Vodafone lascia l’Italia: ‘Frammentazione eccessiva, il capitale investito non rendeva’. Ma perché ha scelto Fastweb e non Iliad?
Dopo la Spagna, Vodafone lascia anche l’Italia. Una decisione che l’amministratore delegato Margherita Della Valle imputa all’”eccessiva frammentazione” dei mercati europei delle telecomunicazioni.
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Ma perché Vodafone ha scelto Fastweb, che ha offerto 8 miliardi, al posto di iliad, che aveva offerto (due volte, la prima volta due anni fa fino a 11 miliardi) somme superiori per rilevare gli asset italiani della compagnia? L’operazione di Fastweb “è tutta in cash”, risponde Francesco Sacco, docente di Digital Economy all’Università dell’Insubria e alla SDA Bocconi, e per questo preferibile rispetto alla formula proposta a suo tempo da Iliad.
Un altro motivo che ha spinto Vodafone e scegliere Fastweb e non Iliad è probabilmente la volontà di non rafforzare un competitor che anche a livello europeo si sta ampliando, come avvenuto pochi giorni fa con l’acquisizione di una quota del 20% in Tele2 in Svezia.
C’è da dire, inoltre, che Xavier Niel, patron di Iliad, detiene già un pacchetto importante in Vodafone con una quota del 2,5%. Un pacchetto ingombrante tra gli azionisti di Vodafone.
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Cash vs ‘carta contro carta’
L’ad Margherita della Valle, a quanto pare, non era convinta di un’operazione in parte “carta contro carta”, come quella proposta da Iliad. Ha preferito la cessione di un asset e l’uscita strategica dal mercato italiano.
Dal punto di vista antitrust, l’operazione Fastweb-Vodafone (integrazione orizzontale fisso-mobile, comprensiva dell’operatore .ho e delle frequenze di Vodafone) ha meno problemi, in teoria, rispetto a quella Iliad-Vodafone (potenziali problemi nel mercato mobile). Resta da capire cosa deciderà la DgComp della Commissione Europea e l’Antitrust italiana. Non sarà facile. Si riducono i player sul mercato retail. La DgComp vorrà capire se si riduce il livello di concorrenza e valuterà se è quali rimedies imporre. Vediamo quanto tempo ci vorrà.
Dal punto di vista industriale, sembra a prima vista che vi sia una maggior complementarietà fra Vodafone e Fastweb. Nel quadro dell’integrazione, i clienti mobili di Fastweb, che oggi si appoggiano su rete Tim e WindTre, migreranno sulla rete Vodafone.
C’è da dire poi che in generale l’Arpu della telefonia mobile in Italia è molto diminuito anche a causa della guerra dei prezzi in corso, intorno agli 11 euro per Vodafone.
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Per la compagnia britannica, l’operazione, interamente in contanti, che Vodafone ha definito essere il multiplo più alto di qualsiasi transazione di mercato effettuata negli ultimi dieci anni, consentirà di creare il secondo operatore italiano di banda larga di linea fissa dopo Tim e segue la vendita da 5 miliardi di euro da parte di Vodafone delle sue attività spagnole e proposta di fusione con la britannica Three annunciata lo scorso anno.
Vodafone sostiene che la vendita le consentirà di concentrarsi su mercati più redditizi con opportunità di crescita più forti e più “prevedibili”, aggiungendo che taglierà il dividendo ordinario da 9 centesimi a 4,5 centesimi a partire dal prossimo anno.
L’amministratore delegato Margherita Della Valle ha dichiarato all’Evening Standard che: “Il problema tipico di questi mercati è l’eccessiva frammentazione: troppe reti mobili contemporaneamente che coprono gli stessi paesi. Ciò ci ha impedito di ottenere rendimenti superiori al nostro costo del capitale.
“Ciò vale per questi tre mercati, motivo per cui avevano bisogno di un intervento. I mercati che avremo una volta completato il raddrizzamento sono mercati in cui il settore è in crescita e dove abbiamo posizioni forti con una buona scala locale”.
Vodafone ha reso noto che utilizzerà i proventi delle vendite in Spagna e Italia per avviare un riacquisto di azioni da 4 miliardi di euro, oltre a investire in più servizi B2B alla ricerca di margini più elevati. Oltre al taglio dei dividendi, ciò significa che i rendimenti totali per il prossimo anno saranno di 3,1 miliardi di euro (2,6 miliardi di sterline), ovvero un aumento del 23% rispetto al livello previsto per il 2024. Le azioni Vodafone sono aumentate del 4,5% a 69 centesimi dopo l’apertura dei mercati.
Vodafone: ‘Capitale investito in Italia non rendeva’
L’operazione era necessaria, secondo Vodafone.
In Italia, spiega la multinazionale inglese Vodafone, “non era possibile raggiungere un ROCE (return on capital employed) superiore al costo del capitale”. In altre parole non conveniva fare business in Italia.
