Il Security Operation Center (SOC) è il centro responsabile delle operazioni di sicurezza IT aziendali e comprende una serie di professionisti che monitorano i sistemi per rilevare in tempo reale le minacce e rispondere agli attacchi.
Che sia interno all’organizzazione o in outsourcing, il SOC ha la responsabilità di proteggere l’azienda analizzando da decine a centinaia di avvisi di sicurezza al giorno. Non tutti gli alert si rivelano poi delle minacce effettive, ma gli analisti questo non lo sanno finché non li approfondiscono.
Queste operazioni tolgono molto tempo ai team di sicurezza, tempo che potrebbe essere utilizzato per rispondere alle minacce reali o migliorare la protezione dei sistemi. Saryu Nayyar, CEO di Gurucul, provider di tecnologie di behavioral security analytics, ha spiegato l’importanza di sfruttare la potenza dell’automazione per migliorare il processo di identificazione e risposta alle minacce.
L’automazione velocizza la risposta alle minacce
Di solito i SOC operano seguendo tre step principali: threat detection, ovvero l’individuazione di potenziali minacce; investigation, cioè l’analisi degli alert; infine, l’eventuale risposta agli attacchi.
Secondo Nayyar, la fase di identificazione è quella più dispendiosa in termini di tempo: in questa fase gli analisti devono approfondire l’alert raccogliendo più informazioni possibili identificando i sistemi coinvolti, il contesto dell’avviso e le tattiche, tecniche e procedure che l’attaccante sta utilizzando.
Considerando che questo processo viene eseguito per centinaia di alert al giorno, i team di sicurezza hanno poco tempo per rispondere agli attacchi in modo efficace.
Prima il SOC riesce a individuare le minacce e reagire, più si riduce il rischio che l’organizzazione abbia ripercussioni; per questo è essenziale automatizzare le fasi di detection e investigation, riducendo il carico di lavoro del team di sicurezza.
I sistemi automatici, in particolare quelli basati sull’intelligenza artificiale, sono in grado di analizzare più velocemente gli alert rispetto ai SOC e filtrare solo quelli che possono rappresentare un’effettiva minaccia.
L’automazione migliora anche la fase di analisi velocizzando gran parte delle attività, per esempio fornendo agli analisti tutti e soli i log utili a comprendere il contesto dell’alert, gli eventuali indicatori di compromissione e il pattern dell’attacco.
Con queste informazioni a disposizione, il SOC riesce a definire le priorità di intervento e definire gli step necessari a mitigare la minaccia.
Nel panorama moderno delle minacce, dove gli attacchi diventano più frequenti e sofisticati, è necessario sfruttare l’automazione per velocizzare la risposta agli incidenti e migliorare le difese aziendali. Grazie ai moderni sistemi automatici i SOC possono ottimizzare le risorse a disposizione, ridurre gli errori e assumere un atteggiamento proattivo di cybersecurity.
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