“L’impennata dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale espone l’Europa al rischio di blackout energetici”. Lo sottolinea il Copasir in un passaggio della Relazione sulla sicurezza energetica nell’attuale fase di transizione ecologica, approvata oggi.
“Il timore è che in un sistema di approvvigionamento energetico estremamente interconnesso come quello europeo, lo spegnimento di una singola centrale – ad esempio per mancanza di carburante – possa generare una reazione a catena in vari Stati membri – continua il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – Il timore di un possibile blackout si starebbe diffondendo in tutta Europa”.
L’Italia deve realizzare “un piano nazionale di sicurezza nazionale“, è questo l’esortazione che viene dal Copasir, con “la più ampia condivisione, in modo che possa restare valido e indirizzare le scelte strategiche che il Paese dovrà compiere in questo settore nel lungo periodo”. La Relazione sulla sicurezza energetica nella fase di transizione ecologica è il frutto di una indagine conoscitiva attivata in settembre.
Ecco chi è stato audito dal Copasir per stilare la preziosa Relazione
14.10.21 | 147 | Prof. Roberto CINGOLANI | Ministro della transizione ecologica |
04.11.21 | 154 | Pref. Franco GABRIELLI | Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica |
09.11.21 | 155 | Gen. Giovanni CARAVELLI | Direttore dell’AISE |
11.11.21 | 157 | Pref. Mario PARENTE | Direttore dell’AISI |
17.11.21 | 159 | Amb. Elisabetta BELLONI | Direttore generale del DIS |
18.11.21 | 160 | Ing. Stefano Antonio DONNARUMMA | Amministratore delegato e Direttore generale di TERNA |
23.11.21 | 161 | Dott. GiuseppeMARINO | Amministratore delegato di ANSALDO ENERGIA S.p.A. |
25.11.21 | 163 | Ing. StefanoBESSEGHINI | Presidente dell’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente |
01.12.21 | 165 | On. Giancarlo GIORGETTI | Ministro dello sviluppo economico |
02.12.21 | 166 | Ing. Nicola MONTI | Amministratore delegato di EDISON S.p.A. |
09.12.21 | 167 | Dott. Claudio DE SCALZI | Amministratore delegato di ENI S.p.A. |
14.12.21 | 168 | Dott. Nicola LANZETTA | Direttore Italia di ENEL S.p.A. |
15.12.21 | 169 | Dott. Daniele FRANCO | Ministro dell’Economia e delle Finanze |
16.12.21 | 170 | Ing. Gilberto DIALUCE | Presidente dell’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile |
21.12.21 | 171 | Dott. Dario SCANNAPIECO | Amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti |
Il piano nazionale di sicurezza nazionale dovrà mirare, secondo la Relazione, al perseguimento di una adeguata autonomia tecnologica e produttiva del Paese nel settore energetico, rafforzando le filiere nazionali di industria e ricerca, in collaborazione con i partner europei e occidentali, in considerazione della collocazione geopolitica dell’Italia.
“I prezzi non torneranno a livelli pre-pandemia”
“Lo scenario attuale di incremento dei prezzi, in particolare del gas, che si è registrato negli ultimi mesi, verosimilmente rischia di contrassegnare anche il 2022. A tal proposito, nell’ambito delle audizioni svolte il Comitato ha acquisito da più parti l’indicazione che i prezzi delle materie prime energetiche, seppur destinati a diminuire con l’arrivo della primavera 2022, non torneranno a livelli pre-pandemia”, lo dichiarano il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir, e il relatore Federica Dieni, vicepresidente del Comitato.
‘Valutare ipotesi di incrementare estrazione gas da giacimenti italiani’
“Il gas naturale sembra rappresentare una risorsa irrinunciabile nel breve-medio termine in attesa che possa completarsi la transizione energetica. Anche allo scopo di invertire il dato relativo all’aumento del 250% della spesa delle famiglie per il gas naturale in regime di tutela, al netto dei costi di trasporto, degli oneri di sistema e delle tasse, verificatosi negli ultimi mesi, occorrerebbe valutare l’ipotesi di incrementare l’estrazione di gas dai giacimenti italiani, riducendo allo stesso tempo gli acquisti dall’estero in modo da mantenere costante il volume dei consumi“. Lo sottolinea ancora il Copasir in un passaggio della Relazione sulla sicurezza energetica nell’attuale fase di transizione ecologica, approvata oggi.
“Si tratterebbe di sfruttare più efficacemente i giacimenti già attivi, in modo da raddoppiare la quota nazionale da poco più di quattro a circa nove miliardi di metri cubi all’anno – continua il Comitato – L’impatto sui prezzi sarebbe al ribasso, perché la nuova offerta di origine nazionale permetterebbe di ridurre le tensioni di mercato. E l’effetto per l’ambiente sarebbe positivo, perché si ridurrebbero le emissioni di CO2 prodotte nei tragitti di migliaia di chilometri dalla materia prima importata. A tal proposito è anche opportuno osservare come già la Croazia abbia autorizzato nuove esplorazioni nel Mare Adriatico, in aree in cui sono presenti giacimenti il cui sfruttamento è condiviso con il nostro Paese”.
“Quanto all’ipotesi di concedere nuove trivellazioni sul territorio nazionale”, conclude la relazione, “la decisione resta subordinata a valutazioni di carattere politico”.
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