5 miti da sfatare sul 5G

  ICT, Rassegna Stampa
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I primi servizi commerciali 5G sono già stati lanciati in diversi paesi, fra cui Usa, Ue, Corea del Sud Giappone e il lancio in grande stile delle nuove reti è previsto nel 2020 e 2021. I primi servizi sono disegnati in maniera specifica per migliorare la performance della banda larga mobile tramite soluzioni EMB (Enhanced Mobile Bradband) oppure in Fixed-Wirless Acces (FWA), con particolare attenzione al target consumer. In termini commerciali, “la prima generazione dei netwrok 5G è disegnata in continuità con l’Lte, con l’unica differenza di migliorare la capacità e la performance di rete attraverso un’ampiezza di banda più ampia”.  E’ questo in sintesi il messaggio di un recente report di ABI Research, pubblicato a fine agosto, che mette in evidenza 5 miti da sfatare sul nuovo standard di comunicazione mobile a partire dall’ampiezza di banda alla latenza, passando per i ricavi derivanti dal segmento Consumer, connettività e nuovi Verticals, catena del valore, standard delle telco e rapporti fra telco e Verticals.

Il 5G non è una semplice questione di banda e latenza

Il 5G non è soltanto una questione che riguarda maggior ampiezza di banda e minor latenza. Secondo ABI Research, la performance media delle reti 5G, che in condizioni ottimali può essere tre volte migliore rispetto alle precedenti generazioni con una latenza di due volte inferiore, in condizioni normali è di gran lunga inferiore. Il 5G secondo il report è piuttosto una questione che riguarda la creazione di nuovi mercati, il lancio potenziale di nuovi servizi in tempi strettissimi, la trasformazione delle macro e microcelle in centri di smistamento intelligenti (intelligent computing hubs) in grado di portare servizi smart più vicino all’utente finale.

I ricavi del segmento Consumer non saranno sufficienti a giustificare il rollout del 5G  

Il 5G, secondo le previsioni, sarà molto più caro delle precedenti generazioni. Costi alimentati dalla densificazione degli apparati e dall’aggiunta di un numero molto elevato di funzionalità di rete, che faranno lievitare i costi di realizzazione del network. A fronte di costi operativi in crescita, la domanda è “quale sarà l’ARPU incrementale creato dal 5G e sarà sufficiente per produrre un ritorno sugli investimenti (Roi)”?. Basandosi soltanto sui ricavi derivanti dal mercato Consumer, secondo stime di ABI Research ci vorrebbero 15 anni per realizzare un ROI e giustificare gli investimenti nelle nuove reti. Sarà quindi necessario puntare sul mercato Enterprise per accelerare la digital transformation e creare nuove opportunità di business.

Il 5G non è l’unica tecnologia di connettività necessaria per i Verticals aziendali

Il 5G non sarà la rete delle reti che molti pensano nell’industria delle Tlc. La filiera del mondo delle Tlc dovrà adattarsi alle esigenze degli altri settori industriali per rispondere alle diverse esigenze di mercati differenti in cui il 5G prenderà piede. Ma perché ciò avvenga, secondo il report, la industry delle Tlc deve guadagnare l’expertise necessaria per interagire con le diverse industry, per rispondere ad esigenze diverse. In altre parole, almeno per i primi 5 anni di vita del 5G, il nuovo standard sarà soltanto uno dei tanti elementi che compongono il mix tecnologico delle aziende nei diversi settori. Il peso del 5G crescerà grazie all’expertise che le telco riusciranno a maturare nei diversi Verticals.

La supply chain del 5G non resterà in mano ai player tradizionali

I primi sviluppi del 5G riguardano soltanto il segmento Consumer, mentre gli enti di standardizzazione come il 3GPP (3rd Generation Partnership Project) stanno soltanto iniziando a capire gli use case dei diversi verticals aziendali, a definire le specifiche tecniche e di conseguenza a stabilire cosa servirà alle reti Tlc. In futuro, per lo sviluppo del mercato B2B, sarà necessario uno sforzo maggiore di standardizzazione e i vendor non potranno essere coinvolti in tutte le fasi della catena del valore. Questioni di carattere geopolitico potrebbero inoltre restringere lo sviluppo della nuova tecnologia all’interno di singole regioni, limitando anche lo sviluppo di applicazioni.

La standardizzazione delle Telco non può essere estesa ad altri Verticals aziendali

Il 5G è la prima generazione di comunicazione mobile rivolta più al mondo aziendale che a quello consumer. Ma oggi le autorità che in passato si sono occupate di regolare le vecchie generazioni di comunicazione mobile (2G, 3G, 4G) si stanno occupando anche del 5G compresi diversi Verticals. Ma questo approccio funzionerà? Gli enti di regolazione tradizionali saranno in grado di adattarsi alle diverse caratteristiche tecniche del 5G? In che modo tutto ciò impatterà sulla standardizzazione delle telco? Quali nuovi player dovrebbero affiancarsi agli enti di regolazione tradizionali per normare i nuovi Verticals?  

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