5G, la FCC propone il bando totale e retroattivo di Huawei e ZTE dagli Usa

  ICT, Rassegna Stampa
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La FCC (Federal Communication Commission) ha votato in maniera compatta e bipartisan una proposta per il ban totale e perpetuo, forse anche retroattivo, delle tecnologie cinesi dal mercato Usa. Il tutto senza alcuna prova concreta a sostegno della sua tesi secondo cui le aziende cinesi rappresentano una minaccia per la sircuezza nazionale. Una decisione davvero pesantissima, sarebbe stato più corretto come dicono in alcuni forum ammettere che la Cina è demonizzata a prescindere negli Usa per la guerra economica in corso fra i due colossi globali. Il voto finale sarà fatto ad agosto, ma sull’esito non ci sono grossi dubbi.

La lista nera

Oltre ai due vendor di rete, nella lista nera americana co sono anche Hytera; Hangzhou Hikvision Digital Technology e Dahua Technology.

Una decisione dell’amministrazione Biden completamente in linea con quella di Trump se non addirittura più severa nei confronti dello spauracchio cinese.

Risale ad un anno fa la decisione della FCC (Federal Communication Commission) americana di bandire Huawei e ZTE dal 5G nazionali per ragioni di sicurezza nazionale. Una decisione che ebbe conseguenze pratiche come il divieto di usare fondi federali pubblici per l’acquisto delle attrezzature di rete cinesi. Una decisione che in primo luogo è pesata soprattutto sui piccoli provider locali americani che contano sulle sovvenzioni pubbliche lasciando di fatto immutato il destino di coloro che invece se la cavano senza.

La FCC rincara la dose

Oggi, la FCC se possibile ha deciso di rincarare la dose e di imporre un bando, un divieto totale nei confronti delle tecnologie di rete cinesi, indipendentemente dal rilascio o meno di fondi pubblici per il loro acquisto. Tra l’altro, la FCC sta anche meditando di revocare le autorizzazioni date in passato, con un bando retroattivo che di fatto potrebbe fare completamente tabula rasa delle tecnologie cinesi dagli Usa. Una mossa che indica la volontà da parte degli usa di imporre il suo volere anche sul settore privato, imponendo un diritto di veto che annullerebbe ogni decisione da parte delle imprese.

Amministrazione Biden in linea con Trump

“Nonostante abbia identificato problemi di sicurezza con le apparecchiature di telecomunicazione di Huawei e ZTE nel 2019, negli ultimi anni questa agenzia ha continuato a mettere il suo marchio di approvazione su queste apparecchiature”, ha affermato la presidente ad interim della FCC Jessica Rosenworcel. “In altre parole, abbiamo lasciato aperte opportunità per il suo utilizzo negli Stati Uniti attraverso il nostro processo di autorizzazione delle apparecchiature. Quindi qui proponiamo di chiudere quella porta”.

“Una volta che un’entità entra nella nostra lista coperta, non sembra esserci alcun motivo per cui la FCC dovrebbe continuare a rivedere la sua attrezzatura e offrire il sigillo di approvazione della FCC”, ha affermato il Commissario Brendan Carr. “Fare questo passo, come ho proposto per la prima volta nel 2019 e poi ampliato a marzo di quest’anno, rafforzerà la nostra sicurezza nazionale impedendo l’ulteriore installazione e utilizzo di tecnologia non sicura nelle nostre reti”.

“Nel 2019, ho chiesto alla Commissione di esaminare la sua autorità di autorizzazione delle apparecchiature come possibile strumento per migliorare la sicurezza della nostra rete”, ha affermato il commissario Geoffrey Starks. “Da allora, ho ripetutamente sottolineato la necessità di proteggere la nostra catena di approvvigionamento, in particolare per quanto riguarda i dispositivi provenienti dall’estero. Sono quindi contento che stiamo andando avanti con queste regole proposte e attendo con ansia i commenti del pubblico. Pur riconoscendo che i problemi sono complessi, non possiamo continuare ad autorizzare, importare e utilizzare apparecchiature di aziende ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale”.

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