In crescita le nuove immatricolazioni auto in Italia, ma lontani dal dato del 2019
l’industria dell’automobile in Italia non gode di buona salute. I dati di luglio 2023 sembrano certificare una distanza incolmabile da quelli di quattro anni fa e oggi le immatricolazioni rimangono sotto del 22% circa rispetto allo stesso periodo del 2019.
Secondo le stime dell’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (Unrae), durante lo scorso mese si sono registrare 119.207 nuove immatricolazioni, in crescita del +8,8% rispetto all’anno passato. Nel cumulato gennaio-luglio 2023 si raggiunge quota 960.765 nuove immatricolazioni, 276.000 circa in meno rispetto agli stessi mesi del 2019.
Qualcosa è cambiato, non solo in termini di potere di acquisto e di peso dell’inflazione, lo schema generale è mutato e oggi si è nel mezzo di una transizione energetica ed ecologica dell’industria automobilistica che obbliga a fare delle scelte, non solo a livello di consumatori, ma soprattutto di Governo.
Bisogna rivedere lo schema generale degli incentivi e aumentare i punti ricarica
Ci sono ancora 140 milioni di euro circa di ecobonus auto per il 2023, ma come spiega bene il Presidente dell’Unrae, Michele Crisci, “servono interventi urgenti per correggere le ‘storture’ introdotte nello schema 2022-24 per gli incentivi all’acquisto di vetture a basse emissioni, con innalzamento dei tetti di prezzo ed inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno”.
Una volta corretto lo schema incentivi, ha precisato l’associazione, si dovrebbero ad esempio destinare alle fasce 0-20 e 21-60 g/Km i 272 milioni di euro avanzati dai fondi 2022, e sollecita il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica ad una rapida emanazione delle norme attuative relative ai 90 milioni stanziati dal DL 14 Agosto 2020, n. 104, per gli incentivi destinati all’acquisto e all’installazione di colonnine di ricarica da parte di aziende e professionisti.
Su questo tema anche l’Europa si è più volte espressa e anche il recente voto favorevole e definitivo del Parlamento europeo va in questa direzione. A supporto del piano “Fit for 55”, lo ricordiamo, strategia Ue per tagliare entro la fine del 2030 le emissioni inquinanti del 55% rispetto al livello del 1990, si è stabilito che entro la fine del decennio ci dovrà essere una colonnina di ricarica ogni 60 km su almeno la metà delle principiali strade dell’Unione
I dati delle vendite di auto a batteria, ibride e plug-in
In termini di segmenti di mercato, i motori elettrici tornano a crescere in tutte le voci. Le auto a batteria (BEV) registrano 4.158 nuove immatricolazioni, in crescita del 15% su base annua e raggiungono una quota di mercato del 3,4%.
Nel cumulato gennaio-luglio 2023 le vendite salgono a 37.000, per una quota di mercato del 3,8%.
In aumento sensibile anche le auto elettriche ibride (HEV), che vedono le nuove immatricolazioni salire a luglio a 43.227, in crescita del 17% su base annua, al 35,7% del mercato nazionale.
Nel cumulato gennaio-luglio di quest’anno si arriva a 343.955 nuove immatricolazioni, al 35,3% del mercato nazionale.
In leggera crescita anche le auto elettriche plug-in (PHEV), con 5.337 nuove immatricolazioni e il 4,4% del marcato nazionale. Qui però nonostante la lieve ripresa delle vendite si registra un calo della quota di mercato, che passa dal 4,6% dell’anno passato agli all’attuale 4,4%.
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