Microsoft entra nell’agone dei chip, tassello indispensabile per il funzionamento e l’accelerazione dell’Intelligenza artificiale, sfidando big come Intel e Nvidia.
Nel suo evento annuale Ignite, dedicato alle aziende, il colosso di Redmond ha lanciato due chip dedicati all’IA, Azur Maia e Azur Cobalt, “per garantire l’ottimizzazione su ogni livello hardware e software”. Saranno pronti nel 2024.
In particolare, Azure Maia è un chip progettato per supportare addestramenti basati sul cloud, di software come Bing, GitHub Copilot e ChatGpt. Azure Cobalt, invece, è un processore basato su architettura Arm “ottimizzato per migliori performance, efficienza energetica e ottimizzazione dei costi”.
“Con l’ulteriore accelerazione dell’intelligenza artificiale, stiamo ripensando l’infrastruttura cloud per garantire l’ottimizzazione su ogni livello”, spiega l’azienda di Redmond che ha una partnership con OpenAI per “l’integrazione delle funzionalità di ChatGpt negli strumenti utilizzati per la ricerca, la collaborazione, il lavoro e l’apprendimento”.
Microsoft-OpenAI: investimento da 10 miliardi per abbattere il monopolio di Google
A Gennaio il gigante tecnologico statunitense ha confermato un investimento pluriennale di “miliardi di dollari” corrispondente alla terza fase della sua partnership a lungo termine con OpenAI per lo sviluppo di ChatGPT. L’obiettivo della collaborazione, iniziata nel 2019, è quello di accelerare i progressi nell’Intelligenza Artificiale e garantire che questi benefici siano ampiamente condivisi con il mondo, ha annunciato la multinazionale. L’investimento previsto da Microsoft in OpenAI avrebbe raggiunto i 10 miliardi di dollari portando la valutazione della società a circa 29 miliardi.
Secondo quanto riferito da varie fonti statunitensi, Microsoft prenderà il 75% dei profitti di OpenAI fino a quando non recupererà i soldi dell’investimento, dopodiché la società assumerà una partecipazione del 49% in OpenAI.
Lo scopo di tutto questo? ChatGPT di OpenAI potrebbe aiutare Microsoft a rafforzarsi nell’ambito della ricerca web, un mercato per il momento completamente dominato dal gigante da Google.
Il browser Bing di Microsoft detiene solo una piccola quota del mercato globale dei motori di ricerca, tuttavia si spera che l’accordo possa aiutare l’azienda a sgretolare il dominio di Google offrendo funzionalità di ricerca più avanzate.
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