Tor soffre di 17 vulnerabilità, di cui una ad alto rischio


Radically Open Security, compagnia di consulenza di sicurezza, ha eseguito un penetration test per Tor Project scoprendo 17 vulnerabilità nelle diverse componenti, di cui una ad alto rischio.

I ricercatori hanno analizzato i client del progetto (Android, Tor Browser), gli exit relay (Tor core), i servizi esposti (server di metriche, SWBS, Onionoo API), i componenti infrastrutturali per il monitoraggio e l’alerting e i tool per il testing e il profiling.

Il bug più grave colpisce l’Onion Bandwith Scanner (onbasca), il componente che si occupa di monitorare lo stato della rete e dei relay per distribuire il carico tra i nodi e individuare eventuali attacchi. La vulnerabilità è una Cross-Site Request Forgery (CSRF) per le richieste GET che consente a un attaccante pre-autenticato di iniettare bridge nel database, ovvero relay aggiuntivi.

Gli attaccanti possono portare le vittime a visitare il proprio sito ed eseguire un attacco CSRF non appena il browser della vittima esegue nella stessa rete di onbasca, iniettando poi i bridge. A questo punto è sufficiente aspettare l’esecuzione del comando bridgescan, invocato regolarmente per il monitoraggio dei nodi, e onbasca si collega al bridge controllato dall’attaccante, permettendogli di sferrare altri attacchi.

Tor vulnerabilità

Credits: Pixabay

Radically Open Security sottolinea che tra i componenti più critici ci sono il Tor Client, il quale soffre di due vulnerabilità che consentono attacchi di denial of service, e il browser Tor per Android.

Dall’analisi sono emerse anche le aree più critiche sulle quali Tor Project dovrebbe investire per risolvere i problemi di sicurezza; tra queste ci sono la gestione e l’aggiornamento di librerie obsolete, la mancanza di standard moderni per la sicurezza web e una validazione incompleta degli input.

“Vogliamo sottolineare che la sicurezza è un processo: questo penetration test è solo un’istantanea. La sicurezza  deve essere valutata e migliorata continuamente. I controlli periodici e i miglioramenti continui sono essenziali per mantenere il controllo della sicurezza delle informazioni aziendali” si legge nel report.

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