18 paesi europei si accordano per inviare munizioni da 155 mm all’Ucraina (se ce ne sono ancora…)

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L’Agenzia europea per la difesa (EDA), con sede a Bruxelles, ha annunciato lunedì che 17 Stati membri dell’UE e la Norvegia hanno firmato un accordo congiunto sull’invio comune di munizioni all’Ucraina per rafforzare la sua capacità di difesa, anche con nuovi acquisti. 

Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia e Svezia sono i Paesi dell’UE che hanno aderito all’iniziativa. Alle spalle di tutto c’è, ovviamente, la Germania che ha raccolto i propri satelliti. Notiamo che l’Italia, la Spagna, la Polonia e l’Ungheria non hanno partecipato a questa coalizione, almeno per ora.

In base all’accordo, i Paesi firmatari cercheranno di procurarsi proiettili d’artiglieria da 155 mm nel più breve tempo possibile e quindi diversi altri tipi di munizioni nel più lungo termine.

L’EDA ha dichiarato che l’accordo invia un chiaro messaggio all’industria della difesa per aumentare la capacità produttiva e conferma l’impegno dell’UE a sostenere l’Ucraina.

“Il progetto istituito dall’EDA fornisce un quadro solido agli Stati membri aderenti per fornire munizioni all’Ucraina il prima possibile. La natura flessibile e inclusiva dell’accordo consentirà ad altri Stati membri di aderire all’iniziativa in una fase successiva”, si legge in un comunicato stampa dell’agenzia.

L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell – che è anche il capo dell’EDA – ha accolto con favore la decisione presa dai 17 Stati membri dell’UE.

“Acquistando insieme attraverso il progetto EDA e mobilitando il sostegno finanziario del Fondo europeo per la pace, forniremo all’Ucraina più risorse e più rapidamente. Ancora una volta, stiamo infrangendo un tabù e liberando il potenziale della cooperazione dell’UE negli acquisti congiunti”, ha dichiarato lunedì Borrell a seguito di una riunione dei ministri della Difesa e degli Esteri dell’UE. Vista l’efficienza dimostrata sinora da Borrell e dal Servizio Estero dell’Unione siamo sicuri che Putin starà già tremando per l’arrivo di enormi quantità di munizionamento…

Il Ministro della Difesa ungherese Attila Szalay-Bobrovniczky, presente alla riunione di lunedì dei Ministri degli Esteri e della Difesa dell’UE insieme al Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó, ha rivelato che l’Ungheria è rimasta fuori dall’accordo, optando invece per una “astensione costruttiva”.

Il Ministro ha affermato che una proposta prevedeva che gli Stati membri trasferissero all’Ucraina tutte o parte delle loro scorte di munizioni esistenti, e questo non è qualcosa che l’Ungheria considera produttivo per la costruzione della pace.  “Su questo tema, l’Ungheria, non sostenendo la guerra con armi o soldati, ha utilizzato la cosiddetta astensione costruttiva”, ha dichiarato ai giornalisti.

“In altre parole, (l’Ungheria) non bloccherà i piani di altri Paesi in questa direzione, sulla base del rispetto reciproco per le decisioni dei singoli Stati membri”.

Allo stesso tempo, poiché la proposta non porrebbe fine allo spargimento di sangue, ma anzi aumenterebbe ulteriormente le possibilità di un’escalation, l’Ungheria non si ritiene obbligata a partecipare all’iniziativa, ha aggiunto. Nello stesso tempo c’è da chiedersi sino a che punto un paese possa privarsi delle necessarie munizioni, che fanno parte della propria difesa strategica.


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