ChatGPT, anche il Canada apre un’indagine. E stasera incontro tra Garante italiano e OpenAI

  ICT, Rassegna Stampa
image_pdfimage_print

Dopo il Garante italiano, anche quello del Canada ha annunciato di aver aperto un’indagine su OpenAI, la società che sviluppa e gestisce ChatGPT. Il motivo? Lo stesso avanzato dall’Autorità italiana: “è stata avviata a seguito di una denuncia secondo cui le informazioni personali sono state raccolte, utilizzate e comunicate senza consenso”, ha spiegato l’Ufficio del Commissario per la privacy del Canada.

Se non regoliamo l’IA, sarà “la nostra invenzione finale”?

“Le ripercussioni sulla privacy della tecnologia IA sono una priorità per il Commissariato”, ha affermato il commissario per la privacy del Canada Philippe Dufresne. “Dobbiamo stare al passo con i rapidi progressi tecnologici”, ha aggiunto, “e persino rimanere un passo avanti su questo piano”. E il riferimento è all’esigenza di normare il prima possibile l’intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, basata sui Large Language Model (modelli linguistici di grandi dimensioni) prima che sia troppo tardi. Prima che l’Intelligenza Artificiale diventi “la nostra invenzione finale”, per citare il titolo del libro di James Barrat, che vede l’IA come la fine dell’età dell’uomo.

Dal Canada passiamo agli Stati Uniti, dove è stata presentata alla Federal Trade Commission (FTC) una denuncia contro OpenAI da parte del gruppo di ricerca senza scopo di lucro Center for AI and Digital Policy, che accusa la società dietro ChatGPT e ormai GPT-4 “di violare una parte della legge FTC che vieta le pratiche commerciali sleali e ingannevoli e le linee guida sui prodotti di intelligenza artificiale”.

Secondo il presidente del gruppo di ricerca denunciante, “GPT-4 è di parte, ingannevole ed è un rischio per la privacy e la sicurezza pubblica”. Il gruppo sostiene che i modelli linguistici di grandi dimensioni non soddisfino gli standard dell’Agenzia sull’IA, ossia non sono “trasparenti, spiegabili, equi…”

OpenAI: “Rispettiamo il GDPR e gli utenti conoscono i limiti di GPT-4”

“Ma gli utenti sono consapevoli dei limiti di GPT-4”, ha replicato Mira Murati, Chief Technology Officer di OpenAI, nell’intervista a La Stampa. “Non crediamo di violare in alcun modo le norme della Gdpr”, ha aggiunto.

Stasera incontro Garante italiano-OpenAI

Tornando in Italia, è previsto per questa sera un incontro, in videoconferenza, tra i rappresentanti di OpenAI e il Garante per la protezione dei dati personali, che nei giorni scorsi ha imposto alla piattaforma di limitare temporaneamente il trattamento dei dati degli utenti italiani finché non si sarà messa in regola con la normativa privacy italiana e europea. La società ha risposto, invece, con il blocco della piattaforma per l’Italia.

Il Garante fa sapere che la società statunitense ha risposto all’Autorità per esprimere la propria disponibilità immediata a collaborare “al fine di rispettare la disciplina privacy europea e giungere a una soluzione condivisa in grado di risolvere i profili critici sollevati in merito al trattamento dei dati dei cittadini italiani”.

Come scoprire quali dei tuoi dati sono in possesso di OpenAi

Nel frattempo, a questo link è possibile chiedere a OpenAI di quali dei vostri dati è in possesso.

https://www.key4biz.it/chatgpt-anche-il-canada-apre-unindagine-e-stasera-incontro-tra-garante-italiano-e-openai/441619/