Toto-nomine, la Sottosegretaria Borgonzoni candidata della Lega alla guida del Ministero della Cultura

  ICT, Rassegna Stampa
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Chi sarà il prossimo Ministro della Cultura?”: ci domandavamo lunedì scorso su queste colonne, all’indomani dei risultati elettorali.

La domanda resta naturalmente senza risposta, dato che le segreterie dei tre principali partiti dell’alleanza di centrodestra non attribuiscono particolare importanza a questo dicastero, sebbene negli ultimi anni – grazie all’impulso di Dario Franceschini – non si tratti più di un Ministero “di serie B”.

Le trattative nella nuova maggioranza sono intense, ma non vertono certamente, come priorità di agenda, sul Collegio Romano…

I nomi che circolano ovvero quelli riportati dai quotidiani sono noti, e li abbiamo già segnalati nel nostro intervento di lunedì scorso (vedi “Key4biz” del 26 settembre 2022, “Con il nuovo Governo chi sarà il prossimo Ministro della Cultura? Impazza il toto-nomine”): Federico Mollicone per Fratelli d’Italia e Lucia Borgonzoni per la Lega, mentre nessun nome sembra emergere come espressione di Forza Italia, se non quello di Vittorio Sgarbi che però non è certamente “organico” al partito.

Ci sono poi i possibili “outsider”, tra tecnici ed intellettuali, tra i quali permangono accreditati Andrea Abodi (Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo – Ics, secondo alcuni destinato però ad un novello Ministero per lo Sport) ed Umberto Croppi (Presidente di Federculture e della Quadriennale di Roma) e Giampaolo Rossi (ex membro del Cda Rai).

Qualche giornalista ipotizza anche Letizia Moratti, sebbene parrebbe destinata più verso il Ministero dell’Istruzione. Tra i “papabili”, una testata specializzata come “Finestre sull’Arte” segnalava anche, nell’edizione di lunedì, il senatore uscente Francesco Giro, che di Forza Italia è stato Responsabile Cultura (e vanta essere l’unico titolare di una doppia tessera partitica, ovvero quella della Lega oltre che di Fi, anche se a fine agosto ha annunciato che avrebbe fatto un passo indietro; è stato Sottosegretario ai Beni Culturali nel Berlusconi IV), e finanche, nello stesso partito, del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini (che pure ci sembra lontano dalle tematiche culturali).

Da osservare, in questi giorni, il silenzio di Lucia Borgonzoni, che è stata confermata Senatrice della Repubblica.

11 milioni di euro per il bando “progetti territoriali” del bando Mic-Mi “Cinema e Immagini per la Scuola”

Ieri, per esempio, sul sito web della Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura sono stati pubblicati i risultati del bando “territoriale” del progetto Mic-Mi “Cips” ovvero “Cinema e Immagini per la Scuola”, che è stato sostenuto con grande impegno giustappunto dalla Sottosegretaria. Il suo ufficio stampa, curiosamente, non ha diramato nemmeno un comunicato…

Che sia Borgonzoni o meno destinata alla guida del Collegio Romano, non resta che augurarsi che il successore di Franceschini coltivi al meglio l’eredità del predecessore in materia di rapporto tra “scuola” e “cinema e audiovisivo”: il progetto “Cips” è infatti un raro caso di saggia convergenza tra le competenze di due dicasteri, la Cultura e l’Istruzione appunto.

Abbiamo dedicato molta attenzione all’iniziativa su queste colonne, e quindi rimandiamo a nostri precedenti interventi (vedi – tra gli altri – “Key4biz” del 4 marzo 2022, “‘Cinema e immagini per la scuola’ (Cips): dal 14 marzo i bandi, budget di ben 54 milioni”), ma qui ci piace segnalare che l’esigenza di una “educazione all’immagine” resta una priorità nell’attuale assetto del sistema educativo italiano.

La stessa Sottosegretaria Borgonzoni, nel sostenere i progetti Mic-Mi “Cinema e Immagini per la Scuola” ha anche prospettato, mesi fa, che si trattava di una iniziativa che si sarebbe sviluppata nell’introduzione dell’“educazione all’audiovisivo” come materia obbligatoria nelle scuole medie, inferiori e superiori (senza escludere una qualche azione anche nelle scuole dell’infanzia ed elementari, dato che ormai anche i bambini utilizzano i “device” elettronici).

Il cinema, l’audiovisivo, il digitale come materia curriculare in tutte le scuole?

La Sottosegretaria, in un’intervista a “Quotidiano Nazionale” del febbraio scorso, annunciava che stava lavorando affinché cinema e audiovisivo potessero entrare stabilmente nei piani di studio delle scuole italiane di ogni ordine e grado. Stabilmente: “lo studio del linguaggio del cinema deve diventare una materia come tutte le altre. Curriculare, e non extracurriculare. Non più singole iniziative, affidate all’entusiasmo di singole scuole, ma un insegnamento organico, programmatico, in tutte le scuole di tutti i tipi e gradi. Sia i licei romani sia le scuole dei piccoli paesi nell’Appennino tosco-emiliano”.

