L’industria europea dei veicoli elettrici deve affrontare la pressione delle importazioni di veicoli dalla Cina, che domina la catena di approvvigionamento delle materie prime per le batterie, ha dichiarato a Reuters Jean-Dominique Senard, presidente della casa automobilistica francese Renault, in un’intervista questo fine settimana.
“Quando parlo di una tempesta cinese, mi riferisco alla forte pressione odierna legata alle importazioni di veicoli cinesi (elettrici) in Europa”, ha detto Senard a Reuters.
“Siamo in grado di produrre veicoli elettrici, ma stiamo lottando per garantire la sicurezza delle nostre forniture”. Riferendosi al fatto di doversi comunque rifornire di materie prime e componentistica provenienti da Oriente.
L’Europa e gli Stati Uniti hanno cercato di ridurre la loro dipendenza dalla Cina per la fornitura di minerali critici ed elementi delle terre rare al fine di ridurre il rischio di un rallentamento della transizione energetica se le tensioni geopolitiche dovessero aumentare ulteriormente.
All’inizio di quest’anno, l’UE e gli Stati Uniti hanno concordato di avviare colloqui su un accordo sui minerali critici (CMA) sulla cooperazione e l’agevolazione degli scambi.
Tuttavia, il predominio cinese e le recenti restrizioni cinesi alle esportazioni di due metalli hanno dimostrato che l’Europa e gli Stati Uniti richiederanno molti investimenti per creare le proprie catene di approvvigionamento.
Il successo dei veicoli elettrici in Cina è il risultato di anni di investimenti nella catena di approvvigionamento e nelle materie prime, ha affermato Senard, osservando che ci vorrebbero miliardi di euro perché l’Europa lo replichi.
La scorsa settimana, la Cina ha inviato onde d’urto attraverso la catena di approvvigionamento e i mercati dei chip dopo aver annunciato i controlli sulle esportazioni di due metalli delle terre rare, gallio e germanio, a partire dal 1° agosto. Questi metalli delle terre rare fondamentali sono utilizzati nella produzione di microchip. L’ex viceministro del commercio Wei Jianguo ha dichiarato al China Daily che la restrizione all’esportazione di gallio e germanio era “solo l’inizio” di un’escalation di guerra tecnologica con gli Stati Uniti.
Dopo l’annuncio cinese, un portavoce di VW, che utilizza gallio e germanio, ha detto a Reuters che il colosso tedesco della produzione automobilistica è “pronto a prendere misure insieme ai suoi partner se necessario”.
La Renault francese è alla ricerca di tecnologie automobilistiche alternative a emissioni zero, ha detto il suo presidente a Reuters questo fine settimana. L’unica via per resistere alla Cina proviene dall’innovatività e dalla flessibilità. Riusciranno gli europei a percorrerle??
Intanto la Cina cerca di entrare sul mercato europeo con le proprie auto elettriche, come la BYD, per ora senza troppo successo…
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