Il mercato globale delle attrezzature e software RAN (Radio Access Network) è visto piatto nel prossimo decennio, nonostante l’avvento del 6G. Lo scrive Dell’Oro Group, società di analisi specializzata secondo cui c’è il rischio di una diminuzione seria nel breve termine, in particolare legata ad un rallentamento previsto nel traffico dati destinato a ridurre la domanda di capacità RAN aggiuntiva.
Il 6G non è la panacea
Questa previsione alquanto conservativa giunge al netto delle attese di accelerazione del capex a partire dal 2030 dovuto alla realizzazione del 6G, anche se si dovrà tenere conto delle sfide di utilizzo dell’infrastruttura mobile esistente.
Dell’Oro prevede che la spesa per il 6G seguirà i sistemi MIMO di massa nelle frequenze inferiori a 7 GHz e nelle onde centimetriche, utilizzando il più possibile le macro reti esistenti. Si prevede che il capex totale per la RAN 6G dal 2029 al 2034 raggiungerà il 55-60% degli investimenti complessivi in RAN.
Diverso consumo di dati
Dell’Oro ammette che il suo scenario di base è soltanto uno dei possibili esiti, con previsioni di livello superiore e inferiore fornite anche per riflettere le diverse possibilità di consumo dei dati, in particolare in relazione a casi d’uso aggiuntivi come la telefonia cellulare privata e l’FWA. Le previsioni di una crescita lenta nel prossimo decennio completano una valutazione piuttosto pessimistica che mostra anche che il fatturato globale della RAN è cresciuto a un CAGR nominale di appena l’1% negli ultimi 25 anni, senza aggiustamento per l’inflazione.
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