Abbiamo sostenuto che un progetto come “Cips” andrebbe in qualche modo esteso anche al “digitale” tout-court, dato che la scuola italiana è assolutamente ancora arretrata rispetto alla miglior educazione degli strumenti digitali.

Tornando al bando “Cips”, si segnala che ieri è stato pubblicato il decreto direttoriale a firma del Dg Nicola Borrelli, che reca in allegato l’elenco – ovvero la graduatoria – degli enti ammessi a finanziamento per il bando “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale: si tratta di ben 150 enti beneficiari, per un finanziamento complessivo di 11 milioni di euro (per la precisione si tratta di 10.755.557 euro).

Le risorse economiche messe a bando per i cosiddetti “progetti territoriali” sono state incrementate da 4 milioni di euro rispetto alla previsione iniziale e hanno raggiunto quasi 11 milioni di euro, al fine di sostenere un numero significativo di progetti di qualità, grazie alle risorse residue del bando progetti nazionali ed economie legate alle precedenti edizioni del Piano.

Le attività progettuali di educazione all’immagine si svolgeranno in tutte le Regioni d’Italia.

Qualche settimana fa, sono stati pubblicati anche i risultati del Bando dedicato alle iniziative di rilevanza nazionale, che ha visto 13 progetti approvati, con una previsione di coinvolgimento di oltre 50mila studenti sull’intero territorio.

“Cips”: eccellente (e raro) caso di trasparenza, comunicazione, valutazione, nelle politiche culturali italiane

Va segnalato che “Cinema e Immagini per la Scuola” è un’iniziativa che può vantare caratteristiche sia di adeguata trasparenza e buona comunicazione (basti osservare la qualità del sito web dedicato), sia di processi di valutazione di impatto, caso piuttosto raro nel nostro Paese (si rimanda all’intervento sulla rivista “8 e ½” edita da Cinecittà Luce, nell’edizione n° 61 del marzo 2022).

Il progetto “Cips” è coordinato da Bruno Zambardino, Responsabile Affari Ue e Coordinamento istituzionale Italy for Movies (Cinecittà/ Dgca Mic), un raro caso di docente universitario – specializzato in politica culturale ed economia della cultura – che è anche “civil servant” ministeriale.

Si ricordi che la realizzazione di attività di educazione all’immagine e al linguaggio cinematografico nelle scuole è stata introdotta in Italia dalla controversa Legge n. 107 del 2015, la cosiddetta “Legge Buona Scuola”, all’interno di un più ampio disegno di riforma del sistema nazionale d’istruzione e formazione, fortemente voluto dall’ex Premier Matteo Renzi.

La successiva legge n. 220 del 14 novembre 2016, la cosiddetta “Legge Cinema e Audiovisivo” (ovvero “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”), fortemente voluta dal Ministro uscente Dario Franceschini, ha assegnato risorse consistenti: all’articolo 27 comma 1 lettera i), infatti, prevede un sostegno al potenziamento delle competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, oltre all’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini. Il budget dedicato a queste attività deve essere pari ad almeno il 3 % della dotazione del Fondo per il Cinema e l’Audiovisivo gestito dal Mic. In attuazione di questi provvedimenti, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e la Direzione Generale Studenti del Ministero dell’Istruzione hanno sottoscritto un “Protocollo di Intesa”, che ha dato avvio al “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola” (cosiddetto “Pncs”): il primo, per l’annualità 2017-2018; il secondo, approvato nel 2019, valido per il 2019-2020. La pubblicazione dei nuovi bandi per l’anno scolastico 2022-2023, dopo lo stop imposto dalle prime ondate della pandemia, ed il rinnovo del “Protocollo di intesa” tra i due dicasteri, si sono concretizzati nella primavera di quest’anno.

Non resta che augurarsi che il Ministro che verrà voglia estendere in modo lungimirante il perimetro di intervento e la dotazione budgetaria di “Cips”, affinché il “cinema” e l’“audiovisivo” ed il “digitale” divengano veramente materie di studio e di formazione in tutte le scuole d’Italia.

Il bisogno di “alfabetizzazione digitale” e di un approccio critico alle immagini audiovisivo è diffuso ed urgente.

Clicca qui per un’analisi del progetto Ministero della Cultura – Ministero dell’Istruzione “Cinema e Immagini per la Scuola” (Cips), sulla rivista “8 e ½”, n° 61, marzo 2022, edita da Cinecittà-Dgca Mic, a cura di Rossella Gaudio, Iole Maria Giannattasio, Monica Sardelli, Bruno Zambardino

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