La rivolta degli agricoltori olandesi va avanti e si intensifica

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Nei Paesi Bassi le rivolte degli agricoltori contro la demenziale norma dello stato che, limitando le immissioni di nitrati, viene a causare la fine delle loro attività produttive, o la loro forte riduzione. Questo a portato a una serie di proteste estreme che vanno avanti ormai da un mese, durante le quali si è giunti a vedere la polizia sparare ad un trattore non minaccioso, oltre che ad altri comportamenti al limite del regime dittatoriale.

Ieri gli agricoltori hanno bloccato diverse autostrade dando fuoco a cumuli di fieno letame e pneumatici, causando la chiusura delle vie di comunicazione:

La legge che riduce le emissioni di nitrati e nitriti, azotate, del 50% o 70% a seconda delle zone, è figlia della magistratura, che bocciò nel 2018 il precedente sistema di monitoraggio delle emissioni agricole. Ormai l’uso dei tribunali  è diventato un classico per imporre voleri non democratici al popolo. A quel punto il governo ha emesso questa nuova legge che non lascia nessuna alternativa agli agricoltori se non: chiudere, adattarsi e chiudere, o andarsene. Sono circa 30 mila le aziende che dovranno fortemente ridimensionarsi o chiudere secondo politico. Si tratta di decine , o centinaia, di migliaia di persone che perderanno tutto e che quindi sono pronte a tutto.

Ora il governo teme che il loro movimento di difesa diventi il centro di un movimento di protesta più grave che poi vada a destra, ma sono loro che lo hanno voluto e creato. Le leggi e i giudici non vengono dal nulla, e forse una bella rivoluzione inizia ad essere necessaria.


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