Al termine delle trattative con Swisscom, spiega la società in una nota, Vodafone Italia è stata valutata un multiplo di circa 7,6 volte l’Ebitdaal e di 26 volte l’operating free cash flow atteso per il 2024, la valutazione quest’ultima “più alta di qualsiasi transazione di mercato Vodafone degli ultimi 10 anni”.
Vodafone e Swisscom hanno concordato che Vodafone continuerà a fornire determinati servizi a Swisscom per un massimo di 5 anni e per il primo anno è stabilito un compenso di 350 milioni, ma continuano le discussioni per una “collaborazione commerciale in un’ampia gamma di settori, oltre l’Italia”.
Della Valle (Vodafone), agli azionisti un ritorno di 4 miliardi
Vodafone Vende l’Italia, è “il terzo passo del rimodellamento in Europa”. Vodafone dice addio all’Italia, “rimodella” la sua presenza in Europa e con i proventi della vendita a Swisscom (8 miliardi) intende premiare gli azionisti con 4 miliardi di redistribuzione.
“Le operazioni in Italia e Spagna forniranno 12 miliardi di euro di proventi anticipati in contanti e intendiamo restituire 4 miliardi di euro agli azionisti tramite riacquisti, come parte della nostra più ampia revisione dell’allocazione del capitale”, aggiunge.
Swisscom potrà usare marchio Vodafone 5 anni dopo closing acquisto
Dopo il “closing” dell’acquisizione di Vodafone Italia per integrarla dentro Fastweb, previsto per il primo trimestre 2025, “la NewCo e il Gruppo Vodafone stipuleranno alcuni accordi di servizio transitori e a lungo termine, tra cui un contratto di licenza che consente l’uso del marchio Vodafone in Italia per un massimo di 5 anni dopo il closing”.Si legge nel comunicato diramato oggi da Fastweb.
Fistel Cisl, ‘Swisscom abbia attenzione per i lavoratori’
La reazione dei sindacati non si è fatta attendere.
“Questa mattina è arrivata la conferma ufficiale di una stipula di accordi vincolanti tra Swisscom e il gruppo Vodafone Plc per l’acquisto al 100% di Vodafone Italia per una cifra di 8 miliardi con l’obiettivo di integrarla con Fastweb: Adesso ci aspettiamo che da questa azienda integrata, dove è facile immaginare le opportunità per stakeholder e cliente finale, ci sia la stessa attenzione verso le lavoratrici e i lavoratori di Vodafone e Fastweb poiché proprio le loro professionalità hanno rappresentato e rappresenteranno l’asset vincente della nuova società”. Così il segretario generale della Fistel Cisl nazionale Alessandro Faraoni.
“Nelle due note degli a.d. di Fastweb e Vodafone Italia si parla di una NewCo che vedrà la combinazione di infrastrutture fisse e mobili di alta qualità in grado di dare vita ad un operatore convergente leader in Italia – continua il leader sindacale. Avevamo detto da tempo – aggiunge in un comunicato la Fistel Cisl – che il 2024 avrebbe visto cambiamenti organizzativi importanti in un settore strategico per la digitalizzazione ma in grosse difficoltà come quello delle Tlc e quanto sta avvenendo in questi giorni conferma la nostra lungimiranza e lucidità nel capire le sfide che avremmo dovuto affrontare”.
“Già oggi incontreremo l’azienda Vodafone e prossimamente auspichiamo di incontrare anche i vertici aziendali di Fastweb, abbiamo buone relazioni sindacali in tutte e due le aziende e tali le vogliamo mantenere nella futura NewCo sapendo che vigileremo con grandissima attenzione il percorso da qui al closing previsto per il primo trimestre del 2025“, conclude Faraoni.
Salvo Ugliarolo (Uilcom-Uil): ‘Operazione Fastweb-Vodafone era nell’aria. Grande soggetto per il nostro paese’
“L’operazione era nell’aria già da tempo, seguivamo questa possibile operazione tra Fastweb e Vodafone. Pensiamo che sia una operazione importante nel quadro dello scenario di settore, che vive le difficoltà e le contraddizioni che ci sono”, ha detto Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom-Uil.
“L’unificazione di queste due importanti realtà creerà un grande soggetto unico per il nostro paese, con una differenza antitetica di strategia rispetto a quello che sta accadendo nell’ex monopolista – prosegue Uglairolo – Qui due grandi aziende si mettono insieme per fare un grande polo, mentre qualcuno pensa di separare per indebolire la funzionalità dell’ex monopolista. Confidiamo che quando sarà il momento, così come si fa in tutte l’occasioni, ci possa essere quel sano e costruttivo confronto che ci ha contraddistinto in queste aziende con delle corrette politiche di relazione industriale per entrare nel merito e acquisire le informazion che possano dare a noi la possibilità di esprimere un giudizio positivo sull’operazione con la massima attenzione sul personale di queste due realtà, quindi le lavoratrici e i lavoratori”.
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