5G&Co. Butti: “Dobbiamo contribuire ad accelerare il 5G standalone, ma chi si occupa di colmare il gap tra reti e servizi?“

  ICT, Rassegna Stampa
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Al 5G&Co. – Everything is connected, la Conferenza internazionale promossa dal CNIT e in corso a Roma al Palazzo delle Esposizioni”, è intervenuto Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale.

“I ritardi su 5G non sono solo italiani, ma globali. Dobbiamo contribuire come Governo ad accelerare il 5G standalone. Chi si occupa di colmare il gap tra reti e servizi? Serve una Rete europea di Edge Computing”, ha affermato il sottosegretario.

Il 5G accompagna da qualche anno le nostre riflessioni. Già prima della pandemia si avanzavano dei business case e il nostro Paese era in fase avanzata. L’emergenza sanitaria e i ritardi della trasformazione digitale hanno imposto dei limiti a quel processo. Nella 5G conference di Bruxelles si è sottolineato come il mancato sviluppo del 5G può rallentare anche l’avanzata dell’intelligenza artificiale. Si tratta di ritardi globali, oltre che europei, con un’agenda internazionale molto complessa, anche in considerazione del contesto geopolitico. Abbiamo le idee chiare sul 5G. Occorrono sicuramente le reti – ha detto Butti – fatte di sole interconnessioni 5G. Parliamo di 5G standalone, perché gli ambienti imprenditoriali e manifatturieri chiedono una vera rete di nuova generazione per abilitare le nuove tecnologie. Come decisori politici dobbiamo intervenire e dobbiamo parlare del vero 5G, senza far riferimento al 4G o addirittura il 3G”.

Sappiamo perfettamente che gli operatori di tutto il mondo stanno tentando di implementare il 5G standalone. Ad esempio – ha ricordato Butti – c’è il caso di Vodafone, che l’ha sfruttato in occasione dell’incoronzione di Re Carlo III, che ha consentito il trasferimento delle immagini senza costringerli a dividersi la banda disponibile. Quando il 5G sarà standalone avremo un servizio di alta qualità. Abbiamo voluto inserire il tema nella strategia di revisione della banda ultralarga”.

Questa rete però non c’è e dobbiamo ricorrere a generazioni di rete intermedie. il 5G advanced è una soluzione che va incontro alle esigenze immediate di monetizzazione, consentendo nuovi servizi come il metaverso e la realtà estesa. Stesso discorso per la transizione industriale e l’efficientamento energetico. Il problema della sostenibilità del sistema è reale. Ma c’è una considerazione da fare – ha proseguito il sottosegretario – quando avremo il 5G advanced dovremmo assicurare la messa in opera dei servizi collegandoli alle infrastrutture e gli utenti. Non è una cosa semplice”.

In conclusione, il Sottosegretario ha annunciato “l’intenzione del Governo di finalizzare il Disegno di legge sull’AI entro il 23 aprile. Serve una Rete europea di Edge Computing”

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