IA, in Cina arrestato un uomo che ha usato ChatGPT per creare e diffondere fake news

  ICT, Rassegna Stampa
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La polizia in Cina ha arrestato un uomo accusato di aver usato ChatGPT per scrivere una storia su un falso incidente ferroviario, che ha poi pubblicato online. Le autorità hanno affermato che questo è il primo arresto relativo all’uso di ChatGPT nel Paese, dove la tecnologia di OpenAI è illegale. L’uomo è riuscito ad usarlo tramite reti VPN.

L’arresto è avvenuto nella provincia settentrionale del Gansu, secondo un rapporto della polizia pubblicato su WeChat. L’uomo arrestato è accusato di aver ChatGPT per creare notizie false su un incidente ferroviario, con 9 vittime, e poi ha pubblicato le fake news su Baijiahao, una piattaforma del gigante tech cinese Baidu. Gli articoli hanno raggiunto 15mila visualizzazioni, prima di essere rimossi.

L’uso di ChatGPT è illegale in Cina e l’uomo arrestato rischia fino a cinque anni di carcere, secondo Bloomberg.

I concorrenti di ChatGPT di Baidu e Alibaba

E la Cina non resta a guardare l’Occidente sulle accelerazioni dell’intelligenza artificiale generativa. Così anche i giganti della tecnologia cinese tra cui Baidu e Alibaba si sono affrettati ad annunciare le proprie versioni.

Ernie Bot di Baidu

Baidu ha presentato il suo chatbot che sfida ChatGPT e il chatbot Bard di Google: si chiama Ernie Bot, ma il software di intelligenza artificiale, svelato a Pechino in una conferenza stampa del cofondatore dell’azienda e ceo Robin Li, ha deluso le aspettative e anche le azioni della società cinese sono crollate durante l’evento.

Non c’è stata una dimostrazione dal vivo delle funzionalità, solo un video preregistrato in cui Ernie rispondeva a domande su un romanzo e generava un riassunto della trama, si cimentava in conti di algebra e generava audio nei dialetti cinesi.

Baidu ha affermato che intende integrare il bot nel suo motore di ricerca e nei suoi dispositivi per la casa intelligente, con “applicazioni reali in tutti i settori”. Secondo Robin Li, oltre 650 aziende avrebbero già manifestato interesse.

Tongyi Qianwen di Alibaba

Mentre Tongyi Qianwen ed è di Alibaba, il colosso dell’eCommerce, può operare in lingua cinese e inglese.

Tongyi Qianwen letteralmente, significa “verità da mille domande”, è un software LLM (cioè Large Language Model) pensato come un assistente personale che può redigere lettere, pianificare itinerari di viaggio e consigliare gli acquirenti sugli acquisti. Il chatbot inizialmente sarà integrato in DingTalk, l’app di messaggistica utilizzata dai dipendenti di Alibaba. Secondo il Ceo della società Daniel Zhang, “porterà grandi cambiamenti nel modo in cui lavoriamo e nella quotidianità”.

Intanto, secondo quanto riferito da Reuters online, Pechino attraverso la Cyberspace Administration of China ha presentato una bozza di misure per la gestione dei servizi di intelligenza artificiale generativa, affermando che vuole che le aziende presentino valutazioni di sicurezza alle autorità prima di lanciare le loro offerte al pubblico.

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