La connettività altamente potenziata delle reti 6G semplificherà e migliorerà il coordinamento fra diversi dispositivo basati sull’AI. Questo salto tecnologico migliorerà in modo sostanziale l’affidabilità e l’efficienza in un ampio spettro di applicazioni.
La fusione fra 6G e AI aprirà la strada a grandi cambiamenti in diverse industry
L’AI generativa potrà fornire capacità di edge computing aumentate dal 6G, consentendo di portare i processi decisionali più vicini all’edge. Una condizione cruciale per applicazioni che richiedono risposte rapide per l’utilizzo di robot mobili autonomi (ARM), droni intelligenti, dispositivi IoT.
Un connubio fra 6G e AI consentirà di rendere più efficienti e affidabili applicazioni di agricoltura smart, manifattura avanzata, energia, sanità. Sarà possibile creare applicazioni customizzate e personalizzate, che consentiranno ai produttori di rispondere in tempi più stretti alle mutevoli richieste dei clienti. La convergenza fra 6G e AI permetterà di trasformare il modo in cui simulazioni e gemelli digitali agiscono e di amplificare le modalità di interazione e collaborazione virtuale basata su AR e VR e di ridefinire in breve il modo di interagire fra uomo e macchina.
Cosa serve all’AI
Ma l’AI, come tutte le tecnologie, per funzionare ha bisogno di dati di alta qualità, chiarezza dei processi decisionali, correttezza, sicurezza, e supervisione umana. Anche se crea grandi opportunità, con l’AI si aprono molte domande in tema di pregiudizi, sicurezza, privacy e fiducia.
Serve quindi un approccio responsabile a questa nuova tecnologia, che riguardi anche le sfide etiche dell’AI che toccano le persone e il pianeta, il contesto economico, i dati sia in fase in input che di output. In base a questi parametri sarà quindi possibile valutare il livello di rischio dei singoli progetti.
AI Act nella Ue
Nel contempo, il quadro normativo internazionale per l’AI sta prendendo forma, con l’approvazione della normativa Ue AI Act nel 2023 e diversi stati americani che hanno introdotto delle leggi ad hoc.
Sarà fondamentale, in ambito normativo, ridurre al minimo il ritardo delle norme rispetto allo sviluppo tecnologico. In questo senso, parola d’ordine flessibilità e capacità di adattamento.
Supply chian e compliance
E ancora, soddisfare la natura complessa dello sviluppo e dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale che ha una supply chain lunga e complessa, che può cambiare a seconda delle diverse categorie di utenza finale.
In terzo luogo, sarà importante puntare sull’armonizzazione regolatoria a livello globale. Una eccessiva mole di diverse normative a macchio di leopardo potrebbe creare problemi ai business internazionali. I costi di compliance rischiano di schizzare alle stelle, rendendo le applicazioni AI non percorribili.
In quarto luogo, sarà importante evitare il rischio di discriminazione per i business più piccoli.
Questioni normative troppo complesse di pari passo con i pregiudizio dell’algoritmo, minacce alla sicurezza e trasparenza obbligatoria nei modelli a scatola nera richiedono tecnologia avanzata e capacità specialistiche ben definite rischiano di penalizzare i piccoli business.
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