“Si apprende dalla stampa che la Corte dei Conti ha espresso parere fortemente negativo sull’accordo transattivo tra Aspi e ministero delle Infrastrutture e della Mobilita’ sostenibili (Mims), relativo alle compensazioni necessarie per la chiusura della
procedura di grave inadempimento a seguito del crollo del Ponte Morandi di Genova. Un parere che era stato peraltro richiesto dallo stesso Mims, a seguito della firma dell’accordo transattivo. La posizione espressa oggi dalla Corte dei Conti è tale da porsi come pesantemente pregiudizievole per la prosecuzione dell’iter di approvazione formale dell’accordo transattivo, approvazione che rappresenta la principale condizione di efficacia del contratto di compravendita tra Atlantia e il Consorzio guidato da Cassa depositi e prestiti (Cdp) e a cui partecipano anche il fondo australiano Macquarie e il fondo americano Blackstone”.
Lo dichiarano in una nota i deputati di Fratelli d’Italia in commissione Trasporti Marco Silvestroni e Mauro Rotelli e in commissione Ambiente e Lavori pubblici Tommaso Foti e Alessio Butti. “L’intera operazione di cessione entra pertanto in un vicolo cieco, che lascia intravedere chiaramente l’azzeramento dell’intera
operazione di cessione delle quote di Autostrade per
l’Italia e il ritorno alla precedente compagine azionaria,
centrata sulla partecipazione di controllo della famiglia
Benetton. C’è materia a sufficienza perché venga coinvolto immediatamente il Parlamento e sarebbe pertanto opportuno che la commissione Trasporti della Camera convocasse al più resto il ministro Enrico Giovannini (Mims) e l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco“, concludono.
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