per le rinnovabili e pompe di calore

Si vuole un incremento del 100% nelle installazioni di pompe di calore, si dispone la semplificazione de facto a livello burocratico per velocizzare l’autorizzazione di nuovi impianti di fonti rinnovabili, massimo un anno di durata dei processi amministrativi, portare gli approvvigionamenti di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili a 20 milioni di tonnellate, il 50% generato direttamente in Europa, da impiegare nell’industria energivora al posto dei combustibili fossili.

Risparmio energetico, efficienza, sostituzione del carburante, elettrificazione e una maggiore diffusione di idrogeno, biogas e biometano rinnovabili da parte dell’industria potrebbero far risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, oltre a quanto previsto dalle proposte Fit for 55.

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