Il fenomeno dei ransomware non si arresta e, anzi, continua a crescere. Secondo l’ultimo report Threatland del Security Operation Center e del team di Cyber Threat Intelligence si Swascan, nel secondo trimestre del 2023 gli attacchi ransomware sono cresciuti del 34,6% in Italia e del 62% a livello globale.
Il numero delle vittime è aumentato del 185% da inizio anno e del 105% se si confronta il dato con quello del secondo trimestre del 2022. Nel dettaglio, sono 1451 le aziende colpite e soggette a pubblicazione dei dati rubati a livello globale.
L’incremento generale dell’incidenza dei ransomware va di pare passo con l’aumento del numero di gruppi cybercriminali specializzati in questi attacchi (da 36 del trimestre precedente a 43). Il gruppo più attivo a livello mondiale è Lockbit, con 245 attacchi orchestrati nel corso del trimestre.
I gruppi criminali stanno espandendo il loro raggio d’azione: nel Q2 2023 i Paesi colpiti sono saliti a 89 rispetto ai 79 del trimestre precedenti. Maggio è stato in assoluto il mese con il maggior numero di attività con il 25% degli attacchi totali.
Le aziende di servizi sono state le più colpite (47% degli attacchi), seguite da quelle del settore manifatturiero (16%) e tecnologico (6%).
La situazione in Italia
In Italia la maggior parte delle vittime di ransomware è composta da PMI (80%) e il 91% da aziende con fatturato inferiore ai 250 milioni di euro. Le piccole e medie imprese si sono rivelate le più a rischio anche per via delle difese spesso inadeguate.
Le più colpite sono state le aziende del settore dei servizi, in cima alla lista con il 54% degli attacchi, seguite da quelle del manifatturiero (11%) e del sanitario (9%); gli attacchi contro queste ultime sono più che raddoppiati rispetto al trimestre precedente. Anche i settori finanziario e immobiliare non sono stati risparmiati dai ransomware.
Cresce il phishing e il furto di credenziali
Il phishing continua a confermarsi come una delle minacce più diffuse in qualsiasi Paese. In Italia sono state individuate 160.000 campagne di phishing, per lo più contro il settore bancario per ottenere le informazioni di pagamento delle vittime.
Nel dark web si moltiplicano i forum per la compravendita di credenziali in seguito alla compromissione di account e dispositivi, rendendo accessibili dati sensibili e informazioni personali. Globalmente, sono quasi 8 milioni i dispositivi compromessi; in Italia parliamo di 189.042 dispositivi, ovvero il 2,4% del totale globale.
Il furto di dati sensibili avviene anche tramite infostealer: da aprile a giugno 2023 questi malware sono stati la famiglia più diffusa nel mondo del cybercrimine.
“Attacchi come phishing, ransomware e malware stanno seguendo una curva di crescita che supera le spiegazioni legate a fenomeni casuali. Questa tendenza sottolinea l’urgenza di adottare strategie di difesa avanzate nell’era digitale per proteggere il patrimonio, l’economia e i cittadini” ha affermato Pierguido Iezzi, Cyber Security Director e CEO di Swascan.
“Ora più che mai – ha concluso Iezzi – è imperativo garantire la sicurezza della rete per salvaguardare aspetti che ci riguardano da vicino, come il prestigio del “Made in Italy”, oltre che proteggere le persone da minacce dirette e indirette”.
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