Toyota ha chiuso le 14 fabbriche che ha attive in Giappone a causa di problemi con i sistemi di Kojima Industries Corporation e i media locali ritengono che la loro causa sia stata un cyberattacco.
Kojima Industries è una sussidiaria di Toyota che produce parti delle automobili dell’azienda. Secondo quanto riportato dal canale giapponese NTV News, Kojima Industries è stata attaccata sabato e i suoi server sono stati chiusi domenica. Come rende noto un articolo di The Register, un altro canale locale, Nikkei, ha riportato che è stato un cyberattacco a interrompere la produzione.
Toyota ha annunciato la chiusura odierna degli impianti il 28 febbraio, dopo aver chiuso alcune fabbriche il 27 e aver avvisato Toyota che non sarebbe stata in grado di fornire i pezzi che produce. Kojima Industries non ha reso nota la natura del cyberattacco.
Un indizio può essere una comunicazione del CERT giapponese del 25 febbraio. I CERT (Computer Emergency Response Team) sono organizzazioni incaricate di raccogliere e gestire le segnalazioni di incidenti informatici e potenziali vulnerabilità nei software. La comunicazione citata era relativa a un picco negli attacchi compiuti contro indirizzi di posta elettronica giapponesi con il malware Emotet, il cui scopo è sottrarre dati aziendali.
Kojima Industries potrebbe esserne stata vittima e aver deciso che, invece di vedersi sottrarre i propri segreti industriali ed esporre altri fornitori di Toyota, fosse meglio interrompere l’operatività fino alla risoluzione del problema. L’azienda non ha rilasciato commenti a riguardo. Qualunque sia la causa dell’incidente, si ritiene che Toyota non possa produrre 13.000 auto al giorno per la durata della chiusura delle fabbriche.
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