La guerra dei prezzi nel mobile, l’imminente ingresso di Iliad anche nel fisso, i ritardi nell’erogazione dei voucher per la banda ultralarga, gli ulteriori ritardi nei bandi per le aree grigie con i fondi del PNRR ancora fermi e gli abbonamenti sotto le stime al calcio in streaming di Dazn attraverso Timvision pesano sui conti di Tim. Il Cda potrebbe dare mandato all’ad Luigi Gubitosi di riorganizzare il gruppo per valorizzare la rete.
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I conti del terzo trimestre
In vista quindi una trimestrale ancora in calo per la compagnia telefonica, che questa sera a borse chiuse comunicherà i dati del periodo luglio-settembre con ricavi ed Ebitda visti in contrazione da parte degli analisti. La nuova strategia “Beyond connectivity” dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi stenta a decollare.
Gli abbonamenti a Timvision per la Serie A in streaming con DAZN e i servizi cloud di Noovle non hanno ancora raggiunto gli obiettivi prefissati. La svolta strategica con l’allargamento delle attività al di là della mera connettività non si è ancora tradotta in ricavi tali da giustificare, ad esempio, gli ingenti investimenti fatti per l’acquisizione dei diritti della serie A in tandem con DAZN (340 milioni di euro all’anno il contributo di Tim nel triennio 2021-2024). Pesa anche la pirateria.
In Cda il punto su calcio e Cloud
Alla riunione del board di oggi si attende quindi anche una valutazione complessiva sull’andamento dell’offerta per il calcio e un aggiornamento sul piano per il Cloud. Tim ha presentato una proposta con Sogei, Cdp e Leonardo per il Polo nazionale strategico (Pns) che andrà valutata con attenzione per non incorrere nelle rimostranze della Commissione Ue sul fronte della concorrenza.
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Nel terzo trimestre, il consensus sui conti di Tim prevede ricavi a 3,85 miliardi di euro, in calo dell’1,7% rispetto al terzo trimestre 2020, con un mercato domestico in sofferenza a causa della persistente guerra dei prezzi sul mobile (si stima una flessione del 3,3%); previsto in flessione anche l’Ebitda organico a 1,669 miliardi (-5,9%, sintesi del calo dell’8% nel domestico e dell’incremento del 3,4% per Tim Brasil).
L’indebitamento finanziario netto adjusted è atteso in contrazione a 21,9 miliardi, in calo rispetto ai 23,3 miliardi del 2020. Per fine 2021 gli analisti si attendono ricavi pari a 15,6 miliardi, in calo rispetto ai 15,8 miliardi dell’esercizio 2020 con un’Ebitda organico pari a 6,67 miliardi, in flessione rispetto ai circa 7 miliardi del 2020.
L’indebitamento finanziario netto è atteso in calo a 21,6 miliardi.
Il titolo soffre
Il titolo resta inchiodato a 0,34 centesimi la chiusura di ieri, in flessione del -10,8% rispetto all’inizio del 2021.
Il titolo è finito sotto i riflettori nei giorni scorsi sulla scia di alcune indiscrezioni, riportate da Il Sole 24 Ore, relative ai numeri di abbonati alla Serie A fornita da DaZN e da Sky alla Lega Calcio.
Secondo il Sole 24 Ore, Sky a fine settembre aveva 2,483 milioni di clienti, dai 2,586 milioni di agosto.
DAZN avrebbe dichiarato invece 1,935 milioni di clienti, inclusi quelli fruiti attraverso Timvision, rispetto agli 1,6-1,8 milioni attivi a fine stagione 2020-2021, di cui un 60% attraverso la piattaforma Sky.
Infine, l’AGCM ha deciso di respingere l’appello di SKY contro l’accordo con DAZN sui diritti della Serie A. L’istruttoria andrà avanti fino a fine giugno 2022 ma senza provvedimenti immediati. Lo riporta il Sole 24 Ore.
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