Scandalo Green: il CEO di Verra si dimette dopo lo scandalo dell’emissione di decine di milioni di “Certificati di compensazione di carbonio” fasulli

L’amministratore delegato di Verra, il maggior “Compensatore” di crediti al carbonio al mondo, si è dimesso dopo che il Guardian e altri quotidiani hanno affermato che la società avesse confermato decine di milioni di dollari in “Compensazioni” per l’emissione di carbonio inesistenti.  

Vi scrivo per comunicarvi che, dopo quasi 15 fantastici anni come amministratore delegato di Verra, ho deciso di dimettermi”, ha scritto la scorsa settimana l’amministratore delegato di Verra, David Antonioli, in un post su LinkedIn. Lascia il ruolo dopo aver dominato per anni il mercato multimiliardario della compensazione delle emissioni di carbonio e aver certificato oltre un miliardo di dollari in crediti attraverso il suo standard di carbonio verificato (VCS).

Antonioli ha espresso gratitudine nei confronti dei dipendenti attuali e passati e si è detto orgoglioso dei risultati ottenuti da Verra come leader mondiale nella definizione di standard per l’azione per il clima e lo sviluppo sostenibile. Non ha fornito una motivazione per la sua brusca partenza.

L’uscita di Antonioli arriva quattro mesi dopo che il Guardian, il settimanale tedesco Die Zeit e SourceMaterial, un’organizzazione no-profit di giornalismo investigativo, hanno rivelato un rapporto schiacciante su come Verra abbia approvato decine di milioni di dollari di compensazioni senza valore per Disney, Shell, Gucci e altre grandi aziende.

Il rapporto ha rivelato che Verra ha rilasciato “crediti fantasma” a grandi aziende che non rappresentano vere riduzioni di carbonio. Alcune aziende hanno acquistato questi crediti fraudolenti e hanno etichettato i loro prodotti come “carbon neutral” sulla base di questi certificati. Al centro dello scandalo vi sono le pratiche di decarbonizzazione “Offset”, “Sfalsate”, in cui le società de-carbonizzano virtualmente i propri processi riducendo le emissioni di carbonio, o aumentandone l’assorbimento, altrove, ad esempio riforestando un’aerea dell’Amazzonia. Il problema è la verifica di questi processi.

Pochi giorni dopo la pubblicazione del rapporto del Guardian, a gennaio, Antonioli ha respinto le conclusioni, definendole “affermazioni stravaganti” e ha difeso con forza la certificazione dei crediti di carbonio da parte di Verra. Ma dopo tutto questo, Antonioli si è comunque dimesso.

Nel frattempo, “alcune aziende si stanno allontanando dalle dichiarazioni ambientali basate sulla compensazione, come Gucci, che ha rimosso dal suo sito web un’affermazione sulla neutralità delle emissioni di anidride carbonica che si basava pesantemente sui crediti di carbonio di Verra, ha dichiarato il Guardian.

Diego Saez Gil, amministratore delegato di Pachama, una società di compensazione delle emissioni di anidride carbonica, ha affermato che Verra dovrebbe aggiornare i suoi programmi per migliorare l’integrità dell’azienda. Ha dichiarato al Guardian:

Questo è un momento cruciale per i mercati del carbonio. Per poter scalare i finanziamenti critici necessari per il sequestro del carbonio su scala planetaria, dobbiamo garantire integrità, trasparenza e benefici reali per le comunità locali e la biodiversità”. Una nuova generazione di attori innovativi sta collaborando con enti di normazione, accademici, aziende e comunità, creando una nuova era dei mercati del carbonio che mi fa ben sperare“.

Nonostante abbiano acquistato in precedenza compensazioni di carbonio “senza valore”, aziende come JPMorgan, Disney e BlackRock continuano a impegnarsi in ambito ESG. In particolare, JPMorgan ha promesso centinaia di milioni di dollari per l’acquisto di crediti per l’eliminazione delle emissioni di carbonio.

Nello stesso tempo anche in Italia impazzano la pubblicità di prodotti che pretendono di essere “Carbon Neutral”, “Neutrali al carbonio”, ma ovviamente nessuno va a verificare se effettivamente quesste operazioni di de-carbonizzazione vengono portate a termine e se questo avviene con qualche reale utilità.

Ricordiamo che Elon Musk ha twittato un anno fa: “L’ESG è una truffa. È stato strumentalizzato da falsi guerrieri della giustizia sociale”.


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