Apple corregge la vulnerabilità doorLock di iPhone e iPad

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La falla di sicurezza porta al blocco di iOS. Era stata scoperta lo scorso agosto e la sua esistenza era stata resa pubblica all’inizio di gennaio 2021.

Con il rilascio del nuovo iOS 15.2.1, Apple corregge una vulnerabilità che avrebbe potuto provocare parecchi guai ai possessori di iPhone e iPad.

Si tratta di doorLock, un bug nel sistema operativo mobile di Apple che si annidava nel sistema di gestione delle serrature “smart” HomeKit e che avrebbe consentito a chiunque di portare attacchi in grado di mettere K.O. iPhone e iPad vulnerabili.

Il problema, illustrato dal ricercatore di sicurezza Trevor Spiniolas in un post sul suo blog, riguarda la possibilità che il nome assegnato all’HomeKit faccia “sballare” il sistema nelle versioni di iOS comprese tra 14.7 e 15.2, rendendolo di fatto inutilizzabile.

Per farlo, è sufficiente inserire come nome una stringa superiore ai 500.000 caratteri, che iOS non riesce a gestire nel momento in cui viene associato il nome del dispositivo.

La pericolosità di un eventuale exploit è dovuta al fatto che l’attacco può essere portato anche a un dispositivo che non è associato ad alcun dispositivo HomeKit.

Un pirata informatico, infatti, potrebbe impostare il nome “malevolo” e poi inviare un invito tramite la funzione Casa di iOS alla vittima, il cui telefono verrebbe a questo punto associato al dispositivo.

Gli effetti dell’attacco varierebbero a seconda delle impostazioni del dispositivo mobile. Nel caso in cui non sia associato alcun dispositivo alla funzione Casa, quest’ultima verrebbe compromessa e diventerebbe inutilizzabile.

Nel caso invece in cui la funzione fosse attiva, le cose andrebbero peggio. IL crash interesserebbe infatti l’intero sistema operativo, provocandone il blocco e obbligando il proprietario a un reset con conseguente perdita dei dati locali.

La pubblicazione dei dettagli riguardanti la vulnerabilità, spiega Spiniolas sul suo blog, è dovuta al fatto che Apple ha “sforato” ampiamente i termini temporali che il ricercatore ha considerato ragionevoli.

La sua segnalazione, infatti, risaliva ad agosto 2021 e nel rilascio di iOS 15.2 (rilasciata a dicembre 2021) non c’era traccia di alcuna patch. A una decina di giorni dalla pubblicazione del post, Apple si è finalmente mossa.

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