Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato a Palazzo Piacentini il presidente dell’Authority per le Comunicazioni Giacomo Lasorella. Nel corso del colloquio è stato affrontato il tema del rafforzamento delle tutele per i consumatori in materia di telemarketing anche con l’adozione di nuove e più efficaci misure. A tal fine, Urso incontrerà domani anche il presidente della Autorità Garante per la Privacy Pasquale Stanzione.
Urso ha ribadito a Lasorella la necessità di intensificare gli interventi per contrastare gli abusi e la mancata applicazione da parte di numerosi operatori del cosiddetto Registro delle Opposizioni.
“Con il presidente Lasorella – ha sottolineato Urso – abbiamo convenuto sulla necessità di intervenire rapidamente per mettere fine a comportamenti illeciti, esplorando insieme nuove soluzioni per eliminare questo tipo di violazioni, applicando le norme che già esistono e le sanzioni previste per colpire chi viola le regole e mette in atto comportamenti inaccettabili a danno dei consumatori, ma anche delineando ulteriori e più efficaci interventi”.
Resta da capire quali siano le nuove misure che ha in mente il Mimit. Tanto più che il Garante Privacy, sul fronte sanzionatorio, ha irrogato multe contro il telemarketing selvaggio per un totale di 120 milioni di euro negli ultimi quattro anni.
Sul fronte del contrasto al fenomeno, di recente il Garante Privacy ha approvato il codice deontologico, il codice di condotta sul telemarketing, e si attende che le associazioni che lo hanno elaborato indichino chi deve far parte dell’organismo di controllo.
Telemarketing: Stanzione, registro opposizioni da solo non basta
“Il telemarketing illegale, endemico per diffusione e radicamento nelle strutture economico-sociali” rappresenta “spesso la ‘spia’ di un più complesso sistema d’illegalità e concorrenza sleale”. Lo ha sottolineato il Garante della privacy, Pasquale Stanzione, lo scorso 6 luglio presentando la Relazione annuale dell’Autorità. “L’estensione alle utenze mobili del registro delle opposizioni, a partire da luglio scorso – ha ammesso Stanzione – ha solo in minima parte arginato il problema senza, tuttavia, risolverlo, anche per l’incidenza dello ‘spoofing’ (un tipo di attacco informatico che impiega in vari modi la falsificazione dell’identità, ndr) capace di eludere il sistema di garanzie previsto”.
In presenza di violazioni, sono state irrogate sanzioni anche elevate (una di 4,9 milioni di euro) ed è stata disposta, per la prima volta, la confisca di banche dati illecitamente costituite da società aduse allo sfruttamento sistematico dei dati dei cittadini ma “quale misura destinata ad avere un’efficacia maggiore nel lungo periodo, il Garante ha promosso un codice di condotta per gli operatori del settore, che in ragione della sua maggiore efficacia conformativa potrebbe risultare persino più risolutivo della deterrenza sanzionatoria”.
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