Ha anche confermato di aver chiesto al premier israeliano Netanyahu di evitare attacchi durante le trattative, nonostante le pressioni interne negli USA per sostenere un’azione militare israeliana, secondo Politico.
L’Iran, dal canto suo, insiste sul diritto di arricchire l’uranio e chiede un piano chiaro per la revoca delle sanzioni USA. Il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, ha definito la proposta americana “inaccettabile”, annunciando una controproposta tramite Oman.
Il Supremo Leader Khamenei ha ribadito che l’arricchimento è centrale per il programma nucleare iraniano, accusando gli USA di arroganza. Il viceministro Majid Takht-e-Ravanchi ha suggerito che l’Iran potrebbe prolungare i negoziati, proponendo un quadro per un accordo futuro.
Un eventuale fallimento delle trattative potrebbe portare a un conflitto su vasta scala. L’Iran ha minacciato ritorsioni, inclusi attacchi a siti nucleari israeliani e la possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, con gravi conseguenze per il commercio globale di petrolio e gas.
Proxy iraniani, come gli Houthi nello Yemen, potrebbero intensificare gli attacchi, mentre Russia e Cina, alleati di Tehran, potrebbero complicare ulteriormente lo scenario. L’AIEA avverte che attacchi ai siti iraniani potrebbero spingere l’Iran a sviluppare armi nucleari, un rischio amplificato dalle pressioni interne al regime.
La situazione rimane incerta, con il destino delle trattative che determinerà il rischio di un conflitto dalle implicazioni globali.Nello stesso tempo la situazione
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