Anche il parlamento europeo rimuove l’emendamento sul fair share e spinge invece sulla semplificazione dei merger e del consolidamento Ue.
Stéphanie Yon-Courtin, la deputata che ha scritto la relazione annuale sulla politica della concorrenza del Parlamento europeo, ha presentato, insieme ai colleghi di Renew Gilles Boyer e Olivier Chastel, un emendamento al testo per eliminare ogni riferimento esplicito al “fair share”, proposta che arriva dagli operatori Tlc per far contribuire le Big Tech a parte dei costi delle reti. Il nuovo testo chiede invece alla Commissione una revisione delle linee guida sulle fusioni che riconosca “l’importanza della collaborazione nei mercati dominati dai gatekeepers”.
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Tramonta così definitivamente l’ipotesi fair share, già bocciata dal 90% dei rispondenti alla consultazione pubblica sul futuro delle reti appena pubblicata dalla Commissione Ue.
Il risultato delle consultazione pubblica ha di fatto corroborato le prime rsierve sul fair share avanzate dall’Italia, che per prima ha pubblicamente messo in dubbio la validità della misura.
Contestualmente, il Commissario Breton si è adeguato e ha pubblicato un articolo su LinkedIn in cui, di fatto, ha rinviato qualsiasi discussione su una riforma più ampia della regolamentazione delle telecomunicazioni chiedendo un “Digital Networks Act” rivoluzionario per ridefinire il DNA della nostra regolamentazione delle telecomunicazioni”.
La Commissione intende farlo presentando le linee guida nel primo trimestre del 2024 e mira a raggiungere una proposta finale prima dell’estate del 2025. Ma a causa delle elezioni europee del giugno 2024, tale decisione spetta alla prossima Commissione.
Ciò è in linea con l’orientamento del sottosegretario Butti: rinviare il dibattito sul “fair share” in nome di un approccio più complessivo capace di favorire la nascita di operatori di telecomunicazioni paneuropei.
https://www.key4biz.it/dalla-tassa-su-internet-alla-spinta-dei-merger-paneuropei-anche-il-parlamento-ue-depenna-il-fair-share/464955/