Honda-Nissan, possibile matrimonio per sfidare Tesla sul mercato mondiale delle auto elettriche

  ICT, Rassegna Stampa
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Possibile fusione Honda-Nissan

A seguito della fusione tra le case automobilistiche Honda e Nissan, rispettivamente numero due e numero tre del Giappone, nascerebbe il terzo gruppo più grande al mondo nel settore automotive.

È quanto riportato da The Japan Times e altri media giapponesi. Una possibilità che le due aziende stanno valutando attentamente, ma, secondo le fonti a conoscenza del dossier, l’obiettivo di creare un terzo polo automobilistico globale sarebbe funzionale ad una più efficace concorrenza sul mercato interno alla Toyota, a livello internazionale verso Tesla, per la leadership nel mercato delle auto elettriche.

Honda sta valutando diverse opzioni, tra cui una fusione, un accorpamento di capitale o la creazione di una holding, ha affermato mercoledì il vicepresidente esecutivo Shinji Aoyama, secondo il quotidiano nipponico.

All’inizio di quest’anno le due aziende avevano già deciso di collaborare su batterie e software per veicoli elettrici.

Un’opzione fattibile sarebbe la creazione di una nuova holding sotto la quale opererebbero le attività combinate delle due aziende. La transazione potrebbe anche essere ampliata per includere Mitsubishi Motors, che ha già stretti legami finanziari con Nissan.

Competizione interna con Toyota

Ammesso che l’accordo, qualunque esso sia, vada a buon fine, fornirebbe a Honda e Nissan maggiori risorse per competere con concorrenti più grandi a livello globale, dopo aver ridimensionato le partnership di lunga data con altre case automobilistiche. Nissan ha infatti allentato i legami con la francese Renault e Honda si è allontanata da General Motors.

In un certo senso, tutta l’operazione potrebbe essere vista come una “fusione difensiva” tra i player più deboli del Giappone.

Honda, Nissan e Mitsubishi insieme hanno venduto circa 4 milioni di veicoli a livello globale nei primi sei mesi dell’anno, ben al di sotto dei 5,2 milioni della Toyota da sola.

Unendo le forze, le due aziende potrebbero difendersi, in patria e all’estero, dal gigante globale che prende il nome dalla città più grande della prefettura di Aichi. Toyota ha inoltre acquisito partecipazioni in Subaru, Suzuki e Mazda, creando una potenza di marchi sostenuta dal suo rating creditizio di prim’ordine.

La valutazione di Honda si aggirava ieri sui 6,8 trilioni di yen (44,4 miliardi di dollari) alla chiusura delle contrattazioni a Tokyo, ben al di sopra della capitalizzazione di mercato di 1,3 trilioni di yen di Nissan. Persino il loro valore combinato è irrisorio rispetto ai 42,2 trilioni di yen di Toyota.

La sfida a Tesla

L’intero settore automotive sta attraversando una crisi senza precedenti a livello globale, con le incertezze che derivano dalla diffusione dei veicoli elettrici, l’imminente ritorno dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti e le minacce di nuovi dazi sulle auto importate.

Intanto, l’imprenditore multimiliardario e sodale di Trump, Elon Musk, ha scritto su X che molto probabilmente il titolo Tesla potrebbe arrivare a superare i 690 dollari in futuro non molto lontano.

Lunedì il titolo Tesla ha chiuso in rialzo a 463 dollari (+6,14%) e stando ad analisi Bezinga Pro il titolo è in rialzo dell’86% su base annua, frutto del rally estremamente positivo dell’azienda dopo la vittoria di Donald Trump alle recenti elezioni presidenziali.

Le politiche contro i veicoli elettrici annunciate dal Presidente eletto Trump andranno a danneggiare i concorrenti più piccoli, riducendo di fatto la concorrenza per Tesla.

Le azioni Tesla hanno registrato un’impennata di oltre il 60% dall’annuncio dei risultati delle elezioni del 2024.

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