TIM e Vodafone hanno scelto gli adviser per avviare a breve il processo di vendita di una parte della loro quota in Inwit, cedendo il 25% del gruppo a fondi infrastrutturali, una volta completata l’integrazione delle rispettive torri di telefonia mobile in Italia.
Lo dicono due fonti vicine al dossier, scrive l’agenzia Reuters, spiegando che TIM ha selezionato Banca IMI, Bank of America-Merrill Lynch e Goldman Sachs, mentre Vodafone si è affidata a Ubs. Il processo di vendita partirà a breve, spiegano le fonti. Le due società e le banche coinvolte non hanno commentato.
La più grande tower company italiana
L’operazione rientra nell’accordo siglato a luglio scorso tra Luigi Gubitosi, ad TIM, e Aldo Bisio, Ad Vodafone Italia, per integrare le rispettive torri della telefonia mobile in Italia in Inwit, società di cui Telecom detiene attualmente una quota del 60%, con l’obiettivo di costruire insieme l’infrastruttura 5G. L’operazione, che porterà a riunire le 22 mila torri delle due aziende nella Penisola sotto Inwit, farà nascere la più grande tower company italiana.
La finalizzazione dell’operazione, attesa per i primi mesi dell’anno prossimo, darà vita a un gruppo con una capitalizzazione intorno ai 10 miliardi euro, di cui Tim e Vodafone deterranno ciascuna il 37,5%.
Recentemente l’amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi ha annunciato che i due gruppi hanno intenzione di ridurre ulteriormente la loro quota, come previsto già dall’accordo siglato a luglio, arrivando a detenere una partecipazione congiunta del 50,1%.
L’operazione d’integrazione delle torri della telefonia mobile in Italia di Tim e Vodafone è condizionata al via libera dell’Antitrust Ue, ma è la prassi per un’operazione concentrativa notificata alla Commissione Europea. Mentre gli azionisti di minoranza di Inwit sono chiamati ad approvare il deal in un’assemblea fissata per il 19 dicembre.
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